salute e malattie · Tarassaco

Insegnamenti della natura vegetale: anche quest’anno, dopo un anno di coronavirus, il TARASSACO sceglie l’obiettivo che è in suo potere, Viale Varese, 29 marzo 2021

vedi anche

scegliere obiettivi in nostro potere. l’insegnamento del fiore di TARASSACO, in tempi di coronavirus. Viale Varese, 9 aprile 2020

CAMMINARE · LETTERATURA: romanzi, racconti, poesie · salute e malattie

Passeggiata filosofica: “Vivere nell’epoca del contagio: il ricordo e l’oblio” | a cura di Filomeeting, Como , 16 e 17 ottobre 2020

Filomeeting torna anche quest’anno! Malgrado le mille difficoltà non vogliamo perdere le buone abitudini che ci hanno portato in questi anni a fare filosofia e ad arricchirci di ciò che non si svaluterà mai (confronto, dialogo, conoscenza, riflessione, attenzione, cura…)
Quest’anno Filomeeting è dedicato alla condizione attuale, sempre con uno sguardo profondo e illuminato verso ciò che ci accade.
“Vivere nell’epoca del contagio: il ricordo e l’oblio”, questo il tema.
Due gli eventi in programma:

  • sabato 17 ottobre sul consiglio di Nietzsche “Tutti i più grandi pensieri sono concepiti mentre si cammina”, faremo una passeggiata filosofica molto speciale
  • domenica 18 ottobre, visto che lo ha detto anche Nietzsche che «Senza musica la vita sarebbe un errore» parteciperemo ad un simposio tra musica rap, jazz e rock con l’intervento di diversi personaggi sul tema dell’epoca del contagio.

SABATO 17 OTTOBRE
PASSEGGIATA FILOSOFICA
Partenza e salita in Spina Verde
Itinerario da svolgersi a tappe sino al Pin Umbrela, punto panoramico tra parole e musica.
VOCE NARRANTE – Elisa Salvaterra
ARPA CELTICA – Fabius Constable
Dai momenti in cui non si poteva uscire di casa alla riscoperta del nostro tempo e del nostro territorio. Spazio e tempo da reimparare. La passeggiata, semplice e alla portata di tutti, vedrà tappe in cui ci si ritroverà a reimparare il tempo (dal libro di Enzo Bianchi “reimpara il tempo”), a rientrare nella realtà da quel nido che tanto amiamo, a dare un nuovo ritmo più naturale alle nostre giornate, a ritrovare i luoghi familiari che allargano l’orizzonte nel tempo dell’attesa che è anche il tempo del futuro.

Info

dove: ritrovo alle 14.30 a Villa Imbonati, via Carlo Imbonati 1, Cavallasca – San Fermo della Battaglia

Prenota la tua partecipazione scrivendo a: sanfermodellabattaglia@ovestcomobiblioteche.it oppure a cavallasca@ovestcomobiblioteche.it oppure registrati all’evento creato nella pagina Facebook oppure chiama il numero 031210304.

Orari

Ore 14.30Luogo: Parco Spina verde

GIARDINO - genius loci · LETTERATURA: romanzi, racconti, poesie · salute e malattie

Ogni cosa al suo posto di Oliver Sacks (Adelphi), 2019. “In 40 anni di pratica clinica, ho trovato soltanto due tipi di ‘terapie’ non farmacologiche che fossero certamente di vitale importanza per le persone con malattie neurologiche croniche: la musica e i giardini”

