Settecento · Storia e Economia · Torno · Villa Pliniana

LA PLINIANA DI TORNO storia di una villa e di un mito,, presentazione del libro, Torno 7 dicembre 2010

LA PLINIANA DI TORNO
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Martedì 7 dicembre alle 21.00

presso il Municipio di Torno

si tiene la presentazione del libro

La Pliniana di Torno. Storia di una villa e di un mito sul lago di Como.

Intervengono:
Giovanni Sala, sindaco di Torno
Guido Ottolenghi, proprietario di Villa Pliniana
Fabio Cani, autore

“La villa Pliniana svela la sua storia complessa

ma sempre affascinante in un percorso che,

dalle prime descrizioni della famosa fonte intermittente

tramandate dai due Plini,

accompagna il lettore fino alla recente rivalutazione dell’edificio.

La singolare posizione, a strapiombo

sulle acque del lago di Como

e la frequentazione di tanti personaggi,

insieme alla torbida fama del suo primo ideatore,

hanno contribuito a circondare la villa

di un alone di leggenda e mistero,

facendone a tratti dimenticare

il grande valore artistico e storico.

Oggi è possibile ricostruire tutti i differenti aspetti

di questa che è tra le più straordinarie costruzioni

affacciate sul Lario,

accostando testimonianze documentarie,

descrizioni letterarie, immagini storiche

e fotografiche appositamente realizzate.”

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Libri su Como e il Lario · Villa Pliniana

Cristina Fontana, Villa Pliniana, i “misteri” di un mito del Lago

È una delle perle del Lario tra le più note, ma è l’unica che ha fatto parlare di sé ancora prima di esistere. Sembra un paradosso, ma è la storia della Villa Pliniana. Il terreno sul quale l’edificio, infatti, verrà edificato nel corso del ’500, era già noto in età classica per la presenza di una fonte intermittente, citata da Plinio il Vecchio nella sua “Naturalis Historia” nel I secolo d.C. Da allora non si è mai smesso di articolare discorsi e di scrivere sulla Pliniana, e l’ultima opera ad interessarsi dell’affascinante quanto misteriosa dimora è quella dello storico comasco Fabio Cani. “La Pliniana di Torno. Storia di una villa e di un mito sul Lago di Como” (Dominioni editore, pp. 128, 23 euro) ripercorre la vita dell’edificio a strapiombo sul lago, guidando il lettore in un crescendo di emozioni, suscitate dall’aspetto un po’ lugubre della casa, dalle leggende che l’hanno sempre accompagnata e dalle vicende degli innumerevoli personaggi celebri, ospiti dei sontuosi saloni dal panorama mozzafiato.
Scorrendo le pagine del libro si resta rapiti non solo dalle singolari vicissitudini, dagli amori e dalle raccapriccianti leggende, ma anche dalle descrizioni letterarie, dalle eloquenti fotografie e dai dipinti degli artisti avvicendatisi sul Lario nel corso dei secoli.

segue qui:

Villa Pliniana, i “misteri” di un mito del Lago.

Villa Pliniana

Fabio Cani, Pliniana, la villa inquieta “nata” da una sorgente

La Pliniana sorge dall’acqua, sia fisicamente che idealmente. Dalla fonte trae la sua stessa ragione di esistenza. Perciò, prima di descrivere la villa, è indispensabile discorrere della fonte che alla villa dà il nome.

….

Fabio Cani, Pliniana, la villa inquieta “nata” da una sorgente – Cultura e Spettacoli – La Provincia di Como.

Bellagio · COATESA: frazione di Nesso · GEOGRAFIA · Orrido di Nesso · Torno · Tuf e Nosè · Villa Pliniana

Lago di Como: da Bellagio a Como

La sponda ‘interna’ del lago di Como risente, a differen­za di quella ‘esterna’, di un’orografia più tormenta­ta: i monti si tuffano a picco nel lago e in molti punti la strada ha dovuto essere scavata a viva forza nella roc­cia. In certe zone, gli abitati sono abbarbicati precariamente ai pendii, in altre mancano del tutto. L’itinerario (30.5 km) lungo questa sponda, dal fascino più rude ma altrettanto coin­volgente, ha come asse la statale 583.

