Pozzi Antonia · Zelbio

Zelbio; Graziella Bernabò presenta la versione aggiornata del suo libro “Per troppa vita che ho nel sangue”, sulla poetessa Antonia Pozzi

Zelbio – La scrittrice Antonia Pozzi (Foto by Archive)

ZELBIO – http://www.zelbiocult. Navigateci e andateci, al festival culturale che da cinque anni dà lustro al paesino lariano di 200 anime.
Lì domani gli “Incontri d’autore” organizzati dalla Pro Loco ospiteranno Graziella Bernabò, a presentare la versione aggiornata del suo libro “Per troppa vita che ho nel sangue”, sulla poetessa Antonia Pozzi. Frequentatrice della Libreria delle donne di Milano, la professoressa Bernabò si occupa da tempo di letteratura femminile, e in special modo della poetessa milanese morta suicida nel 1938 a soli 26 anni. Su La Provincia in edicola il 31 agosto un approfondimento sull’ultimo appuntamento

Pozzi Antonia · Zelbio

GRAZIELLA BERNABO’, Per troppa vita che ho nel sangue, biografia di Antonia Pozzi, presentazione del libro a ZELBIO sul Lago di Como, il 31 agosto 2012, in Estate 2012 | Incontri d’Autore

vai all’intero programma Estate 2012 | Incontri d’Autore.

Pozzi Antonia

Antonia Pozzi e Tullio Gadenz, Epistolario (1933-1938), di Patrizia Garofalo in LUA libera università dell’autobiografia

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Come nel “cantico dei cantici”, tradotto dall’ebraico nella trasposizione poetica di Agostino Venanzio Reali, si auspica un futuro nell’ampiezza celeste, vicino alle montagne così nell’epistolario dei due poeti si delinea l’ipotesi salvifica di un’esistenza defilata che penetri il senso dell’esistenza stessa.

Amato – “Tu che soggiorni dentro un paradiso
fammi la tua voce riudire
Amata – Tornami a sembrare, amato mio
un cervo, un capriolo sui profili
dei monti che fragrano, viola.”

Antonia Pozzi – “Radici/ profonde nel grembo di un monte/ conservano un sepolto segreto/ di origini – e quello per cui mi riapro/ stelo/ di pallide certezze”.

Tullio Gadenz – “Ma esser vorrei/ Di un grand’albero/ In una oscura/ Sera / la più Profonda/ Radice.”

Incontri di intensa tonalità, di totale reciprocità e incanto che preludono ad una intesa più ampia e totale e totalizzante che dall’aleph della terra abbraccia tutto il creato fino all’immagine sinestetica del profilo dei monti che “fragrano” viola.
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l’intero post qui: Libera Universita’ Autobiografia – Epistolario (1933-1938) – Antonia Pozzi Tullio Gadenz.

Poesie · Pozzi Antonia

Emily Dickinson e Antonia Pozzi a La Casa della Poesia di Como, di Laura Garavaglia

Emily Dickinson e Antonia Pozzi a La Casa della Poesia di Como

Una serata dedicata a due icone della poesia femminile: Emily Dickinson e Antonia Pozzi. Un recital di poesia, ma non solo quella che si terrà stasera alle 20.30 alla Casa della Poesia di Como, in via Rovelli 4 a Como. Tratto da L’ORDINE del 12/11/2010.

