Architettura · ElleciStudio · Mostre · STORIA LOCALE E SOCIETA'

ANTONIO SANT’ELIA. VISIONI FUTURISTE TRA COMO E MILANO, Alla Pinacoteca civica di Como (la mostra continua fino all’11 gennaio 2026)

ANTONIO SANT’ELIA. VISIONI FUTURISTE TRA COMO E MILANO, Alla Pinacoteca civica di Como (la mostra continua fino all’11 gennaio 2026)

Milano: chiude l’8 dicembre 2025 — Como: prosegue fino all’11 gennaio 2026)

Fino all’8 dicembre all’ADI Design Museum di Milano e fino all’11 gennaio 2026 alla Pinacoteca Civica di Como è in corso l’importante appuntamento espositivo dedicato all’architetto futurista Antonio Sant’Elia, a cura dei Musei Civici di Como e dell’Accademia di Belle Arti di Brera.

La prosecuzione della esposizione nella sede comasca valorizza il legame storico tra Sant’Elia e la sua città natale, offrendo al pubblico un periodo esteso di visita per approfondire visioni urbanistiche e progetti che hanno segnato l’immaginario dell’architettura del Novecento.

Le due mostre hanno valorizzato l’opera di Antonio Sant’Elia e hanno messo in luce il dialogo tra città reale e visioni urbanistiche futuriste, anche attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale e di installazioni multimediali.

L’iniziativa rappresenta la prima tappa del progetto triennale Documentare, valorizzare: tra ricerca e progettazione digitale, avviato nel 2024 grazie alla collaborazione tra Comune di Como, Pinacoteca Civica e Accademia di Brera. Il programma ha coinvolto gli studenti della Scuola di Comunicazione e valorizzazione del patrimonio artistico e della Scuola di Nuove Tecnologie, impegnati durante l’anno accademico 2024–25 in un percorso di studio e ricerca sull’opera di Sant’Elia, di cui la Pinacoteca conserva oltre 180 disegni originali.

Le città di Como e Milano sono state fondamentali nelle vicende umane ed esperienziali di Sant’Elia”. Questa ricerca che ha coinvolto più istituzioni rappresenta “un percorso di divulgazione dell’immenso patrimonio dell’architetto comasco, affinché le nuove generazioni siano sempre più consapevoli del valore delle collezioni dei Musei civici e possano esserne i primi custodi” – ha dichiarato Enrico Colombo, Assessore alla Cultura, Musei, Biblioteca, Turismo e Como UNESCO Creative City.

Antonio Sant’Elia continua a ispirare generazioni di giovani con la forza visionaria delle sue idee. La sua architettura futurista, audace e proiettata verso il domani, parla direttamente a chi sogna un mondo nuovo, dinamico e tecnologico. I suoi disegni, conservati in Pinacoteca, sono spesso oggetto di studio e reinterpretazione da parte di studenti, artisti e designer, che ne colgono l’energia innovativa e il coraggio di rompere con il passato. Sant’Elia non è solo un nome della storia: è un punto di partenza per immaginare il futuro” – afferma Veronica Vittani, Responsabile dei Musei civici.

L’ esposizione di Como presenta 10 disegni originali delle collezioni della Pinacoteca databili tra il 1913 e il 1914 e raramente esposti. Si tratta di progetti e studi di edifici industriali, centrali elettriche, stazioni e infrastrutture, messi in relazione con i contesti urbani di Como e Milano, le due città che più hanno influenzato l’immaginario visionario dell’architetto. L’intenso sviluppo industriale e culturale delle due città a cavallo tra XIX e XX secolo fu infatti determinante nella formazione del suo pensiero.

A Como, l’esposizione è allestita nelle sale dedicate al Sant’Elia al secondo piano della Pinacoteca civica. Il percorso è accompagnato da un video, fruibile sul proprio device tramite qr code, che racconta i luoghi delle città di Como e Milano che sono stati fonte d’ispirazione per l’architetto. Inoltre, su un touch screen permanente, è possibile consultare tutta la collezione civica dei disegni dell’architetto.

