BATTELLI e Corriere · NESSO

BATTELLI della mattina fra COMO e NESSO, nei mesi di luglio e agosto 2025

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AMBIENTE, ECOLOGIA, AREE URBANE · LAGO DI COMO-LARIO: Luoghi · STORIA LOCALE E SOCIETA' · Tajana Tino · Varenna

Clemente Tajana, VARENNA. Il paese fondato due volte, in l’Ordine/la Provincia, 6 luglio 2025

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https://ordine.laprovinciadicomo.it/archivio/ricerca/autore/Clemente_Tajana/

Valle Intelvi

Dizzasco, in Valle Intelvi

A piedi tra Dizzasco, Cerano e Casasco d'Intelvi - Lago di ...

Dizzasco in Valle Intelvi: panoramica

Dizzasco è un piccolo comune della provincia di Como, situato all’inizio della Valle Intelvi, sul versante occidentale del Lago di Como. Il paese si trova su un terrazzo boscoso di origine morenica, a 506 metri di altitudine, con una popolazione che si aggira intorno ai 620 abitanti123. Il territorio comunale comprende le frazioni di Biazzeno, Muronico e Rovasco2.

Caratteristiche geografiche e ambientali

  • Il torrente Telo attraversa la conca sottostante il paese, scorrendo in un profondo vallone prima di sfociare nel Lario ad Argegno12.
  • Dizzasco è noto per la sua tranquillità e viene oggi scelto soprattutto come località di villeggiatura da persone in cerca di riposo e relax, in particolare dalla terza età23.

Storia

  • Nel Medioevo, Dizzasco condivise le vicende della Valle Intelvi, schierandosi con Como nella guerra decennale (1118-1127) contro Milano13.
  • Durante il Rinascimento fu feudo delle famiglie Visconti, Rusconi e Marliani13.
  • Nell’Ottocento, Giuseppe Mazzini vi soggiornò più volte per organizzare, insieme ad Andrea Brenta, la cacciata degli Austriaci23.
  • Dal punto di vista religioso, nel XVI secolo Dizzasco e Argegno erano unite in una sola parrocchia, con centro nella Chiesa di San Sisinnio1.
  • Amministrativamente, Dizzasco faceva parte dei “Cinque Comuni della Mezzena”, insieme a Muronico e Rovasco, all’interno della pieve d’Intelvi1.

Patrimonio e itinerari

  • Dal centro di Dizzasco parte la suggestiva mulattiera della Valle dei Mulini, un percorso che testimonia l’antica presenza di numerosi opifici idraulici (mulini, magli) attivi tra Seicento e Settecento, utilizzati per la macinazione di grano e castagne e la produzione di utensili agricoli. Il mulino dei Traversa, l’ultimo a cessare l’attività nel 1975, conserva ancora la ruota e la ciminiera5.
  • Lungo il percorso si trova un caratteristico ponte medievale a schiena d’asino sul torrente Telo5.

Collegamenti e accessibilità

  • Dizzasco è raggiungibile in auto da Como tramite la SS 340 fino ad Argegno, poi seguendo le indicazioni per la Valle Intelvi7.

Curiosità e cultura

  • Il borgo è stato oggetto di reportage e video che ne valorizzano il carattere di “museo a cielo aperto”, con particolare attenzione al patrimonio storico e paesaggistico35.

Dizzasco rappresenta quindi un piccolo centro di grande interesse storico, paesaggistico e culturale, ideale per chi cerca natura, tranquillità e testimonianze della storia locale della Valle Intelvi1235.

  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Dizzasco
  2. https://www.lavalleintelvi.info/schede/paesi/dizzasco/
  3. https://valleintelviturismo.it/territorio/dizzasco/
  4. https://fondoambiente.it/luoghi/valle-d-intelvi-dizzasco?ldc
  5. https://valleintelviturismo.it/valle-mulini/
  6. https://www.memorieinfoto.it/percorso/paesi-della-valle-intelvi-dizzasco-muronico-e-argegno
  7. https://www.comune.dizzasco.co.it/c013087/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/7
  8. https://fondoambiente.it/luoghi/valle-d-intelvi-dizzasco
COATESA: frazione di Nesso · Flickr · NESSO

Coatesa e Via Roma, ricordi fotografici in Flickr

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COATESA: frazione di Nesso · Flickr · FOTOGRAFIE · Mi ricordo

Coatesa e Careno, ricordi fotografici in Flickr

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Sguardo sulla piazza di Appiano Gentile, nella provincia di Como

Bellagio · FOTOGRAFIE · Sguardi

Lungolago di BELLAGIO

BIOGRAFIA, biografie · Blevio · CULTURA e CULTURA LOCALE · Moltrasio · STORIA LOCALE E SOCIETA'

biografie di Giuditta Pasta (1797-1865) e Vincenzo Bellini (1801-1835)

Ecco le biografie sintetiche di Giuditta Pasta e Vincenzo Bellini:

Giuditta Pasta

Giuditta Angiola Maria Costanza Pasta, nata Negri, nacque a Saronno il 26 ottobre 1797 e morì a Como il 1º aprile 1865. Fu una delle più grandi cantanti liriche del XIX secolo, considerata insieme a Maria Malibran tra le più celebri interpreti di quel periodo12.

