Bellagio · FOTOGRAFIE · Sguardi

Lungolago di BELLAGIO

ARTE · Doriam Battaglia · Mostre

Doriam Battaglia Batt, Nous Nous: la Vita è l’Arte, l’Arte è la Vita, mostra a cura di Luigi Cavadini, alla Banca Generale Private, Como, Lungo Lario Trento , 9. Dal 20 gennaio al 28 febbraio 2025

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Noirette e Gin, Ginger (2020)

Gatto Gin e gatta Noirette amano soggiornare nelle scatole di cartone

3 Vialetto del FRUTTETO, dell'ORTO e del Ciliegio · Surfinie

Il vaso con le SURFINIE, pomeriggio del 17 giugno 2025

Orto nei vasi · ORTO: lavori, cure, manutenzione · Proverbi e Aforismi lombardi

“L’orto vuole l’uomo morto”

Il proverbio “L’orto vuole l’uomo morto” significa che coltivare un orto richiede un impegno costante, quasi totale, come se l’orto “pretendesse” un uomo che lavori duramente, fino allo sfinimento.

Non basta piantare le piante, ma occorre annaffiarle, concimarle, zappare, togliere le erbe infestanti e prendersene cura ogni giorno16.

Questo detto, noto tra gli orticoltori, sottolinea la fatica e la dedizione necessarie per mantenere un orto produttivo. Tuttavia, nonostante l’impegno fisico e mentale richiesto, dedicarsi all’orto porta anche numerosi benefici per la salute, come l’attività fisica, la riduzione dello stress e il contatto con la natura, che contribuiscono a migliorare corpo, mente e spirito1.

Inoltre, coltivare un orto può mantenere attivi e giovani, come testimonia la storia di un pensionato che, pur lavorando duramente nell’orto, si mantiene in buona forma e attivo9.

In sintesi, il proverbio evidenzia la grande fatica richiesta dall’orto, ma anche implicitamente il valore e i benefici che ne derivano, invitando a un impegno serio e continuativo nella cura della terra169.

  1. https://www.seacoop.coop/it/l-orto-vuole-l-uomo-morto/
  2. https://www.culturasiciliana.it/62-cultura-siciliana/668-proverbi-siciliani-a
  3. http://www.italyrevisited.org/photo/folk_sayings_on_marriage/page19
  4. https://www.ilgiornaledimonte.it/proverbi-e-detti-con-traduzione-a-cura-di-angelo-la-torre/
  5. https://en.wikiquote.org/wiki/Ludovico_Ariosto
  6. http://proverbiaretini.blogspot.com/2016/10/lorto-vol-lomo-morto.html
  7. https://ora.ox.ac.uk/objects/uuid:e817afb9-621b-466e-93a3-5a20a5458340/files/m131186d3e9c8b062952559971a7416e6
  8. https://www.pereto.org/documenti/proverbi/proverbi70.pdf
  9. https://www.letruria.it/territorio/orto-vuole-uomo-morto-ma-mantiene-giovani-9504
MEDITAZIONE nel Tempo

Suggerimenti per la MEDITAZIONE, in Màdera Romano, Una spiritualità laica. La vocazione a essere finalmente umani, Bollati Boringhieri, 2025, pagine 141-144

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ARTE · GENIUS LOCI · Sculture

il GIARDINO SONORO di Pinuccio Sciola a San Sperate, in Sardegna

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CitazionI · Tartarughe · Tartarugosa

la citazione della estate del 2025: “La tartaruga, se pur lenta, è la prima a tornare sempre a casa”

Alice, Gabriele, Daniel

l’alberello spinoso, donato da Gabriele, nella zona dell’orto

BIOGRAFIA, biografie · Biografie di persone · CULTURA e CULTURA LOCALE

biografie di BENEDETTO GIOVIO (1471-1545) e PAOLO GIOVIO (1483-1552)

sintesi delle biografie di Benedetto e Paolo Giovio, due importanti figure storiche di Como nel Rinascimento.

Benedetto Giovio (1471-1545)

  • Nato a Como nel 1471, primogenito di Luigi Zobio e Lisabetta Benzi13.
  • Notaio e storico italiano, si occupò di studi storici, filologici e archeologici13.
  • Cresciuto in una famiglia patrizia ma non ricca, fu lui ad occuparsi dell’educazione del fratello minore Paolo dopo la morte del padre14.
  • Scrisse la “Historiae Patriae”, una storia di Como dalle origini fino al 15328.
  • Morì a Como il 3 agosto 15453.