Informazioni pratiche mostra a COMO

  • Sede: Pinacoteca Civica di Como – Via Diaz 84
  • Durata: fino all’11 gennaio 2026
  • Orari: martedì-domenica, ore 10.00–18.00 (ultimo ingresso 17.30) – chiusi tutti i lunedì tranne 8 dicembre – chiusi il 25 dicembre e il 1 gennaio.
  • Biglietti: mostra compresa nel biglietto d’ingresso della Pinacoteca – https://museicomo.vivaticket.it/
  • Info: Tel. +39 031 269869 – pinacoteca@comune.como.it – www.comune.como.it
  • Social: Facebook e Instagram @museicivicicomo 

Crediti

Il progetto vede il sostegno di ASF

Partner istituzionale per i Musei civici di Como, Camera di Commercio Como-Lecco

Curatori del progetto:

  • per la Pinacoteca di Como: Veronica Vittani, Francesca Testoni
  • per l’Accademia di Brera: Alessandra Coppa, Rosanna Ruscio, Lorella Giudici

Corsi universitari coinvolti:

  • Storia dell’arte contemporanea (prof.ssa Lorella Giudici, a.a. 2023-24)
  • Storia e documentazione dei beni architettonici (prof.ssa Alessandra Coppa, a.a. 2024-25)
  • Storia dell’architettura e dell’urbanistica (prof.ssa Alessandra Coppa, a.a. 2024-25)
  • Sistemi editoriali per l’arte (prof.ssa Chiara Savino, a.a. 2024-25) 

CONTATTI PER LA STAMPA
Ellecistudio

Paola Carlotti   paola.carlotti@ellecistudio.it +39 335 7059871

Chiara Lupano  chiara.lupano@ellecistudio.it +39 335 7835403

Architettura · STORIA LOCALE E SOCIETA'

Gianni Biondillo, La costruzione del potere. Perché l’architettura fascista non esiste, Marsilio, 2025

vai a

Architettura · Biografie di persone · Camminare in COMO città · Conosco Como? · Via Volta

Il passaggio LUIGI ZUCCOLI (1907-1985, biografia), in Via Volta, nel centro storico di Como

Luigi Zuccoli è stato un architetto italiano, nato a Milano il 12 novembre 1907 e morto a Como il 22 marzo 1985. Trasferitosi a Como nel 1922, si diplomò perito edile nel 1925 e iniziò la sua carriera collaborando con lo studio di un architetto locale dal 1927 al 1943

Carriera e Collaborazioni

Zuccoli è noto soprattutto per essere stato un collaboratore e amico stretto dell’architetto Giuseppe Terragni, uno dei principali esponenti del razionalismo italiano. La sua vicinanza a Terragni lo ha reso parte di un gruppo di giovani architetti influenzati dal suo stile innovativo

Impegno Politico e Rifugio

Luigi Zuccoli fu anche un militante comunista. Durante la seconda guerra mondiale, fu costretto a rifugiarsi a Vevey, vicino a Losanna, in Svizzera. Da lì evase per continuare il suo impegno politico e lavorare per il Partito Comunista

Contributo Culturale

Zuccoli credeva che l’architettura potesse risolvere problemi sociali, come la distribuzione degli spazi abitativi. Il suo lavoro e la sua figura sono stati celebrati in vari volumi, tra cui “Quindici anni di vita e di lavoro con l’amico e maestro architetto Luigi Zuccoli”

In sintesi, Luigi Zuccoli è stato un architetto che ha lasciato un segno significativo nella storia dell’architettura italiana, sia per la sua collaborazione con Terragni sia per il suo impegno politico e sociale.