Bellagio

Raggiungibile da Cadenabbia in aliscafo o in motonave (10 min.), la cittadina (m 229, ab. 2969) sorge nel punto in cui convergono le due sponde ‘interne’ del lago, nel vertice del cosiddetto «triango­lo lariano». Abitata già in epoca preisto­rica, insediamento romano, poi borgo fortificato medievale, infine luogo di vil­leggiatura, è oggi stazione turistica di rinomanza mondiale. In un contesto ambientale incantevole ai piedi di un dosso boscoso, vanta un centro storico che ha conservato quasi intatta la fitta struttura medievale e una corona di eccelse ville nobiliari. All’interno del nucleo abitato sorge la basilica di S. Giacomo, del XII secolo, trasformata però in epoca barocca e, più pesante­mente, da restauri d’inizio ‘900. A lato di S. Giacomo sopravvive una bella torre che faceva parte delle antiche fortifica­zioni.

Fuori dell’abitato, in cima al dosso albe­rato che costituisce la punta di Bellagio, sorge villa Serbelloni. In epoca medie­vale vi s’innalzava un castello (demolito nel Trecento da Galeazzo II Visconti) di cui restano alcune tracce. L’attuale edifi­cio, eretto nel XVIII secolo dai Serbelloni, venne trasformato in albergo nel 1870. Lo cinge un vasto parco, che occupa parte del promontorio e offre belle vedute sui due rami del lago. Nella parte meridionale dell’abitato sor­ge villa Melzi, palazzo neoclassico, preceduto da una scenografica scalinata di azalee, progettato all’inizio dell’Ot­tocento da G. Albertolli per Francesco Melzi d’Eril. L’interno conserva gran par­te dell’arredo d’epoca, con stanze di raf­finato gusto neoclassico. Accanto alla villa, sorgono un piccolo museo, con reperti archeologici e affreschi, e un’ele­gante cappella, sempre su disegno dell’Albertolli. Imponenti sono i giardi­ni, divisi in settori ben distinti e ornati da statue antiche e piante esotiche.

Nesso

Strutturato su varie borgate intorno allo sbocco a lago dei torrenti Tof e Nosè (bello l’orrido, arricchito da una cascata, formato dall’incontro, in prossimità del lago, dei due torrenti), Nesso (m 300, ab. 1399) è il principale insediamento su questa sponda del lago. I due nuclei di Coatesa e di Riva del Castello (che prende il nome dalla fortificazione distrutta nel Cinquecento, di cui restano alcuni ruderi) sono uniti da un antico ponte (forse romano) e creano un ambiente urbano di notevole interesse. Da Nesso una strada panoramica sale (2 km) a Vico m 350, con la bella chiesa romanica di S. Maria (XII-XIV sec), ricca di affreschi trecenteschi e cinquecente­schi, e da qui, in 8 km, attraverso vari abitati alpestri, a Pian del Tivano m 980, tradizionale meta turistica e punto di partenza per escursioni sui monti.

Careno m 250 è un piccolo e gradevole abitato, tipicamente lacustre, con case addossate e separate da stretti passaggi. Vi sono incastonate la parrocchiale del­l’Assunta (con affreschi seicenteschi) e la chiesa romanica di S. Martino (XII sec). Da qui, risalendo il monte (c. 20 min. a piedi) si può visitare la grotta Masera, un vasto antro che racchiude un laghet­to sotterraneo.

In parte sgranata lungo la statale, in par­te ‘arrampicata’ sul pendio, Pognana Lario (m 307, ab. 854) mantiene il vec­chio andamento a gradonate. Sull’abi­tato domina la chiesa romanica di S. Roc­co (XII sec), con affreschi dell’epoca.

Torno

L’antico borgo (m 225, ab. 1146), benchè devastato dagli spagnoli nel 1522, conserva tuttora l’impianto medievale, organizzato su due distinti nuclei abitati coi ripide, caratteristiche viuzze. Il primo s raccoglie intorno alla parrocchiale d S. Tecla, ancora di forme gotiche nono stante sia in buona parte opera quattrocentesca. Il secondo si avvolge intorno alla trecentesca chiesa di S. Giovanni che vanta un bel campanile romanico e un elegante portale rinascimentale. La maggiore attrazione del paese è la Villa Pliniana, appartata in riva al lago (1.1 km dall’abitato, c. 25 min. a piedi) Nessun Plinio vi abitò mai: l’edificio celebratissimo in epoca romantica e frequentato da Foscolo, Rossini, Stendhal fu costruito nel XVI secolo da Pellegrine Tibaldi per Giovanni Anguissola, governatore di Como; ma poiché ambedue menzionarono la fonte che sgorga da monte accanto alla villa e che, oltre a Plinio, anche Leonardo descrisse nei suoi appunti, il nome le rimase.

tratto da: Touring Club Italiano, I laghi della Lombardia, 1997

Torno · Villa Pliniana

la Villa Pliniana di Torno. Visita del 2 giugno 2008

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Pliniana

Blevio · COATESA: frazione di Nesso · GENIUS LOCI · gite via lago · Riva di Castello, frazione di Nesso · Villa Pliniana

