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Utilizzato quotidianamente fino agli anni Cinquanta del secolo scorso da chi viveva al Barch, coltivando la terra e allevando capre e mucche, il sentiero che conduceva a Blevio era interrotto da tempo, di fatto era impraticabile.
L’associazione Borghi sul Lago, in collaborazione con il Gruppo Volontari per la Protezione Ambientale e con il contributo del Comune di Blevio, ha ripristinato il sentiero e ha posizionato lungo tutto il percorso una dozzina di cartelli segnaletici e una dozzina di segnavia. riattivando quindi un piccolo ma importante pezzo di “storia” bleviana.
Il sentiero Sopravilla – Barch – San Maurizio permette di riaprire il collegamento, dopo quasi 70 anni, con le Colme partendo da Blevio. Finora chi voleva raggiungere la Colme doveva andare fino a Montepiatto, salire al Castel d’Ardona e da lì raggiungere la meta.
Chi volesse saperne di più sul Barch e sui monti bleviani, può trovare tutte le informazioni sul libro Il Barch e altri insediamenti nel territorio di Blevio
(Elpo edizioni, 2016, a cura dell’associazione Borghi sul Lago, in vendita negli esercizi pubblici bleviani e presso l’associazione – www.borghisullago.it)
“viottolo generalmente stretto, che in luoghi campestri o montani si è formato in seguito a frequente passaggio di persone o animali”
(in Cortellazzo/Zolli, Dizionario etimologico della lingua italiana)
Nelle città si direbbe “vicolo”. Sentiero si connette a “strada”, che deriva dal tardo latino “strata” (da “sternere”, ossia stendere, selciare) e da cui derivano street (ingl,), strade (ted.), estrada (spa. port.). Route (fra.) proviene invece dal latino popolare “rupta” (a sua volta da viam rompere “aprirsi un varco”)
A mezzi diversi corrispondono strade diverse, e perciò si distinguono fra pedonali e carrozzabili, autostrade, tramvie e ferrovie; a seconda della regione attraversata e dell’entità dello spostamento che consentono, si hanno strade urbane o strade «aperte», di campagna o di montagna, strade statali, provinciali e comunali, strade maestre e strade vicinali.
I percorsi si compiono a piedi o a dorso…
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Salite Carescione e Falchetto
In via Stoppani, a Como, sull’angolo con via Coloniola, a 50 metri sud-est dalla stazione della funicolare, si trova una vecchia indicazione con la scritta: “Sentiero per Brunate, ore due”. Il tempo è decisamente esagerato (bastano da 45′ a 75′)
ed i percorsi, in realtà, sono due.
Entrambi, all’inizio, seguono la direttrice via Stoppani – via Prudenziana – Salita Peltrera. Ovvero, saliti i gradini dell’intera via Stoppani (attraversando via Torno) e raggiunta via Prudenziana si svolta a sinistra e si prosegue sempre diritti.
Il primo percorso segue la linea della funicolare. Sebbene, sia franato in alcuni punti e sia malconcio, specialmente nella prima parte, è ancora decisamente il migliore perchè in origine era una mulattiera, mentre l’altro è sempre stato solo un sentiero. La mulattiera gira a destra, seguendo una scalinata in forte pendenza, poi, nei pressi della stazione Como Alta passa a sud-est del viadotto della funicolare e prosegue con frequenti tornanti fino alla stazione Carescione, dove si trova un B&B. Da qui, per raggiungere il centro di Brunate, si prosegue (salire sempre) su una carozzabile selciata che presto diventa asfaltata. Quest’ultimo tratto si può abbreviare con delle scorciatoie un po’ malridotte.
Poco prima della fermata Carescione, si incontra un antico crotto semidiroccato ricoperto da graffiti, tra i quali spicca un grande e curioso disegno onirico. Si raggiunge passando attraverso i fornici che sostengono la linea della funicolare. Il terrazzo antistante la casa gode di un discreto panorama.
Il secondo percorso prosegue diritto, dopo gli edifici abbandonati, per inerpicarsi, con duri strappi gradinati, sino al Ristorante Hotel Falchetto. In seguito, per raggiungere il centro di Brunate, si continua su strada asfaltata.
Insomma, certamente meglio la mulattiera che passa da San Donato, decisamente più bella e meno pericolosa.
fonte: https://digilander.libero.it/felice/Sandonato.htm