  1. https://www.ponteonline.com/files/aste/668/0042.pdf
  2. http://san.beniculturali.it/web/san/sogc-scheda-complesso?codiSanCompl=san.cat.complArch.92569&step=dettaglio&id=92569
  3. https://arching-monza.it/30-marzo-2016/
  4. https://paolodona-architetto.com/wp-content/uploads/2017/01/1996-Luigi-Zuccoli-Un-idea-Locale-del-moderno.pdf
  5. https://www.ibs.it/quindici-anni-di-vita-di-libro-luigi-zuccoli/e/9788867640614
  6. https://paolodona-architetto.com/wp-content/uploads/2017/01/zuccoli.pdf
  7. https://www.ciaocomo.it/2021/04/12/il-maestro-terragni-e-lallievo-e-amico-luigi-zuccoli-la-presentazione-di-un-libro-a-cura-dellordine-degli-architetti/212170/
  8. https://siusa-archivi.cultura.gov.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=103336
Architettura · urbanistica

Le città senz’anima, anche Como rischia, articolo di Angelo Monti, in l’Ordine/la Provincia , 2 febbraio 2025

cerca in:

https://ordine.laprovinciadicomo.it/archivio/ricerca/autore/Angelo_Monti/

Architettura

Architettura: Studio Pandakovic e Associati

VAI A

chi siamo | www.studiopandakovic.com

https://www.studiopandakovic.com/contatti/

Architettura · Camminare in COMO città · Centro Storico di Como · COMO città · Conosco Como? · Palazzi ed edifici · Via Garibaldi, Via Gallio

L’ Albergo Posta, progettato da Giuseppe Terragni e Attilio Terragni, 1929-1932, in via Garibaldi a Como

L’Albergo Posta, progettato da Giuseppe Terragni e Attilio Terragni tra il 1929 e il 1932, si trova in via Garibaldi a Como ed è un esempio significativo di architettura razionalista. La struttura è stata concepita come un’opera che unisce funzionalità e design, riflettendo le innovazioni architettoniche del periodo.

Storia e Progettazione

Il progetto dell’Albergo Posta è emerso in un contesto di modernizzazione e sviluppo urbano a Como. La costruzione ha avuto inizio con la demolizione di un vecchio edificio situato all’angolo tra via Garibaldi e piazza Volta[4]. Terragni, noto per il suo approccio innovativo, ha integrato elementi moderni con la tradizione locale, creando spazi che sono sia accoglienti che funzionali[3]. L’edificio è caratterizzato da linee pulite e una disposizione razionale degli spazi, tipica del movimento razionalista italiano.

Caratteristiche Architettoniche

L’Albergo Posta presenta un design che enfatizza la luce naturale e l’apertura degli spazi. Tra le sue caratteristiche principali vi sono:

  • Materiali: L’uso di materiali come il vetro e il cemento armato, che conferiscono all’edificio un aspetto moderno e luminoso.
  • Struttura: La pianta dell’edificio è progettata per ottimizzare la funzionalità degli spazi interni, con stanze che godono di una buona illuminazione naturale.
  • Dettagli di Design: Gli interni sono stati ristrutturati mantenendo il rispetto per l’estetica originale, con arredi moderni che si integrano armoniosamente con gli elementi storici[3][9].

Riconoscimenti e Importanza

L’Albergo Posta non è solo un luogo di soggiorno, ma anche un simbolo della storia architettonica di Como. La sua progettazione da parte di Giuseppe Terragni, uno dei più importanti esponenti del razionalismo italiano, contribuisce a farne un punto di riferimento per gli appassionati di architettura. Oggi, l’albergo è apprezzato sia dai turisti che dai residenti per la sua bellezza architettonica e la sua posizione centrale[1][5].

In sintesi, l’Albergo Posta rappresenta una fusione tra accoglienza e design innovativo, rendendolo un esempio emblematico della visione architettonica di Terragni e della sua influenza duratura nel panorama urbano di Como.