Da Nesso Coatesa a Como, via lago, agosto 2007

Per vedere l’album fotografico premi qui sotto:

Percorso:

  • Nesso Coatesa
  • Riva di Castello
  • Careno,cave di Careno
  • Villa Pliniana
  • Torno
  • Blevio
  • Villa Trubetzkoji
  • Villa Geno
  • verso il porto di Como e ritorno
Bellagio · Blevio · Orrido di Nesso · Piano del Tivano · Torno · Tuf e Nosè · Villa Pliniana

Da Bellagio a Como, in Gite in provincia: cosa c’è da vedere, come arrivarci, in Reporter di Como e Provincia, luglio/agosto 1982

Bellagio (punto d’imbarco sui traghetti diretti sulle sponde Orientale e Occidentale del lago), situata al vertice del promontorio che divide il Lario nei due rami di Como e Lecco, questa cittadina vanta ville famose con lus¬sureggianti giardini. Sul lungo la¬go, a portici, si trovano eleganti caffè e negozi. Dal lago si sale attraverso strette stradine a gradini lungo il vecchio nucleo, sino alla chiesa di San Giacomo del XII se¬colo.
Lasciata Bellagio si prosegue verso Como costeggiando il lago lungo la sponda Orientale del ramo di Como su una strada stretta e tortuosa con magnifici panorami: sulla riva opposta i centri della Tremezzina. Poco prima di Lezzeno si incontra la Grotta dei Bulberi (o delle carpe), visitabile solo in barca (si affittano però a Bellagio).
La strada prosegue a picco sul lago sino a Nesso. All’entrata del paese, sulla sinistra si stacca la strada per il Pian del Tivano e Sormano in Valassina. Si sale a tornanti con una vista sempre più ampia sul lago, lungo le pendici del monte San Primo.
Nesso è situata alla sbocco delle valli di Tuf e di Nosè che scendono dal pian del Tivano formando un pittoresco orrido nel punto dove le acque precipitano tra le rocce con una bella cascata, visibile dalla strada. Nell’orrido si può entrare anche in barca, dal lago, passando sotto un antico ponte. In alto, sopra il paese, i resti di un antico castello del XIV sec. distrutto da Francesco Sforza nella guerra contro il Medeghino.
La strada continua a mezzacosta con frequenti curve sino a Careno con le sue case abbarbicate sul pendio situato nel punto più stretto del lago proprio di fronte a Torriggia. A 20 minuti a piedi da questa località si trova la grotta Masera con un laghetto e un’ampia sala che presenta numerose impronte di ammoniti sulle pareti.
Torno, situata in bella posizione sopra un promontorio proprio di fronte a Moltrasio. Il paese era famoso nei secoli passati per le sue fabbriche di panni e di arazzi, venne quasi distrutto dagli spagnoli nel 1522. Da Torno parte la passeg¬giata verso la Villa Pliniana che si può raggiungere a piedi con il sentiero che inizia vicino alla chiesa di San Giovanni (25 minuti) oppure dalla strada provinciale verso Nesso sino alla casa del custode a circa 1,5 chilometri dal paese, op¬pure in barca. E’ di proprietà privata e pertanto non si può visita¬e. Non solo, ma essendo stata messa in vendita, per ogni eventuale informazione occorre rivol¬gersi all’agenzia immobiliare Gabetti.
Comunque sia, la villa sorge solitaria sul lago, immersa nel verde. Fatta costruire dal conte Giovanni Anguissola nel 1500, tra gli altri Rossini, Berchet, Stendhal, Shelley e Cristina Belgioso. Dall’alto del parco con un salto di circa 80 metri scende una bella cascata intermittente già descritta da Plinio il Vecchio e da Plinio il Giovane oltre che da Leonardo da Vinci.
Da Torno interessante anche l’escursione a Monte Piatto. Oltre al bel panorama, da segnalare alcuni massi erratici fra i quali uno in bilico su una punta rocciosa denominata appunto per questo « Pietra pendula».
Doppo appena 2 km. Blevio con la villa Taglioni appartenuta alla celebre ballerina. Nel cimitero è sepolta la cantante Giuditta Pasta per la quale Bellini scrisse la Sonnambula e la Norma.
Ancora 4 km. e la strada scen¬de con una bella vista verso Como e sulla riva opposta Villa Olmo e Cernobbio. Si passa sopra la funicolare per Brunate e si arriva a Como.

Da Gite in provincia: cosa c’è da vedere, come arrivarci, in Reporter di Como e Provincia, luglio/agosto 1982