Ogni cosa al suo posto di Oliver Sacks (Adelphi), raccolta di scritti autobiografici del grande neurologo e psichiatra (1933-2015). Michele Farina sul Corriere della Sera: «Dovunque fosse, Oliver Sacks cercava un giardino. Per sé e per i suoi pazienti. “In 40 anni di pratica clinica, ho trovato soltanto due tipi di ‘terapie’ non farmacologiche che fossero certamente di vitale importanza per le persone con malattie neurologiche croniche: la musica e i giardini”. La ricerca del verde valeva anche per lui, neurologo-raccontatore scomparso a 82 anni nel 2015: “I giardini sono essenziali per il mio benessere e per il processo creativo”, scrive Sacks in un piccolo saggio pubblicato in anteprima dal New York Times, tratto dalla raccolta […] Ogni cosa al suo posto. […] Tra gli amori di lunga data, l’autore de L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello e di tanti saggi tradotti in tutto il mondo cita la natura e in special modo gli orti botanici. I primi nel ricordo sono i Kew Gardens di Londra, con le grandi foglie dei gigli d’acqua (Victoria regia) dove sua madre e zia Len lo mettevano a sedere da piccolo. Una vita raccontata attraverso i giardini più amati: da quello di Oxford all’Hortus Botanicus di Amsterdam ai garden di New York, la città dove Sacks ha vissuto per 50 anni, alle oasi nel deserto. Una menzione speciale è riservata all’Orto botanico dell’Università di Padova, “che risale al 1545: qui gli europei posarono per la prima volta lo sguardo su piante provenienti dalle Americhe e dall’Oriente, con le forme più strane che si potessero immaginare”. Il neurologo-scrittore racconta della palma che diede a Goethe lo spunto per l’intuizione evolutiva del Saggio sulle metamorfosi delle piante, pubblicato nel 1790. Quella palma di San Pietro (alias palma nana) è la più vecchia dell’Orto di Padova: fu messa a dimora nel 1585 ed è lì ancora, viva e vegeta. Quanti di noi l’hanno vista? I giardini producono metamorfosi benefiche nel nostro organismo: Sacks se ne convinse osservando le reazioni delle persone fragili, che sono spesso un termometro fedele della nostra umanità più profonda. […] Anche per i sani: “Il ruolo curativo della natura è cruciale per le persone che lavorano ore e ore magari in ambienti senza finestre, in quartieri o in scuole o in case di riposo senza accesso al verde. Gli effetti non sono solo spirituali ed emotivi, ma anche fisici e neurologici”, scriveva Sacks sul finire della vita. “Non ho dubbi che essi riflettano profondi cambiamenti nella fisiologia del cervello, e forse persino nella sua struttura”. Gli studi più recenti vanno in questa direzione».

Giuseppe S · infarto

carteggio di luglio con G.S.

mi scrive G S (80 anni e oltre):

Buon giorno caro Prof.

Mi permetto di disturbarla per trasmetterle alcune mie considerazioni.

Sin dalla fine degli anni ’40  iniziai a farmi una mia biblioteca con l’intento

di rileggere qualche libro alla bisogna, ma principalmente quando sarei

andato in pensione. Bene, in pensione ci sono arrivato ma rileggere il

precedente  non è facile a causa di continue novità, poi è subentrato

l’oggetto infernale chiamato computer.  Però comunque cerco di riesumare

qualche ricordo e ora sono alle prese con Ignazio Silone. Le mie riflessioni

stanno nel riscontrare la differenza di valutazione di un tempo quando

si era impregnati di ideologie tramontate, ed ora con un’altra visione della

Società. Certamente anche la Società si è modificata ma non tanto,

Ignazio Silone ne è testimone.

Ultimo pensiero di un normalino: non deve adombrarsi se qualcuno le chiede

come sta, non è curiosità da ballatoio ma espressione di preoccupazione

per una persona che si stima. Continui con le passeggiate nel centro storico

di Como e con la partecipazione a tutte le iniziative in essere.

Un caro saluto anche alla Dott.sa Luciana.

 

rispondo

caro G
ignazio silone !!!
lessi uscita di sicurezza nel 1967
è importante leggere ancora oggi chi tentava di ragionare con la sua testa in tempi oppressi dalle ideologie totalitarie del 900 (che, non dimentichiamolo sono, in sequenza cronologica: 1 comunismo, 2 fascismo, 3 nazismo 4 maoismo 5 castrismo guevarista)
quanto al mio perentorio smettete di chiedermi come sto (http://paolodel1948.com/2014/07/22/come-sto-vi-prego-non-chiedetemelo-piu/) è che sono stufo di spiegare ogni volta a finti amici che mi hanno sempre disprezzato per la mia autonomia di pensiero “come sto”
fra l’altro una “coppia di sinistri”, l’altro giorno metteva perfino in discussione la cartella clinica dell’ospedale: la donna bofonchiava “c’è infarto ed infarto””. Così tanto per disconfermare comunque e “a prescindere” la mia persona. Sono lettori attenti e compulsivi del manifesto
Come sto lo scrivo  qui:
 
se vogliono davvero sapere come sto leggano (verba volant scripta manent)
e avrei voluto dire di più : non permettetevi di venire al mio funerale
le persone si trattano bene in vita
da morto me ne faccio un baffo del vostro finto cordoglio da italiani impregnati di cultura cattolica, anche se vi dite “de sinistra”
 
lei, caro sardena, è uno dei pochi ottantenni che usa queste tecnologie che permettono di sapere (se lo si vuole davvero) come uno sta
 
cari saluti e buona estate