Citations:
[1] https://postadesignhotel.com
[2] https://gup.unige.it/sites/gup.unige.it/files/pagine/Giuseppe_Terragni_ebook.pdf
[3] https://castiglioni.net/case-study/posta-design-hotel-como/
[4] https://www.astrattecomo.it/it/il-territorio/albergo-posta/
[5] https://www.hotel-posta.it/la-nostra-storia/
[6] http://www.arc1.uniroma1.it/saggio/Terragni/RidottoTerragni_internoFINALE.pdf
[7] https://blog.hotel-posta.it/?p=4164
[8] https://www.visitcomo.eu/it/vivere/cose_da_fare/visite-guidate/itinerario-razionalista/
[9] https://postadesignhotel.com/lhotel/

scheda a pagina 191 di:

Architettura · COMO città · STORIA LOCALE E SOCIETA' · urbanistica

Isman Paolo, Andare per l’Italia razionalista, il Mulino, 2024. Indice del libro

scheda dell’editore:

https://www.mulino.it/isbn/9788815388742

Molte nostre città vantano qualche edificio razionalista, riconoscibile per le forme «pure» e l’uso di cemento armato e vetro. Il razionalismo, durato solo dal 1925 al 1940 e ispirato dalle esperienze del Bauhaus, di Mies van der Rohe, Gropius e Le Corbusier, opera una propria originale rivoluzione estetica: fa scaturire la forma del costruito dalla sua funzione e abolisce ogni decorazione. Il nuovo stile «littorio» e il regime fascista, con le sue grandi opere pubbliche, ne oscurerà le novità e la memoria. L’itinerario muove dalle «piccole capitali» dove il movimento esordisce (Milano, Como, Roma), per raccontare piccoli gioielli anche di provincia, come Tresigallo, Sabaudia, Ivrea, Torviscosa, Cosenza e molti altri poco conosciuti che vanno riscoperti.

Fabio Isman, giornalista e scrittore, è stato per molti anni inviato del «Messaggero». Con il Mulino ha pubblicato «Andare per le città ideali» (2016), «L’Italia dell’arte venduta» (2017), «1938, l’Italia razzista» (2018), «Andare per l’Italia degli intrighi» (2020), «La Roma che non sai» (2023).

INDICE

Lo «spirito nuovo»
1. Prodromi e maestri
Da Sant’Elia a Matté Trucco, a Boccioni
la villa di Marcellise
2. Le «piccole capitali»: Milano
Il Gruppo 7
Pagano e gli uffici di Gualino a Torino
«Casabella» e «Domus»
Persico
Gio Ponti
3. Le «piccole capitali»: Como
Terragni e i suoi capolavori: il Novocomum, la Casa del fascio, l’asilo Sant’Elia
4. Le «piccole capitali»: Roma
Libera, l’E42 e Capri
Pagano e l’Istituto di fisica
Moretti: la Casa delle armi e le Case dei balilla
Mazzoni e la Stazione Termini
gli uffici postali
la piazza dell’Ara Pacis
5. Latina e la rinascita pontina, Torviscosa e Ivrea
Le Poste di Mazzoni, le nuove città, le company towns
6. Forlì e Castrocaro
Due alberghi, uno per il duce, e il Collegio aeronautico
7. Tresigallo, Cesenatico, le colonie di vacanza
La «città metafisica» e gli insediamenti per i ragazzi
8. Firenze, Brindisi, Cosenza, le Case del fascio
La stazione di Michelucci, il monumento al Marinaio, e altro ancora
9. Arborea, Fertilia, Carbonia e le fondazioni sarde
Una scuola elementare, Carbonia e un’idrovora
10. Gli epigoni
Le cattedrali di La Spezia e Taranto, il grattacielo Pirelli a Milano
Architettura · Camminare in COMO città · Centro Storico di Como · COMO città · Conosco Como? · Tajana Tino · urbanistica

L’impronta dell’architetto FEDERICO FRIGERIO (1873-1959) nel cuore di Como, di Clemente Tajana, in La Provincia / l’Ordine, 6 agosto 2023

letto in edizione cartacea

cerca in

https://ordine.laprovinciadicomo.it/archivio/ricerca/autore/Clemente_Tajana/

BIOGRAFIA dell’architetto FEDERICO FRIGERIO:

https://it.wikipedia.org/wiki/Federico_Frigerio_(architetto)

