I quattro luoghi simbolo di Como documentati nel libro Memorie presenti. Como, luoghi da rigenerare sono Politeama, San Donnino, ex Orfanotrofio e Ticosa.fieralibrocomo+2
Descrizione dei luoghi
Questi spazi, fotografati da Gin Angri con circa 160 immagini e narrati da Michele Roda, rappresentano esempi di abbandono e potenziale rigenerazione urbana.instagram+1
cineteatro Politeama: ex cinema-teatro in stato di degrado, simbolo di un passato culturale cittadino.instagram
carcere San Donnino: complesso storico sospeso, con tracce di funzioni sociali e religiose.instagram
Ex Orfanotrofio, Via Tommaso Grossi: struttura un tempo dedicata all’infanzia, oggi fragile e in attesa di riuso.instagram
Tintostamperia Val Mulini
Significato nel progetto
I luoghi fungono da atlante visivo per riflettere su memoria collettiva e città pubblica, collegandosi a iniziative come il programma “Gener-Azioni” di Confcooperative.fieralibrocomo
Il Cineteatro Politeama di Como è un’importante struttura culturale situata in piazza Cacciatori delle Alpi, la cui costruzione è avvenuta tra il 1909 e il 1910.
La sua realizzazione fu voluta dalla Società dei Palchettisti, proprietari del Teatro Sociale, con l’obiettivo di creare un teatro più popolare e versatile per la città[1][3].
Origini e Costruzione
L’idea di costruire un nuovo teatro emerse nel 1908, in un contesto di crisi per il Teatro Sociale, che monopolizzava la scena culturale comasca. Per evitare la concorrenza tra due teatri troppo vicini, si decise di costruire il Politeama in una nuova area[2][3]. La progettazione fu affidata all’architetto Federico Frigerio, noto per le sue competenze innovative nell’uso del calcestruzzo armato, che rese il Politeama il primo edificio della città a utilizzare questa tecnologia[1][2].
I lavori iniziarono il 1° luglio 1909 e, dopo poco più di un anno, il teatro fu inaugurato il 14 settembre 1910 con la rappresentazione de La Bohème di Giacomo Puccini.
La struttura era concepita per ospitare una varietà di eventi, dal teatro alla prosa, dai concerti alle proiezioni cinematografiche[2][3][4].
Funzioni e Attività
Il Politeama si distinse per la sua versatilità: oltre a ospitare spettacoli teatrali e musicali, divenne un luogo di ritrovo sociale, con spazi dedicati a ristoranti e caffè chantant.
La prima proiezione cinematografica avvenne il 15 aprile 1911, segnando l’inizio della sua attività come cinema[2][3]. Nel corso degli anni, ospitò anche spettacoli circensi fino al 1936.
Declino e Abbandono
Dopo un periodo florido, negli anni ’90 il Politeama iniziò a chiudere le sue porte al pubblico.
Sebbene ci siano stati tentativi di ristrutturazione e riapertura, l’edificio cessò definitivamente l’attività nel 2005 dopo la morte dell’ultimo proprietario, Alberto Gaffuri. Da allora, è rimasto abbandonato e in stato di degrado[3][6][7].
Riscoperta e Futuro
Negli ultimi anni, ci sono stati progetti per riportare in vita il Politeama come centro culturale multifunzionale. Attualmente si discute della possibilità di trasformarlo in un polo musicale e cinematografico, ma le speranze per una rinascita concreta rimangono incerte[4][6][7].
Il Politeama continua a rappresentare un simbolo della storia culturale di Como e della sua evoluzione nel panorama teatrale italiano.
Il Cineteatro Politeama di Como ha ospitato nel corso della sua storia una vasta gamma di spettacoli e eventi che ne hanno caratterizzato l’identità culturale. Ecco alcuni dei principali:
Spettacoli Teatrali e Musicali
Inaugurazione con “La Bohème”: Il Politeama fu inaugurato il 14 settembre 1910 con la rappresentazione dell’opera La Bohème di Giacomo Puccini, un evento che segnò l’inizio della sua attività come teatro[1][3].
Luigi Pirandello: Il celebre drammaturgo italiano si esibì al Politeama, contribuendo a elevare il prestigio del teatro[1].
Duke Ellington: Il grande musicista jazz americano si esibì sul palco del Politeama, rendendolo un punto di riferimento anche per la musica internazionale[1].
Eventi Culturali e Sociali
Filippo Tommaso Marinetti: Il fondatore del Futurismo, originario di Como, tenne un famoso spettacolo-comizio al Politeama, sottolineando l’importanza del teatro come luogo di dibattito culturale[1].
Cabaret e Riviste: Il teatro ospitò numerosi spettacoli di cabaret, tra cui quelli di Erminio Macario, un importante comico italiano[1].
Concerti
Ornella Vanoni e Adriano Celentano: Questi due artisti iconici della musica italiana hanno tenuto concerti sold-out al Politeama, attirando un vasto pubblico e contribuendo alla sua fama[1][2].
Cinema
Proiezioni Cinematografiche: Dopo la sua inaugurazione, il Politeama divenne anche un importante cinema. La prima proiezione avvenne il 15 aprile 1911 con un film muto sull’Inferno di Dante. Negli anni successivi, il teatro continuò a proiettare film, diventando un punto di riferimento per il cinema a Como[2][3].
Spettacoli Circensi
Circo: Dal 1914 fino al 1936, il Politeama ospitò annualmente spettacoli circensi, diversificando ulteriormente la sua offerta culturale[1][2].