Perché grazie a Silvio Raffo,  poeta e scrittore  dalla cultura letteraria vastissima, traduttore, autore di numerose raccolte di poesie, romanzi , opere teatrali e profondo conoscitore della letteratura femminile angloamericana, grazie al suo accattivante eloquio non privo di punte di  acuta  ironia,  il pubblico presente in sala potrà  “rivivere”, attraverso le sue parole la profonda identità tra poesia e vita ,  intimo  e  indissolubile legame che ha caratterizzato l’esistenza di queste due virginali anime. E non mancheranno momenti di intensa emozione nell’ascoltare la brava attrice  Viviana Nicodemo, diplomata alla Scuola d’Arte del Piccolo Teatro di Milano, che darà voce ai versi immortali delle due grandi poetesse.  Due donne. L’una americana, vissuta a cavallo tra la prima e la seconda metà del XIX secolo, figlia di un influente avvocato, Edward Dickinson, di Amherst, cittadina rurale della provincia di Boston . Emily Dickinson era cresciuta  in ambiente borghese e “puritano”, permeato al contempo di religiosità e cultura. Visse, per scelta, in una  sorta di  “stimolante”  clausura, un mondo esterno limitato alle mura e agli affetti della casa paterna e del giardino che la circondava  , un universo interiore in continua espansione che si illumina nei suoi brevi, fulminanti componimenti:  “ogni poesia è un piccolo microcosmo ben distinto da tutte le altre”come ha osservato il critico Massimo Bacigalupo.L’altra italiana, morì suicida a ventisei anni d’età nel 1938. Antonia  Pozzi proveniva da una famiglia dell’alta borghesia milanese, una madre dedita alla mondanità e legata alle apparenze, un padre autoritario e severo , che riuscì a troncare il rapporto di amore profondo e sincero nato tra Antonia e il suo professore di lettere al liceo classico, facendolo trasferire in  un’altra città . Soffocò in lei ogni sentimento, ogni aspirazione a realizzare  il proprio ideale di identità tra vita e arte. Cercò di cancellare e correggere dopo la morte di lei  anche   poesie e  scritti, che  riteneva “scandalosi” per i benpensanti di allora e che invece sono testimonianze di   profonda sensibilità ,  capacità di scavare nelle contraddizioni dell’animo femminile di una delle menti più lucide e fervide del secolo appena trascorso.    La Pozzi si laureò  in lettere e suo relatore fu il filosofo Antonio Banfi, frequentò i migliori circoli culturali della sua città natale, faceva parte della generazione di intellettuali milanesi degli anni Trenta del 900:  era   amica di  Dino Formaggio, Enzo Paci, Vittorio Sereni, Giancarlo Vigorelli, Remo Cantoni, Alberto Mondadori.Viaggiava, amava la fotografia, conosceva tre lingue straniere, aveva amicizie colte e stimolanti, che tuttavia non le permisero, forse anche a causa degli stereotipi ai quali una ragazza di buona famiglia  in quel periodo doveva adeguarsi, di superare il lacerante contrasto tra arte e vita , simbolo della sua infelicità esistenziale.Che significato ha l’amore nelle irripetibili poesie di Emily Dickinson e  Atonia Pozzi?Per la poetessa americana “l’amore diventa un tema privilegiato, ma un amore dell’assente, parallelo all’amore dell’eterno sempre rimandato e dubitato”, come ha ancora osservato Massimo Bacigalupo. L’amore segreto e impossibile della Dickinson  fu probabilmente un religioso, Charles Wadsworth. Ma ciò che importa rilevare è la vaghezza, l’indeterminatezza in cui viene lasciata l’identità della persona amata, l’oggetto d’amore. La parola poetica erompe come un lampo a ciel sereno, è parola che “crea” perché la potenza dell’immaginazione è in lei alimentata dal ristretto mondo in cui vive, la sensibilità acuita dal volontario isolamento e l’amore una sorta di vocazione “mistico-sentimentale” : “Fu amore –non io-/punisci – ti prego -/chi davvero morì per te-/solo lui -non me-/Che colpa amarti di più!/Condannala più di tutte -/Perdonala – meno-/era vile come Gesù – al più! / La giustizia non manchi-/fra noi due così somiglianti -/l’artefice del delitto-/fu amore-Ora mira dritto!”.Atonia Pozzi  “confronta il suo disordine lirico , così indecentemente femminile, alla razionalità ironica e pragmatica dei suoi compagni d’Università”, come ha osservato la maggiore studiosa di questa grande e infelice poetessa, Alessandra Cenni.Rifiuta completamente gli schemi ottocenteschi della poesia femminile, abbandona ogni sentimentalismo e pseudoromanticismo e alleggerisce ogni parola, la riduce all’essenziale. Attraverso il linguaggio poetico cerca di fare ordine nel suo animo, lotta, inutilmente, per realizzare il suo sogno di fondere totalmente la sua vita con la poesia, come si legge in questi versi tratti da Preghiera alla poesia : “Poesia che con occhi di pianto/achi con occhi di pianto/ si cerca-Oh rifammi tu degna di te,/poesia che mi guardi” .E l’amore è tema ricorrente nelle sue liriche, fantasticato, sognato, idealizzato come sentimento inalienabile da sé, come donn

da: Laura Garavaglia – Emily Dickinson e Antonia Pozzi a La Casa della Poesia di Como.

COMO città · Pozzi Antonia

È STATO L’AMORE, NON IO, incontro con la poesia di Antonia Pozzi e di Emily Dickinson, Notizie NodoLibri

È STATO L’AMORE, NON IO
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Venerdì 12 novembre alle 20.30

presso la sede del quotidiano L’Ordine (via Rovelli 4)

la Casa della Poesia di Como

e il Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile

organizzano un incontro con la poesia di Antonia Pozzi e di Emily Dickinson.

Un dialogo sull’amore e la solitudine a distanza tra due grandi poetesse accomunate da una condizione di esilio esistenziale che rende ancora più lucida e affilata la parola poetica. Lettura delle poesie a cura dell’attrice teatrale e fotografa Viviana Nicodemo, riflessioni critiche del poeta Silvio Raffo.

Viviana Nicodemo, diplomata al Piccolo di Milano, ha recitato con vari registi, girato video legati alla poesia contemporanea e partecipato a letture poetiche (Dante, Rilke, Tasso, Pavese, Bertolucci, Campana).