Architettura · BIOGRAFIA, biografie · Camminare in COMO città · COMO città · STORIA LOCALE E SOCIETA'

Giuseppe Terragni per i bambini: l’asilo sant’Elia, a cura di Roberta Lietti e Paolo Brambilla, Bellavite editore, 2018

VAI ALLE SCHEDE DEL LIBRO REPERIBILI IN RETE:

https://tinyurl.com/msu3cmwv

Architettura · COMO città · Nodo Libri · STORIA LOCALE E SOCIETA' · urbanistica

Fabio Cani, Federico Frigerio architetto. Il lato tradizionale del nuovo, NodoLibri, 2022

Fabio Cani, Federico Frigerio architetto. Il lato tradizionale del nuovo
Federico Frigerio (Milano 1873 – Como 1959) è uno dei grandi protagonisti intellettuali del Novecento comasco. Certamente, il fatto di aver perseguito durante tutta la sua carriera una convinta adesione alla tradizione architettonica lombarda non ha giovato alla sua fama in tempi recenti: in un certo senso, egli sembra trovarsi “dal lato sbagliato” della storia, al servizio della “conservazione” piuttosto che del rinnovamento proposto dal Movimento Moderno. La sua lunga esperienza professionale si svolge certamente sotto il segno della tradizione, ma non in maniera acritica; anzi, della tradizione fu un attento indagatore ed esegeta. Così come egli non fu mai chiuso alle innovazioni né tanto meno al rinnovamento del linguaggio e della tecnica dell’architettura, dall’introduzione del cemento armato alle proposte stilistiche della scena mitteleuropea.

Per queste ragioni la rivisitazione critica della sua vicenda professionale e l’approfondimento delle sue numerose opere (in gran parte poco note) apportano numerosi motivi di interesse a una ricostruzione complessiva del Novecento comasco.

Le opere principali:
Grand Hotel Plinius a Como. 1897-1900
S. Stefano ad Appiano Gentile. 1897, 1908-1909, 1912-1914
Villa Pirotta a Brunate. 1902-1912
Villa Baragiola a Orsenigo. 1904-1905, 1907
S. Maria di Martinico a Dongo. 1904-1915
Società Bancaria Italiana a Como. 1908-1910
Politeama a Como. 1909-1910
Villa Rebuschini a Brunate. 1910-1911
Palazzina Cattaneo a Como. 1910-1912
Banca Commerciale Italiana a Como. 1923-1927
Palazzo vescovile a Como. 1924-1940
Tempio Voltiano a Como. 1925-1927
Villa Walter a Como. 1930
Edicola Somaini a Como. 1935-1936
Duomo di Como

Architettura · Camminare in COMO città · COMO città · Conosco Como? · Palazzi ed edifici

Edificio di architettura razionalista: NOVOCOMUM, Giuseppe Terragni, 1928/1929

da

https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fmaarc.it%2Fposts%2F2111455552356509&show_text=true&width=500

Palazzo condominiale Novocomum, Italia (1928-29) di Giuseppe ...

Il Novocomum è un edificio multipiano ad appartamenti situato a Como, progettato dall’architetto Giuseppe Terragni e costruito tra il 1928 e il 1929. È considerato uno dei primi esempi di architettura razionalista in Italia e rappresenta un simbolo della nascente architettura moderna nel paese128.

L’edificio fu commissionato nel 1927 dalla società immobiliare Novocomum di Olgiate Comasco, con Elio Peduzzi come amministratore delegato, e affidato al giovane Terragni, che all’epoca aveva appena 23 anni145. Il progetto iniziale presentato al Comune era in stile neoclassico per evitare il rifiuto, ma la costruzione finale mostrava un design innovativo e radicalmente moderno, ispirato alle avanguardie internazionali come il razionalismo tedesco, l’espressionismo e il costruttivismo sovietico15.

