Il Castel Baradello sorge sull’omonimo colle che domina la città di Como, chiudendo sul lato sud-ovest la convalle.
Dal colle si gode un panorama che spazia dal lago alla città, dalle cime delle Alpi alla pianura Padana fino agli Appennini: il suo massiccio torrione a base quadrata è ben visibile per chi giunge a Como.
L’origine etimologica del toponimo Baradello è riconducibile alla radice indoeuropea bar che significa luogo elevato.
La torre
La struttura meglio conservata dell’intero complesso è la torre quadrata romanica, la cui base misura m 8.20 x m 8.35. La parte più bassa, alta m 19,50, poggia le fondazioni sulla roccia ed era anticamente adornata da merli di tipo guelfo, la parte sommitale, più recente, alta m 8, anticamente merlata con merli di tipo ghibellino.
L’altezza complessiva della torre era di m 28. Dell’antica imponenza manca oggi solo la merlatura.
Le mura
Il primo ordine di mura che circonda la torre è la struttura più antica, di epoca bizantina, del VI – VII secolo. Lo storico Giorgio di Cipro nella sua “Descriptio orbis romani” del 604 accenna al castron Baractelia insieme al castron Leuci (Lecco), al castron Marturion (Castelmarte) ed all’Isola Comacina.
Tutte queste fortificazioni erano inserite in un complesso sistema defensivo di confine chiamato Limes bizantino. Il recinto murario è trapezoidale con lati di 10,40 m x 13,76 m con un ingresso alto 1,90 m sul lato nord-ovest che poteva essere sprangato. La fattura è simile alle Mura Romane di Santa Maria Rezzonico sul Lago di Como. Sette feritoie alte 1,10 m erano ordinate lungo il perimetro.
In epoca più recente vennero supralzate e dotate di merli di tipo ghibellino.
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Categoria: Castel Baradello
attimi
il tempo del sogno
giace sotto spessa coltre,
avvolto in un sudario,
come cosa smarrita e dimenticata.
sguardo su COMO, arrivando dal lago

lo sguardo di A.B. sul Monte BARADELLO, 14 aprile 2020
sguardo sul monte del BARADELLO da una casa di via Ambrosoli, Como febbraio 2020
Spina Verde da Camerlata a San fermo, con visita al Castello Baradello, da Le 5 camminate più belle sul Lago di Como
Spina Verde da Camerlata a San fermo con visita al Castello Baradello
Un’altra gita domenicale classica è quella in Spina Verde da Camerlata a San Fermo, con visita d’obbligo, soprattutto per i bambini, al Castello Baradello (per orari di apertura e visite guidate, consultare il sito spinaverde.it): la “sentinella di pietra”, riedificata nel XII secolo da Federico I di Svevia, il Barbarossa, su resti di fortificazioni databili al VI secolo. A 430 metri di quota, il Baradello è uno dei simboli della città e si trova in una posizione dominante su Como.
Guarda il Baradello visto dal drone
Nelle giornate particolarmente belle e terse si può vedere anche Milano. Il percorso si può imboccare da entrambi i lati: se si sale da Camerlata bisogna prendere via Santa Brigida, se invece si parte da San Fermo, bisogna salire da via Garibaldi. Da Camerlata ci si inerpica lungo la strada ciottolata fino al parco delle Rimembranze, con il Monumento alla memoria dei caduti. Da qui, seguendo i cartelli escursionistici, si arriva alla torre del Baradello.
Proseguendo, invece, per Respaù si arriva all’area degli scavi archeologici di Pianvalle, dove si trovava l’abitato di Comum Oppidum, centro dei Celti golasecchiani nell’Età del Ferro. La passeggiata può proseguire fino a San Fermo oppure terminare alla Croce di Sant’Eutichio: qui si trova una grande croce di ferro e un punto panoramico con vista mozzafiato sulla città e sul primo bacino del lago di Como.