
VILLA ROCCABRUNA, Blevio

informazioni sulla “matita sanguigna”:
Blevio dividesi in sette gruppi di case, onde corre il proverbio delle sette città. Vi manca pianura, ma non vi mancan vigne. Guardano però il sol cadente, onde i vini son piccioli
In Giovanni Battista GIOVIO, Como e il Lario (1795), Valentina edizioni, 1999, pag, 160
vai alla scheda del libro:https://coatesa.com/2021/08/31/giovanni-battista-giovio-como-e-il-lario-1795-valentina-edizioni-1999-indice-del-libro/
Letto in edizione cartacea. Cerca in: https://www.laprovinciadicomo.it/
Un crotto, chiamato anche grotto in Svizzera italiana e crot (o crot) in lingua lombarda,
è una cavità naturale tipica delle regioni montane delle Alpi, in particolare delle zone intorno al lago di Como, Valchiavenna e Canton Ticino.
È un nome locale, venivano anche usati come ripostiglio per salumi e formaggi,
Poi segue Blevio, anch’esso assurto alla fama grazie ai suoi vigneti: fama legata ad un vino prestigioso per la sua gradevolezza, presso le persone deboli di stomaco, poiché i suoi vigneti non vedono mai il sorgere del sole; e questi vini, per una leggerezza che li rende innocui, grazie ad un tenue vigore naturale, sono preferiti ai vini tagliati e diluiti.
In Paolo Giovio, La descrizione del Lario (1537), a cura di Franco Minonzio, editore Polyhistor, 2021 pag. 42
clicca sulla prima immagine per vedere il percorso in sequenza
Esce per Ferragosto il libro di Mary Shelley “A zonzo sul lago di Como” (pp. 176, 12 euro), a cura del giornalista e poeta Pietro Berra e della docente Claudia Cantaluppi, acquistabile in forma cartacea (da settembre anche in formato ebook) su Amazon. Una data insolita, quella scelta per l’uscita, ma assolutamente non casuale, che vuole in qualche modo celebrare l’arrivo della scrittrice britannica a Como, avvenuto proprio il 15 agosto di 180 anni fa durante il suo soggiorno di ben due mesi a Cadenabbia, per assistere ad un’opera lirica al Teatro Sociale. Il volume consiste nella prima traduzione in italiano del tomo numero uno dei tre che compongono il suo libro di viaggio “Rambles in Germany and Italy” pubblicato nel 1844 e segna l’esordio, in qualità di editore, dell’associazione Sentiero dei Sogni.
Le illustrazioni
«Un traguardo importante per noi – ha commentato il presidente dell’associazione Pietro Berra – che intende sviluppare un’altra delle attività previste dallo statuto, sempre con l’obiettivo di promuovere la conoscenza delle connessioni tra paesaggi naturali e creatività umana. Il libro è impreziosito dalla presenza di quindici illustrazioni, stampe dei luoghi descritti dalla Shelley e tratte da due opere dei coniugi tedeschi Friedrich e Caroline Lose, artisti e viaggiatori contemporanei dell’autrice».
Un libro ricco di storia, suggestioni e bellezza, ma profondamente radicato nel presente: nell’ultima pagina dell’opera, infatti, è stato inserito un codice QR che rimanda al sito di Sentiero dei Sogni, un’estensione multimediale che permetterà di accedere ai video realizzati durante il lockdown e ad altri materiali in fase di produzione, che segneranno la prosecuzione del progetto cui collaborano attivamente due scuole di Como, il liceo Statale Teresa Ciceri e l’Ites Caio Plinio Secondo. «In coda al libro si trova anche una mia guida di una ventina di pagine – ha proseguito Berra – ai luoghi visitati da Percy Bysshe e Mary Shelley sul Lario, alcuni dei quali sono anche citati nella terza edizione di “Frankenstein” e ne “L’ultimo uomo” di Mary, nonché in “Rosalind e Helen” e nelle lettere di Percy. L’obiettivo è che questo piccolo vademecum diventi uno strumento per permettere ai turisti di oggi, la cui permanenza media sul nostro territorio è di due giorni e mezzo, di trovare facilmente tante piccole e grandi suggestioni paesaggistiche e letterarie, in modo che venga loro voglia di trascorrervi più tempo senza annoiarsi, magari anche due mesi, proprio come fece Mary Shelley».
Le presentazioni
Nel mese di settembre saranno programmate due presentazioni: una al Grand Hotel di Cadenabbia, dove la Shelley fu ospite, e un’altra al Teatro Sociale di Como, davanti al quale (nei Giardini Maggiolini) verrà inaugurata la dodicesima ed ultima casetta dei libri della Lake Como Poetry Way, dedicata alla scrittrice inglese e offerta dalla Società Palchettisti. «Ci teniamo a ringraziare – ha concluso il giornalista -, oltre ai nostri volontari e agli studenti motivati ed entusiasti, anche la rete di associazioni che con noi ha partecipato lo scorso anno a un bando di Regione Lombardia con il progetto “Como futuribile”, perché ci ha permesso di trovare le risorse minime per realizzare il libro e l’estensione web collegata».
Dal libro di Mary Shelley “A zonzo sul lago di Como” (edizioni Sentiero dei Sogni, 2020), un brano in cui l’autrice racconta la figura della cantante Giuditta Pasta, che su quello stesso lago possedeva una villa a Blevio. Il video, gentilmente messo a disposizione dai proprietari, immortala l’attuale Villa Pasta, ovvero una delle due dependance della dimora originale, in gran parte demolita all’inizio del Novecento per fare spazio a Villa Roccabruna (oggi hotel Mandarin Oriental). Colonna sonora del video è l’aria “Ah, non giunge”, nell’interpretazione di Maria Callas, tratta dall’atto II scena 8 dell’opera “La Sonnambula”, che Vincenzo Bellini compose per Giuditta Pasta nel 1831, quando a sua volta si trovò a dimorare sul lago di Como, nel paese di Moltrasio. Altri crediti indicati nel video stesso. Qui potete trovare il libro: https://www.amazon.it/zonzo-sul-Lago-…
Utilizzato quotidianamente fino agli anni Cinquanta del secolo scorso da chi viveva al Barch, coltivando la terra e allevando capre e mucche, il sentiero che conduceva a Blevio era interrotto da tempo, di fatto era impraticabile.
L’associazione Borghi sul Lago, in collaborazione con il Gruppo Volontari per la Protezione Ambientale e con il contributo del Comune di Blevio, ha ripristinato il sentiero e ha posizionato lungo tutto il percorso una dozzina di cartelli segnaletici e una dozzina di segnavia. riattivando quindi un piccolo ma importante pezzo di “storia” bleviana.
Il sentiero Sopravilla – Barch – San Maurizio permette di riaprire il collegamento, dopo quasi 70 anni, con le Colme partendo da Blevio. Finora chi voleva raggiungere la Colme doveva andare fino a Montepiatto, salire al Castel d’Ardona e da lì raggiungere la meta.
Chi volesse saperne di più sul Barch e sui monti bleviani, può trovare tutte le informazioni sul libro Il Barch e altri insediamenti nel territorio di Blevio
(Elpo edizioni, 2016, a cura dell’associazione Borghi sul Lago, in vendita negli esercizi pubblici bleviani e presso l’associazione – www.borghisullago.it)
le informazioni storico-biografiche su questa antica osteria sono in:
pagine 84-85