Paolo Giovio (1483-1552)

  • Nato a Como il 21 aprile 1483 (alcune fonti indicano 1486), figlio di Luigi Zobio e Elisabetta Benzi, famiglia patrizia ma con risorse limitate245.
  • Rimasto orfano di padre da giovane, fu allevato e educato dal fratello Benedetto, che influenzò molto i suoi interessi storici e culturali247.
  • Studiò a Milano, Padova e Pavia, laureandosi in arti e medicina nel 151125.
  • Esercitò brevemente la professione medica a Como, poi si trasferì a Roma dove intraprese la carriera di storico, biografo, medico e cortigiano27.
  • Fu vescovo cattolico, storico, biografo e museologo, noto per aver concepito il museo come luogo di conservazione e contemplazione di opere d’arte e oggetti257.
  • Fu al servizio di importanti figure politiche e religiose del suo tempo, come i Medici, e svolse incarichi diplomatici27.
  • Scrisse numerose opere storiche e biografiche, tra cui le “Historiae”27.
  • Morì a Firenze il 12 dicembre 15522.

I due fratelli rappresentano un importante riferimento culturale per Como nel Rinascimento, con Benedetto che si dedicò soprattutto alla storia locale e Paolo che si impose come figura poliedrica nel panorama intellettuale europeo6.

  1. https://www.treccani.it/enciclopedia/benedetto-giovio_(Dizionario-Biografico)/
  2. https://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Giovio
  3. https://it.wikipedia.org/wiki/Benedetto_Giovio
  4. https://www.treccani.it/enciclopedia/paolo-giovio_(Dizionario-Biografico)/
  5. https://www.liceogiovio.edu.it/sito/attachments/article/39/Profilo%20Paolo%20Giovio%20-%20Picchi.pdf
  6. https://www.visitcomo.eu/it/vivere/eventi/I-grandi-storici-di-Como-Benedetto-e-Paolo-Giovio/
  7. https://www.incuriosire.it/paolo-giovio/
  8. https://www.newpressedizioni.com/scheda-libro/benedetto-giovio/historiae-patriae-9788895383545-33914.html
BIOGRAFIA, biografie · Biografie di persone · CULTURA e CULTURA LOCALE · Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane · STORIA LOCALE E SOCIETA'

Biografie di PLINIO IL VECCHIO (23 o 24 d.c. – 79 d.c.) e PLINIO IL GIOVANE (61 d.c. – 114 d.c.)

Plinio il Vecchio (Gaio Plinio Secondo)

  • Nato a Como nel 23 o 24 d.C. in una famiglia di rango equestre.
  • Fu scrittore, naturalista, filosofo della natura, comandante militare e governatore provinciale romano.
  • Ricoprì cariche importanti nell’amministrazione imperiale e militare, tra cui il comando della flotta di Capo Miseno sotto l’imperatore Tito.
  • Morì il 24 ottobre del 79 d.C. a Stabia, travolto dall’eruzione del Vesuvio mentre cercava di soccorrere le popolazioni colpite.
  • È noto soprattutto per l’opera enciclopedica Naturalis Historia, un vasto trattato in 37 libri che copre astronomia, geografia, zoologia, botanica, medicina e altre scienze naturali. Quest’opera è stata fondamentale per la conoscenza scientifica dell’antichità e ha influenzato la cultura medievale e rinascimentale.
  • Altre sue opere, oggi perdute, includevano trattati storici e biografici, come i Bellorum Germaniae libri e la biografia di Pomponio Secondo.
  • Il suo approccio era caratterizzato da una curiosità enciclopedica e da un moralismo che criticava la corruzione e i progressi scientifici e tecnici fuori dai limiti naturali e morali1356.

Plinio il Giovane (Gaio Plinio Caio Secondo)

  • Nipote e figlio adottivo di Plinio il Vecchio, nacque a Como nel 61 d.C.
  • Studiò retorica a Roma con Quintiliano e intraprese la carriera politica seguendo il cursus honorum.
  • Ricoprì cariche importanti come prefetto dell’erario sotto l’imperatore Traiano, console nel 100 d.C., e governatore delle province del Ponto e della Bitinia.
  • Morì intorno al 114 d.C.
  • È celebre soprattutto per il suo Epistolario, una raccolta di lettere in dieci libri, indirizzate a personaggi come l’imperatore Traiano e lo storico Tacito. Le lettere trattano vari argomenti, dalla vita quotidiana alla politica, e includono anche la descrizione della morte dello zio durante l’eruzione del Vesuvio.
  • Scrisse anche il Panegirico di Traiano, un discorso in onore dell’imperatore.
  • Plinio il Giovane fu anche mecenate e donò alla sua città natale una biblioteca, oltre a sostenere iniziative sociali68.