Silvio Raffo è poeta, docente e traduttore. Ha vinto importanti premi nazionali per la poesia ed è stato fra i finalisti di uno Strega per la narrativa. Ha diretto e interpretato due pièces che porta sulle scene da anni, una dedicata a Emily Dickinson e un atto unico col quale ha vinto il Premio Jean Vigo.

lacasadellapoesiadicomo@gmail.com

 

GENIUS LOCI · Paesaggio · Poesie · Pozzi Antonia

Grazia Apisa Gloria, Sedici aprile Genius Loci

Sedici aprile   Genius Loci  
                                         
Lei fu solo l’annuncio
Improvvisa la decisione
di vedere l’Angelo del luogo
Necessità  di nuovo sguardo
necessità di nuovi percorsi
nuovi spazi nello Spazio
Fu l’amore a condurmi
Fu l’amore a guidarmi
Qualcosa in me chiedeva
di vedere
Si vede sempre la seconda volta
Antonia
tu mi hai indotta all’incontro
con il tuo con il suo cielo
Tu hai cercato l’abbraccio di luce
il tuo adorato lago
Sulla Valsassina
verso Pasturo
la montagna innevata
abbracciata dai manti verdi
di colline e monti
si spalancò nel sole mattutino
Paesaggio campestre
sogno della tua infanzia
che mi ha guidato alla tua casa
al luogo della vita
al luogo della morte
Al luogo d’amore
Fu il tuo amore a condurmi
e le parole tue mi parlavano
di perdute tenerezze
E tu Amico
eri ad ogni mio passo
presente
con il tuo sguardo dolce
di poeta
mi hai aperto all’amore del luogo
al Genius Loci
al ritrovamento di un nuovo spazio
nello spazio
Per questo stamattina
la tua mano mi ha destata
ne ho percepito il tocco soave
ho udito ancor più forte
il tuo pensiero:
“Quando non ci sarò più…”
Sei tu     in me
oggi “l’angelo che qui
vicino a me sorride”
 
Grazia Apisa Gloria
(Dedicata a Paolo Ferrario e ad Antonia Pozzi) 
 
Genova, 20 aprile 2010
 
Scopriremo in autunno da dove arriva il riferimento al Genius Loci, a cui Grazia fa riferimento nella sua poesia.
Per ora posso solo ringraziare per questo pensiero poetante che molto mi conferma nel mio “culto del luogo”
Paolo Ferrario
Pozzi Antonia

Grazia Apisa Gloria, Pasturo, 18 aprile 2010

Grazia Apisa Gloria vive a Genova.
Le è successo di conoscere l’arte poetica di Antonia Pozzi e ha voluto conoscere il Luogo animico dove lei ha vissuto il suo breve tratto di vita.
Grazia ha il dono della scrittura poetica e questo è un frutto del suo viaggio nella nostra intensa geografia:

A Pasturo 
Sono stata nella sua terra
a Pasturo
Ho toccato i suoi amati
“non ti scordar di me”
Il sole il cielo
ci ha vedute insieme
Ed anche te
ho sentito con noi
anche senza saperlo
Ma forse anche tu
l’hai sentito
Grazia Apisa Gloria
Genova 18 aprile 2010

Pozzi Antonia

Antonia Pozzi, Prati, 1931

Prati

Forse non è nemmeno vero
quel che a volte ti senti urlare in cuore:
che questa vita è,
dentro il tuo essere,
un nulla
e che ciò che chiamavi la luce
è un abbaglio,
l’abbaglio estremo
dei tuoi occhi malati –
e che ciò che fingevi la meta
è un sogno,
il sogno infame
della tua debolezza.

Forse la vita è davvero
quale la scopri nei giorni giovani:
un soffio eterno che cerca
di cielo in cielo
chissà che altezza.

Ma noi siamo come l’erba dei prati
che sente sopra sé passare il vento
e tutta canta nel vento
e sempre vive nel vento,
eppure non sa così crescere
da fermare quel volo supremo
né balzare su dalla terra
per annegarsi in lui.

Milano, 31 dicembre 1931

in: Prati, Antonia Pozzi

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Pozzi Antonia

Grazia Apisa Gloria, LA TUA SOMMESSA VOCE, ispirata alla poetessa Antonia Pozzi

LA TUA SOMMESSA VOCE
                                                                   
Sono tornata a trovarti
e ho udito parlare
il tuo dolore
il tuo spezzato sogno
l’amore non vissuto
Ho ascoltato
il lieve tuo canto
in quella terra
avvolta nel silenzio
terra dove l’incanto
dolce
della primavera
può  rendere più acuto
il dolore del cuore
e la solitudine
diviene grave peso
di memorie
che accompagnano
note di morte
pensieri d’amore tramutano
in deserto
La tua sommessa voce
ho quasi udito
venirmi incontro
quasi lamento
Antonia
la tua anima
nell’abbraccio divino
ha forse oggi trovato
la pace
Lieve fu il tuo passare su questa terra
sconosciuta la tua poesia
poesia d’amore
di dolci armonie
che solo la natura
la vicinanza dei tuoi amati luoghi
ti concesse
Fu la tua vita un sospiro nel vento
l’impotenza di esistere
dove l’amore tace
Al cadere di foglie il vento sospirante
ti sottrasse all’inutile mondo
Lasciasti solo
la tua verde spoglia
e volasti lontano
nell’infinito cielo
che ti accolse e ti amò
nel firmamento di dilette stelle 

Grazia Apisa Gloria, Genova,27 marzo 2010
dedicata a Paolo Ferrario, che mi ha fatto conoscere Antonia Pozzi


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