MUSEI · Musso

il MUSEO ETNOGRAFICO E DELL’ACQUA , a Albese con Cassano (Como)

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Comune di Albese con Cassano

Il museo Etnografico e dell’acqua, allestito in un vecchio lavatoio risalente al 1822 e posto nel centro storico, documenta, attraverso oggetti, contenitori e strumenti l’uso dell’acqua dal XIX sec. agli anni ’50 del XX°.

La struttura, non più utilizzata da molti anni, era in stato di abbandono. Dopo un attento intervento di recupero conservativo e funzionale da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale, lo spazio è stato organizzato in modo da illustrare e “raccontare”, anche, con pannelli esplicativi, la sua funzione originaria, quella del lavaggio dei “panni” e luogo sociale d’incontro delle donne appartenenti alle classi popolari.

Esso fa conoscere, inoltre, i contenitori e gli strumenti propri della pratica del bucato domestico, l’uso dell’acqua in casa; il suo trasporto, per le esigenze agricole; le tecniche utilizzate per prelevare l’acqua dai pozzi, sia manualmente che con pompe idrauliche, e il modo di attingere l’acqua alla fontana.

Ma la testimonianza, certamente più significativa, è una macchina antincendio della seconda metà dell’ottocento, in dotazione alla squadra di pompieri volontari del Paese ed impiegata fino agli inizi del 1950.

Musso

Piano regolatore di Musso: «Si tratta d’interventi troppo consistenti rispetto alla dimensione del territorio, distribuiti a pioggia in spazi che dovrebbero essere complemento dell’edificato e non serbatoio per attività immobiliare. Le trasformazioni, nel loro insieme, comportano un’alterazione dell’intero paesaggio altolariano, essendo percepibili fin dal promontorio di Bellagio», di Darko Pandakovic, da LA PROVINCIA

Contro la pianificazione territoriale di Musso si muovono perfino gli archeologi. Figura infatti anche la Società archeologica comense, assieme alle associazioni “Chiave di Volta”, “Pithekos” e “Italia Nostra”, tra i firmatari di osservazioni alla Vas (Valutazione ambietale strategica) del Pgt (Piano di governo del territorio), lo strumento urbanistico erede del Piano regolatore generale. Tutti esprimono viva preoccupazione, soprattutto in relazione al progetto edilizio della cava, ma anche per altri complessi edilizi previsti.

Tra i firmatari dello osservazioni c’è anche l’architetto Darko Pandakovic, presidente di “Chiave di Volta”: «Si tratta d’interventi troppo consistenti rispetto alla dimensione del territorio, distribuiti a pioggia in spazi che dovrebbero essere complemento dell’edificato e non serbatoio per attività immobiliare. Le trasformazioni, nel loro insieme, comportano un’alterazione dell’intero paesaggio altolariano, essendo percepibili fin dal promontorio di Bellagio».

tutto l’articolo qui: Il Piano regolatore di Musso scontenta anche gli archeologi – Cronaca – La Provincia di Como.