Figlia di Carlo Antonio Negri, farmacista, e di Rachele Ferranti, iniziò gli studi musicali con lo zio materno Filippo Ferranti e poi a Como con Bartolomeo Lotti. Debuttò in teatro nel 1816 a Milano, e la sua carriera si sviluppò rapidamente, portandola a esibirsi nei principali teatri d’Italia e d’Europa, da Londra a Parigi, da Dublino a Pietroburgo124.

La sua voce, estesa dal registro di contralto a quello di soprano, la rese celebre soprattutto nelle opere di Rossini, Donizetti e Bellini, dal quale fu molto apprezzata. Nel 1829 passò definitivamente al registro di soprano, ottenendo grande successo con ruoli come Semiramide di Rossini e Norma di Bellini, quest’ultima opera che segnò una svolta nella sua carriera e nella storia dell’interpretazione lirica romantica15.

Giuditta Pasta fu nota anche per la sua vita morigerata e dedicata interamente alla musica e alla famiglia, distinguendosi dalle altre dive dell’epoca per la sua serietà professionale5. Trascorse gli ultimi anni della vita nella villa «Roda» di Blevio, vicino a Como1.

Vincenzo Bellini

Vincenzo Bellini (1801-1835) è stato un compositore italiano, tra i massimi esponenti del melodramma romantico italiano. Nato a Catania, è celebre per le sue opere liriche caratterizzate da melodie di grande lirismo e da una profonda espressività emotiva. Tra le sue opere più famose si ricordano Norma, La sonnambula e I puritani.

Bellini ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo del melodramma romantico, influenzando molti compositori successivi. La sua musica è nota per la linea melodica fluida e cantabile, che richiede interpreti dotati di grande tecnica vocale e sensibilità espressiva.

Bellini morì prematuramente a Parigi nel 1835, ma la sua eredità musicale è rimasta centrale nel repertorio lirico mondiale.


  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Giuditta_Pasta
  2. https://www.treccani.it/enciclopedia/giuditta-pasta/
  3. https://www.parcolura.it/pagina.php?id=90
  4. https://www.treccani.it/enciclopedia/giuditta-negri_(Dizionario-Biografico)/
  5. https://www.azione.ch/cultura/dettaglio?tx_news_pi1%5Baction%5D=detail&tx_news_pi1%5Bcontroller%5D=News&tx_news_pi1%5Bnews%5D=5133&cHash=6e35349375fc2540494f8429a60bd2e9
  6. https://bibliolmc.uniroma3.it/node/2515
  7. https://www.150anni.it/webi/stampa.php?wid=1906&stampa=1
  8. https://www.villagianettisaronno.it/lettere-giuditta-pasta/vita-pubblica-e-politica/

Giuditta Pasta e Vincenzo Bellini ebbero un legame artistico particolarmente intenso e affettuoso. Bellini compose per lei opere su misura del suo talento vocale e interpretativo, in particolare “Norma” e “La Sonnambula”. Il compositore modellò il ruolo di Norma sulla personalità musicale della Pasta, e lei plasmò la celebre aria “Casta Diva” sul proprio timbro vocale134.

Il loro rapporto fu fondamentale per entrambi: la Pasta trovò in Bellini l’unico compositore capace di valorizzare appieno le sue doti vocali e drammatiche, mentre Bellini trovò in lei l’interprete ideale per le sue creazioni, grazie ai suoi ricchi mezzi vocali che soddisfacevano la sua vena creativa e sperimentale6.

Bellini scrisse anche per la Pasta l’opera “Beatrice di Tenda”, rappresentata in anteprima al Teatro La Fenice di Venezia nel 18336. La Pasta interpretò inoltre “Giulietta” ne “I Capuleti e i Montecchi” di Bellini, diretta dal compositore a Londra nel 18352.

Sul piano personale, la loro storia d’amore è oggetto di narrazioni di fantasia letteraria, basate però su un contesto storico reale. Si racconta di un amore intenso, ma impossibile, vissuto in un’epoca di grandi passioni e fermenti culturali e politici, con la Pasta vista come una cantante-attrice capace di trasmettere sentimenti sul palco ma meno nella vita privata5.

In sintesi, Giuditta Pasta fu la principale ispiratrice e interprete delle opere di Bellini, in particolare di “Norma”, e il loro rapporto artistico influenzò profondamente il melodramma italiano dell’epoca136.

