Biografie di persone · Dialetto · LETTERATURA: romanzi, racconti, poesie · MUSICA · Poesie · Tremezzo e Tremezzina · Van De Sfroos Davide

Jachia Paolo, Pedretti Lisa, Van de Sfroos. Canzoni senza confini. Le storie, i temi, i personaggi, Ancora, 2022. Indice del libro

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Davide Van De Sfroos è il nome d’arte di Davide Bernasconi, musicista lombardo noto per le sue canzoni in dialetto tremezzino, detto anche “laghée”, diffuso sulle sponde del lago di Como. Moltissimi testi delle sue canzoni fanno capo al lago, alle sue storie e ai suoi personaggi caratteristici, spesso divertenti e strampalati, ma sempre ricchi di umanità. Questo saggio ricostruisce trent’anni di produzione artistica, valorizzando l’originale e mai banale riflessione di Van De Sfroos sui grandi temi dell’esistenza umana, visti con le lenti del microcosmo “laghée” e con il sano disincanto di chi non si considera un maestro, ma un compagno di strada che ama raccontare storie con la chitarra al collo.

 

BIOGRAFIA DEGLI AUTORI

Paolo Jachia, conseguita l’abilitazione a professore associato in “Letteratura Italiana, Critica Letteraria e Letterature Comparate” e in “Letteratura italiana contemporanea”, dal 2000 è docente a contratto di “Semiotica delle Arti e della Letteratura” presso l’Università degli Studi di Pavia e il Collegio Nuovo. È autore di una trentina di volumi dedicati all’analisi critica dell’arte contemporanea, in particolare della canzone d’autore italiana. Ha pubblicato con Àncora saggi dedicati a Franco Battiato, Francesco De Gregori, i Baustelle, Lucio Dalla e Roberto Vecchioni.


Lisa Pedretti è originaria di Cannobio, un piccolo paese sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, a pochi chilometri dal confine svizzero, e attualmente vive a Verbania. Il luogo in cui cresce e la sua atmosfera sono molto simili a quelli descritti da Davide Van De Sfroos nelle sue canzoni, che Lisa conosce fin da bambina. Nel 2015 si laurea presso la facoltà di Lettere moderne dell’Università degli Studi di Pavia, proprio con una tesi su Van De Sfroos. Da sempre appassionata di scrittura, ha partecipato a numerosi concorsi letterari, ottenendo vari riconoscimenti.
MUSICA · Van De Sfroos Davide

Van De Sfroos, MAADER FOLK brano per brano, di Alessio Brunialti in La Provincia 17 settembre 2021

meteo e terra · Van De Sfroos Davide

Un altro lockdown per noi laghee – di Davide Van De Sfroos, in La Provincia 27 lug 21

Un altro lockdown per noi laghee Questa parte del lago, nel corso degli anni, è stata più volte colpita da sconvolgimenti climatici, ma, a mia memoria, non era mai successo che entrambe le sponde, per così tanti chilometri subissero una tale distruzione …. segue

di Davide Van De Sfroos

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Un altro lockdown per noi laghee – Editoriali, Argegno
CONVEGNI, incontri, dibattiti, corsi, festival · Van De Sfroos Davide

Alla Feltrinelli di Como presentazione di Quanti nocc di Davide Van De Sfroos, con Alessio Brunialti, 26 novembre 2019

Alla Feltrinelli di Como presentazione di Quanti nocc di Davide Van De Sfroos (ore 20). Andrea Pedrinelli su Avvenire: «L’artista lo definisce “disco della ripartenza”, il suo album dal vivo […] intitolato Quanti nocc, quante notti. E tale album ne testimonia due tour seguiti a un quasi-ritiro, il teatrale Tour de nocc e l’estivo Van Tour, tramite la rivisitazione energica e vibrante di ben 23 sue canzoni. E però Quanti nocc, disco rutilante di colori (dal jazz al rock al Latinoamerica) è in realtà ben altro che una semplice ripartenza musicale, per Davide Van De Sfroos. Piuttosto, è un approdo: d’un percorso interiore travagliato. […] Tutto passa in secondo piano appena si fa palese dalle parole dell’artista che egli riparta – mirando a un prossimo ritorno anche agli inediti, dopo un lustro – con l’alto obiettivo etico di “portare alla gente meno rabbia possibile”. Perché la vera ripartenza di Van De Sfroos ha preso le mosse prima dei concerti testimoniati nel live: e da un angolo buio della storia il cui nome è Auschwitz. Lei aveva appeso la chitarra al chiodo e si era dedicato a scrivere libri: poi, cos’è successo? “Poi ho preso il Treno della memoria e sono andato ad Auschwitz. Portando con me la chitarra solo perché mi avevano detto che alla fine a Cracovia si usava suonare insieme. E io mi dicevo: ce la farò? Venivo dalla depressione, forse non era neppure una buona idea andarci, sin lassù. Eppure, coi brividi addosso per la morte che ancora si respira dov’era il Lager, appena uscitone mi è scattato il desiderio di suonare: a celebrare la libertà, la vita, le nostre cose semplici e quotidiane. E lì ho capito che sì, potevo ancora portare messaggi tramite la musica”. Da Auschwitz, dunque, si avvia la sua “ripartenza”? “Sì. Dopo Auschwitz sono andato a suonare in alpeggi e miniere, sempre con uno o due musicisti al più, e sfiorando la psicanalisi di massa. Io facevo outing della depressione e in tantissimi si sentivano sostenuti, vedevano che certi problemi non erano solo loro. Sono andato pure nelle scuole, a parlarne. E infine sono tornato a suonare su palchi normali”» (leggi qui).

MUSICA · Van De Sfroos Davide

schede sui cd di Davide Van De Sfroos, a cura di Alessio Brunialti: MANICOMI, BREVA E TIVAN, E SEMM PARTII, AKUADULZA, PICA!, YANEZ, GOGA E MAGOGA

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CONVEGNI, incontri, dibattiti, corsi, festival · Van De Sfroos Davide

3° festa dell’ACQUA SORGIVA, a cura della fondazione ROSA DEI VENTI, al Parco di Villa Plinia via papa Giovanni XXIII, Tavernerio, frazione Solzago (provincia di Como), 28 settembre 2019

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Van De Sfroos Davide

DE SFROOS DAVIDE, Taccuino d’ombre, La nave di Teseo, 2019. Indice del libro. Recensione in Corriere di Como, 26 marzo 2019

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