Questi eventi hanno reso il Politeama non solo un luogo di intrattenimento ma anche un centro vitale per la cultura e la socialità a Como, contribuendo a creare una comunità attiva attorno alle arti performative.
Il Cineteatro Politeama di Como ha visto esibirsi numerosi attori e musicisti di fama nel corso della sua storia. Ecco alcuni dei più noti:
Attori
Luigi Pirandello: Il celebre drammaturgo italiano ha portato la sua arte sul palcoscenico del Politeama, contribuendo a elevare il prestigio del teatro.
Valeria Bruni Tedeschi: L’attrice e regista ha recitato in produzioni che hanno coinvolto il Politeama, rendendolo parte della sua carriera.
Fabrizio Gifuni: Un altro attore di spicco che ha contribuito a portare il nome del Politeama nel panorama teatrale italiano.
Musicisti
Duke Ellington: Il leggendario musicista jazz americano si esibì al Politeama, segnando un momento significativo nella storia musicale del teatro.
Ornella Vanoni: La rinomata cantante italiana ha tenuto concerti sold-out, attirando un vasto pubblico e contribuendo alla fama del Politeama.
Adriano Celentano: Icona della musica italiana, ha avuto un grande successo con i suoi concerti al Politeama.
Erminio Macario: Famoso comico italiano, le sue esibizioni di cabaret hanno intrattenuto il pubblico comasco.
Questi artisti non solo hanno arricchito la programmazione del Politeama, ma hanno anche contribuito a creare un legame profondo tra il teatro e la cultura popolare italiana.
Il Teatro Politeama viene edificato tra il 1909 e il 1910 e sito in piazza Cacciatori delle Alpi. Fu realizzato per volere della Società dei Palchettisti proprietari del Teatro Sociale, che affidarono la progettazione all’architetto Federico Frigerio. Si tratta del primo edificio comasco con parti strutturali in calcestruzzo armato.
Politeàma, dal greco POLYS molto e THEAMA spettacolo, letteralmente significa teatro che si presta a spettacoli di varia maniera.
Sorti tra il 1880 e il 1920 in numerose città italiane, i politeama hanno rappresentato una tappa di fondamentale importanza per il lungo processo di formazione dei luoghi di cultura popolare e del consumo cinematografico.
A Como il Politeama nasce come cineteatro popolare, come luogo di spettacolo genericamente inteso, come spazio multifunzionale e flessibile.
Como, 27 marzo 2018 – Dopo anni di completo abbandono si torna a sperare per il cineteatro Politeama, al centro di un progetto del conservatorio cittadino che scoppia per problemi di spazio. Malgrado gli sforzi e i doppi turni è sempre più difficile far convivere all’interno delle aule di via Cardorna oltre seicento studenti che arrivano fin qui da buona parte della Lombardia e dal Canton Ticino. Utilizzare l’ex-Politeama potrebbe essere ben più che una valvola di sfogo, vista la possibilità di contare su un auditorium dall’acustica praticamente perfetta in grado di ospitare quasi un migliaio di spettatori, in più ci sarebbero anche tanti spazi da riconvertire in aule e laboratori per le lezione. Un progetto di massima esiste già, realizzato dallo stesso conservatorio che qualche anno fa senza successo aveva proposto di trasformare l’antico cinema in una cittadella musica.
un’esigenza di spazi adeguati è continuamente manifestata, e non sempre soddisfatta, da parte di associazioni, gruppi e anche di alcuni dei principali festival culturali cittadini, costretti nel tempo ad errare da una sede all’altra (ParoLario passata da piazza Cavour a Villa Olmo, quindi a Villa Gallia e di nuovo all’Olmo; Europa in versi che alla settima edizione lascia il Grumello per la Gallia; il Lake Como Film Festival in procinto di lasciare l’arena del Sociale, troppo onerosa, per girare nelle piazze, cedendo il passo proprio alle automobili che stanno tornando ad abitare per la stragrande maggioranza dell’anno il “lato b” della massima sala cittadina, anche dopo il “lifting” milionario).
Se non ci riusciremo noi, a riscattare il Politeama e la sua storia, un’altra vocazione che Como sta riscoprendo, quella ad essere “porta d’Europa”, città capace di attrarre turisti e investitori, potrebbe venirci in soccorso: cerchiamo, allora, di giocarci bene l’accoglienza e di non far scappare il gruppo russo che si è fatto avanti nei giorni scorsi,
Per il Politeama, chiuso da 12 anni, si riaccende la speranza. Presto per cantare vittoria, ma una buona notizia c’è: un gruppo straniero è seriamente interessato a un’operazione per far rinascere lo storico teatro di piazza Cacciatori delle Alpi.
A quattordici anni dalla morte del suo ultimo proprietario, l’impresario Alfredo Gaffuri (scomparso nel dicembre del 2000), il Comune di Como sta valutando le prime, concrete offerte per la cessione del Politeama. Ne ha dato notizia il sindaco Mario Lucini, definendo il 2015 «l’anno della svolta» per il vecchio teatro costruito nel 1909 e inaugurato con una rappresentazione della Bohème nel 1910, salvo poi chiudere definitivamente nel 2005.
«È vero», conferma l’assessore al PatrimonioMarcello Iantorno, che tuttavia su numero, provenienza e natura delle offerte fa il misterioso. Le strade, in ogni caso, sono due, le stesse ipotizzate fin dai primi giorni immediatamente successivi all’ufficializzazione del lascito: «O vendiamo tutto, a fronte di una offerta competitiva, oppure scegliamo la via della concessione».