In sintesi, Plinio il Vecchio è ricordato come un grande enciclopedista e naturalista, mentre Plinio il Giovane è noto per le sue lettere che offrono un prezioso spaccato della vita e della politica romana del I secolo d.C. e per il suo ruolo politico e culturale.

  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Plinio_il_Vecchio
  2. https://www.treccani.it/enciclopedia/plinio-il-vecchio/
  3. https://www.skuola.net/letteratura-latina-eta-imperiale/plinio-vecchio.html
  4. https://mostrevirtuali.uniroma1.it/mostra/conoscenzaemisericordia/it/77/gaio-plinio-secondo-detto-plinio-il-vecchio
  5. https://www.skuola.net/letteratura-latina-eta-imperiale/plinio-vecchio-vita-opere.html
  6. https://domenicomarinoblog.wordpress.com/2017/03/21/plinio-il-vecchio-e-plinio-il-giovane-letteratura-latina-geologia/
  7. https://plinio23.it/plinio-il-vecchio/
  8. https://www.skuola.net/letteratura-latina-eta-imperiale/plinio-vecchio-giovane.html
BIOGRAFIA, biografie · Blevio · CULTURA e CULTURA LOCALE · Moltrasio · STORIA LOCALE E SOCIETA'

biografie di Giuditta Pasta (1797-1865) e Vincenzo Bellini (1801-1835)

Ecco le biografie sintetiche di Giuditta Pasta e Vincenzo Bellini:

Giuditta Pasta

Giuditta Angiola Maria Costanza Pasta, nata Negri, nacque a Saronno il 26 ottobre 1797 e morì a Como il 1º aprile 1865. Fu una delle più grandi cantanti liriche del XIX secolo, considerata insieme a Maria Malibran tra le più celebri interpreti di quel periodo12.

Figlia di Carlo Antonio Negri, farmacista, e di Rachele Ferranti, iniziò gli studi musicali con lo zio materno Filippo Ferranti e poi a Como con Bartolomeo Lotti. Debuttò in teatro nel 1816 a Milano, e la sua carriera si sviluppò rapidamente, portandola a esibirsi nei principali teatri d’Italia e d’Europa, da Londra a Parigi, da Dublino a Pietroburgo124.

La sua voce, estesa dal registro di contralto a quello di soprano, la rese celebre soprattutto nelle opere di Rossini, Donizetti e Bellini, dal quale fu molto apprezzata. Nel 1829 passò definitivamente al registro di soprano, ottenendo grande successo con ruoli come Semiramide di Rossini e Norma di Bellini, quest’ultima opera che segnò una svolta nella sua carriera e nella storia dell’interpretazione lirica romantica15.

Giuditta Pasta fu nota anche per la sua vita morigerata e dedicata interamente alla musica e alla famiglia, distinguendosi dalle altre dive dell’epoca per la sua serietà professionale5. Trascorse gli ultimi anni della vita nella villa «Roda» di Blevio, vicino a Como1.

Vincenzo Bellini

Vincenzo Bellini (1801-1835) è stato un compositore italiano, tra i massimi esponenti del melodramma romantico italiano. Nato a Catania, è celebre per le sue opere liriche caratterizzate da melodie di grande lirismo e da una profonda espressività emotiva. Tra le sue opere più famose si ricordano Norma, La sonnambula e I puritani.

Bellini ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo del melodramma romantico, influenzando molti compositori successivi. La sua musica è nota per la linea melodica fluida e cantabile, che richiede interpreti dotati di grande tecnica vocale e sensibilità espressiva.

Bellini morì prematuramente a Parigi nel 1835, ma la sua eredità musicale è rimasta centrale nel repertorio lirico mondiale.


  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Giuditta_Pasta
  2. https://www.treccani.it/enciclopedia/giuditta-pasta/
  3. https://www.parcolura.it/pagina.php?id=90
  4. https://www.treccani.it/enciclopedia/giuditta-negri_(Dizionario-Biografico)/
  5. https://www.azione.ch/cultura/dettaglio?tx_news_pi1%5Baction%5D=detail&tx_news_pi1%5Bcontroller%5D=News&tx_news_pi1%5Bnews%5D=5133&cHash=6e35349375fc2540494f8429a60bd2e9
  6. https://bibliolmc.uniroma3.it/node/2515
  7. https://www.150anni.it/webi/stampa.php?wid=1906&stampa=1
  8. https://www.villagianettisaronno.it/lettere-giuditta-pasta/vita-pubblica-e-politica/

Giuditta Pasta e Vincenzo Bellini ebbero un legame artistico particolarmente intenso e affettuoso. Bellini compose per lei opere su misura del suo talento vocale e interpretativo, in particolare “Norma” e “La Sonnambula”. Il compositore modellò il ruolo di Norma sulla personalità musicale della Pasta, e lei plasmò la celebre aria “Casta Diva” sul proprio timbro vocale134.