Il Novocomum si distingue per l’uso di volumi geometrici ben definiti (cubici e cilindrici), l’alternanza di pieni e vuoti, e l’impiego di materiali e tecnologie all’avanguardia per l’epoca, come vetro, cemento armato e ferro. Anche gli arredi interni furono progettati da Terragni, rappresentando uno dei primi esempi di design razionalista europeo, con un’attenzione particolare alla produzione in serie e all’esaltazione dei materiali industriali6.

L’edificio, alto cinque piani e costruito su un lotto trapezoidale, presenta una facciata caratterizzata da diverse tonalità di colore (nocciola, giallo, arancione e blu) per evidenziare la sua identità lineare e geometrica7. Per la sua forma particolare, fu soprannominato “Transatlantico” dai comaschi, per il richiamo alle navi oceaniche37.

In sintesi, il Novocomum di Giuseppe Terragni è un capolavoro dell’architettura razionalista italiana, che ha segnato l’inizio di una nuova era nell’edilizia residenziale e nel design, con un forte legame con le correnti internazionali di avanguardia e un impatto duraturo sulla città di Como e sull’architettura moderna1568.

  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Novocomum
  2. https://www.archweb.com/architetture/novocomum/
  3. https://upel.va.it/it/news/palazzo-novocomum-o-transatlantico/
  4. https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede-complete/3m080-00038/
  5. http://www.instoria.it/home/terragni_razionalismo.htm
  6. https://maarc.it/opera/edificio-ad-appartamenti-novocomum/
  7. http://dialecticsofmodernity.manchester.ac.uk/essay/417
  8. https://www.visitcomo.eu/it/scoprire/monumenti/monumenti-dal-900/novocomum/
  9. https://www.lechler.eu/it/home/news/artmid/3450/articleid/4687/200-terminato-il-restauro-della-facciata-posteriore-del-novocomum-icona-dell%E2%80%99architettura-moderna-tutto-con-prodotti-chr232on

Architettura · LAGO DI COMO-LARIO: Luoghi

Fisionomie Lariane, a cura della Commissione Cultura dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Como

architetture , paesaggi, archivio fotografico …

VAI A:

Fisionomie Lariane

Fisionomie Lariane è una ricerca sul territorio della Provincia di Como un inventario di architetture e paesaggi, un archivio fotografico d’autore, una collezione di disegni, una collana di itinerari, un’esposizione permanente, una piattaforma web.

Fisionomie Lariane rappresenta un inventario di casi-chiave e vuole essere uno strumento per architetti, cittadini e turisti interessati a conoscere, tramite questi luoghi, la realtà del territorio lariano. Attraverso una selezione di architetture esemplari, paesaggi naturali e artificiali si vogliono definire percorsi fisici quanto ideali che leghino luoghi noti a quelli dimenticati, identitari a quelli più anonimi.

Fisionomie Lariane non pretende di avere un carattere esaustivo, bensì esemplificativo del potenziale di questo territorio nella sua condizione attuale; in questo senso il gruppo di ricerca si è avvalso del contributo di esperti di filosofia, urbanistica, storia dell’architettura.

Fisionomie Lariane interpreta il territorio come un insieme di segni, naturali o creati dall’uomo, che consentono di riconoscere un luogo. Per questa lettura si avvale di quattro categorie – Acque, Tracce, Insediamenti, Attività – dando vita a quattro distinti punti di vista che, sotto il profilo dei contenuti e sotto quello editoriale, possono essere fruiti con una certa autonomia o integrarsi a svelare la complessa stratificazione del territorio lariano, dal paesaggio alle infrastrutture, dalle forme dell’abitare alle architetture che in esso sono nate.

Fisionomie Lariane ha trattato ogni categoria con linguaggi e tecniche di rappresentazione differenti, riconoscendo il disegno come strumento di lettura del territorio e ha generato un archivio fotografico della Provincia di Como che si fonda sugli sguardi soggettivi ed unici di ogni singolo fotografo professionista coinvolto nella ricerca.

Fisionomie Lariane è una ricerca aperta per sviluppare nuovi sguardi trasversali sul territorio.
Fisionomie Lariane è un progetto ideato e curato dalla Commissione Cultura dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Como.