  1. https://www.150anni.it/webi/stampa.php?wid=1906&stampa=1
  2. https://it.wikipedia.org/wiki/Giuditta_Pasta
  3. https://www.parcolura.it/pagina.php?id=90
  4. https://bibliolmc.uniroma3.it/node/2517
  5. https://www.saronnonews.it/2021/04/01/del-primo-amore-romanzo-storico-e-damore-con-giuditta-pasta-protagonista/
  6. https://parita.regione.emilia-romagna.it/piani-programmi-progetti/vie-en-rose/schede/negri-giuditta-in-pasta
  7. https://www.osservatoreromano.va/it/news/2022-06/quo-135/bellini-e-la-pasta-alla-norma.html
  8. https://museocity.it/opere/2019/ritratto-della-cantante-giuditta-pasta

Nel romanzo storico recente “Del primo amore” di Manuel Sgarella, l’amore tra Giuditta Pasta e Vincenzo Bellini viene rappresentato come una storia di sentimento puro e intenso, ma allo stesso tempo ingabbiato e impossibile1. L’autore parte da una solida base storica, ma innesta una vicenda amorosa di pura fantasia che si svolge in un’Europa post-napoleonica, durante i moti rivoluzionari e la nascita del Romanticismo, un periodo di forti passioni e fermenti culturali1.

Nel romanzo, Giuditta Pasta è descritta come una donna capace di vivere e trasmettere intensamente i sentimenti sul palco, ma incapace di farlo nella vita privata, il che rende il loro amore contrastato e difficile1. Il sentimento tra i due protagonisti è quindi intenso ma soffocato dalle circostanze storiche e personali, riflettendo un amore idealizzato e tormentato che si sviluppa sullo sfondo delle lotte per la libertà e dei grandi cambiamenti sociali dell’epoca1.

In sintesi, nel romanzo l’amore tra Pasta e Bellini è una passione romantica, idealizzata e impossibile, che rispecchia sia la complessità dei loro caratteri sia il contesto storico di un’Europa in trasformazione1.

  1. https://www.saronnonews.it/2021/04/01/del-primo-amore-romanzo-storico-e-damore-con-giuditta-pasta-protagonista/
  2. https://www.amazon.it/Del-primo-Amore-Manuel-Sgarella/dp/B092G6JCW7
  3. https://letteredalconvento.wordpress.com/tag/vincenzo-bellini/
  4. https://www.teatroalighieri.org/wp-content/uploads/2020/11/150327_PS_Sonnambula.pdf
  5. https://www.teatrolafenice.it/wp-content/uploads/2019/03/NORMA-4.pdf
  6. https://iris.unive.it/retrieve/e4239ddc-5cf4-7180-e053-3705fe0a3322/Capuleti_vMG.pdf
  7. https://www.teatroallascala.org/static/upload/sca/scala_magazine_n6_7_digital.pdf
  8. https://iris.unipa.it/retrieve/e3ad891e-46a2-da0e-e053-3705fe0a2b96/Milena%20Giuffrida-Per%20una%20nuova%20edizione%20commentata%20del%20carteggio%20Verga-Capuana.pdf
LAGO DI COMO-LARIO: Luoghi · Tajana Tino

Clemente Tajana, Campanili e ciminiere. Le anime di LOMAZZO, in la Provincia/l’Ordine 15 giugno 2025

ritrova in:

https://ordine.laprovinciadicomo.it/archivio/ricerca/autore/Clemente_Tajana/

https://www.laprovinciadicomo.it/classification/person/clemente-tajana_31442_854/

I temi principali trattati nell’articolo “Campanili e ciminiere. Le anime di Lomazzo” di Clemente Tajana riguardano il rapporto tra la tradizione storica e religiosa, simboleggiata dai campanili, e la modernità industriale, rappresentata dalle ciminiere, che insieme definiscono l’identità complessa e stratificata di Lomazzo. L’articolo esplora come questi due elementi convivano e si intreccino nel tessuto sociale e culturale della cittadina, riflettendo sulle trasformazioni urbanistiche, economiche e culturali che hanno segnato Lomazzo nel tempo. Tajana indaga quindi le diverse “anime” del luogo, mettendo in luce la tensione e l’armonia tra passato e presente, tra spiritualità e sviluppo industriale, tra radici storiche e dinamiche contemporanee. Questo approccio consente di comprendere Lomazzo non solo come un luogo fisico, ma come un’entità viva e in evoluzione, con un’identità molteplice e sfaccettata.

FOTOGRAFIE · Mandello del Lario

Mandello del Lario

Brunate · NESSO · Sguardi

Sguardo dall’alto: da Nesso a Brunate

Sguardi · Zelbio

Sguardo su Zelbio, dall’alto

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