Il loro rapporto fu fondamentale per entrambi: la Pasta trovò in Bellini l’unico compositore capace di valorizzare appieno le sue doti vocali e drammatiche, mentre Bellini trovò in lei l’interprete ideale per le sue creazioni, grazie ai suoi ricchi mezzi vocali che soddisfacevano la sua vena creativa e sperimentale6.

Bellini scrisse anche per la Pasta l’opera “Beatrice di Tenda”, rappresentata in anteprima al Teatro La Fenice di Venezia nel 18336. La Pasta interpretò inoltre “Giulietta” ne “I Capuleti e i Montecchi” di Bellini, diretta dal compositore a Londra nel 18352.

Sul piano personale, la loro storia d’amore è oggetto di narrazioni di fantasia letteraria, basate però su un contesto storico reale. Si racconta di un amore intenso, ma impossibile, vissuto in un’epoca di grandi passioni e fermenti culturali e politici, con la Pasta vista come una cantante-attrice capace di trasmettere sentimenti sul palco ma meno nella vita privata5.

In sintesi, Giuditta Pasta fu la principale ispiratrice e interprete delle opere di Bellini, in particolare di “Norma”, e il loro rapporto artistico influenzò profondamente il melodramma italiano dell’epoca136.

  1. https://www.150anni.it/webi/stampa.php?wid=1906&stampa=1
  2. https://it.wikipedia.org/wiki/Giuditta_Pasta
  3. https://www.parcolura.it/pagina.php?id=90
  4. https://bibliolmc.uniroma3.it/node/2517
  5. https://www.saronnonews.it/2021/04/01/del-primo-amore-romanzo-storico-e-damore-con-giuditta-pasta-protagonista/
  6. https://parita.regione.emilia-romagna.it/piani-programmi-progetti/vie-en-rose/schede/negri-giuditta-in-pasta
  7. https://www.osservatoreromano.va/it/news/2022-06/quo-135/bellini-e-la-pasta-alla-norma.html
  8. https://museocity.it/opere/2019/ritratto-della-cantante-giuditta-pasta

Nel romanzo storico recente “Del primo amore” di Manuel Sgarella, l’amore tra Giuditta Pasta e Vincenzo Bellini viene rappresentato come una storia di sentimento puro e intenso, ma allo stesso tempo ingabbiato e impossibile1. L’autore parte da una solida base storica, ma innesta una vicenda amorosa di pura fantasia che si svolge in un’Europa post-napoleonica, durante i moti rivoluzionari e la nascita del Romanticismo, un periodo di forti passioni e fermenti culturali1.

Nel romanzo, Giuditta Pasta è descritta come una donna capace di vivere e trasmettere intensamente i sentimenti sul palco, ma incapace di farlo nella vita privata, il che rende il loro amore contrastato e difficile1. Il sentimento tra i due protagonisti è quindi intenso ma soffocato dalle circostanze storiche e personali, riflettendo un amore idealizzato e tormentato che si sviluppa sullo sfondo delle lotte per la libertà e dei grandi cambiamenti sociali dell’epoca1.

In sintesi, nel romanzo l’amore tra Pasta e Bellini è una passione romantica, idealizzata e impossibile, che rispecchia sia la complessità dei loro caratteri sia il contesto storico di un’Europa in trasformazione1.

  1. https://www.saronnonews.it/2021/04/01/del-primo-amore-romanzo-storico-e-damore-con-giuditta-pasta-protagonista/
  2. https://www.amazon.it/Del-primo-Amore-Manuel-Sgarella/dp/B092G6JCW7
  3. https://letteredalconvento.wordpress.com/tag/vincenzo-bellini/
  4. https://www.teatroalighieri.org/wp-content/uploads/2020/11/150327_PS_Sonnambula.pdf
  5. https://www.teatrolafenice.it/wp-content/uploads/2019/03/NORMA-4.pdf
  6. https://iris.unive.it/retrieve/e4239ddc-5cf4-7180-e053-3705fe0a3322/Capuleti_vMG.pdf
  7. https://www.teatroallascala.org/static/upload/sca/scala_magazine_n6_7_digital.pdf
  8. https://iris.unipa.it/retrieve/e3ad891e-46a2-da0e-e053-3705fe0a2b96/Milena%20Giuffrida-Per%20una%20nuova%20edizione%20commentata%20del%20carteggio%20Verga-Capuana.pdf