Villa Rachele-Beccaria si trova a Ossuccio, sul Lago di Como, ed è una storica dimora settecentesca appartenente ai marchesi Beccaria Bonesana. Questa villa è nota per aver ospitato importanti figure della cultura italiana, tra cui Cesare Beccaria, autore del celebre trattato “Dei Delitti e delle Pene” pubblicato nel 1764.
Caratteristiche della Villa
Struttura: La villa è composta da un unico corpo di fabbrica distribuito su tre piani, situata su una grande terrazza semicircolare con vista sul lago.
Parco: Il parco circostante è diviso in due livelli principali. Nella parte superiore si trova una vegetazione di tipo mediterraneo, con boschetti di alloro, tigli e piante di ulivo secolari. Intorno alla villa, invece, si può ammirare una vegetazione tipicamente lacustre, caratterizzata da cedri e magnolie.
Darsena: La proprietà include anche un’antica darsena risalente al XVII secolo, che aggiunge un ulteriore valore storico e paesaggistico alla villa.
Contesto Storico e Culturale
Ossuccio e la vicina Sala Comacina formavano un tempo un unico comune. La zona è conosciuta per la sua bellezza naturale e per la tranquillità delle sue acque, rendendola un luogo ideale per passeggiate e attività all’aperto. Uno dei percorsi più noti è la Green Way del Lario, un sentiero di circa 10 km che attraversa vari comuni lungo il lago, permettendo di esplorare i borghi storici e le ville della zona.
Villa Rachele-Beccaria rappresenta quindi non solo un importante patrimonio architettonico, ma anche un simbolo della ricca storia culturale del Lago di Como.
Villa Leoni si trova a Ossuccio, sulla sponda occidentale del Lago di Como, ed è un esempio significativo dell’architettura moderna italiana. Commissionata da Raffaele Leoni e Diana Peduzzi per la loro famiglia, gli Leoni Malacrida, industriali nel settore dolciario, la villa è stata progettata dall’architetto Pietro Lingeri tra il 1938 e il 1944.
Caratteristiche Architettoniche
Struttura e Design
La villa ha una forma quadrata all’interno di un organismo rettangolare, con muratura in pietra e solai in latero-cemento.
Presenta un tetto a falda unica e ampie superfici vetrate che si affacciano sul lago, permettendo una vista panoramica e una luminosità naturale negli ambienti interni[1].
Dettagli Estetici
I colori esterni della villa sono stati scelti attraverso uno studio cromatico che include tonalità come il guscio d’uovo per la facciata principale e il rosa salmone per le travature del patio.
Gli interni presentano colori tenui come azzurro, verde e rosa, con pavimenti in mosaico di marmo bianco e nero[1].
Storia e Restauro
La costruzione della villa ha affrontato diverse difficoltà legate all’approvvigionamento dei materiali durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1944, Lingeri scrisse a un collega descrivendo le sfide nel completare il progetto. Negli anni ’90, la villa è stata sottoposta a un restauro che ha riportato alla luce i colori originali delle superfici esterne e interne, oltre ad adeguamenti tecnologici necessari per l’abitazione contemporanea[1].
Attualmente, Villa Leoni è di proprietà privata e continua a essere utilizzata come abitazione. La sua posizione dominante offre una vista spettacolare sul lago e sull’isola Comacina, rendendola non solo un luogo di residenza ma anche un importante esempio di architettura del Novecento in Italia.
Villa Balbiano è una storica e lussuosa residenza situata a Ossuccio, sul Lago di Como, risalente alla fine del XVI secolo. Questa villa è conosciuta per la sua bellezza architettonica e per la sua importanza storica, avendo ospitato nel corso dei secoli diverse personalità illustri.
Storia e Architettura
Originariamente costruita per il cardinale Tolomeo Gallio, Villa Balbiano ha subito numerosi rimaneggiamenti nel corso degli anni. Nel XVIII secolo, il cardinale Angelo Maria Durini ampliò e abbellì la villa, trasformandola in un centro di vita sociale e culturale, dove si tenevano feste e banchetti[1][5]. La villa è caratterizzata da un giardino all’italiana, affacciato direttamente sul lago, e da interni decorati con affreschi e arredi d’epoca[2][3].
Utilizzo Attuale
Oggi, Villa Balbiano è frequentemente utilizzata come location per matrimoni di lusso e altri eventi privati. È stata anche scelta come set per film, tra cui “House of Gucci” di Ridley Scott[3]. La villa offre un’atmosfera romantica e raffinata, con la possibilità di organizzare cerimonie simboliche e ricevimenti per fino a 100 ospiti[2].
In sintesi, Villa Balbiano rappresenta non solo una meraviglia architettonica ma anche un importante punto di riferimento culturale sul Lago di Como, combinando storia, bellezza naturale e servizi moderni.
ho il piacere di invitarvi alla chiusura della mostra in oggetto Venerdì 21 giugno alle ore 18,00.
Oltre ad una breve presentazione degli artisti tenuta dal critico d’Arte Massimiliano Porro, Paolo Aquilini, Direttore del Museo della Seta di Como, terrà una conferenza sull’esperienza del Bauhaus e sulla sua influenza nell’arte moderna e contemporanea. Seguirà un aperitivo in musica con il compositore e pianista Luca Pina.
Una passeggiata domenicale che inizia a Colonno e termina al lido di Lenno, passando per Sala Comacina e Ossuccio, con scorci paesaggistici da favola sul meraviglioso lago di Como…
Domenica 19 ottobre abbiamo imparato che i luoghi assumono una intensità diversa se vengono visitati con l’intenzione di “leggerli” dal punto di vista storico oltre che paesaggistico.
A rendere possibile questo obiettivo è l’accompagnamento dello storico Fabio Cani, il cui lavoro di analitico studio documentale gli permette di fornirci informazioni a cavallo di diversi secoli di storia locale ed europea.
Partenza da Piazza Cavour attorno alle 9 in aliscafo all’interno di un gruppo che, pur nella sua eterogeneità, condivide interesse e voglia di conoscere. L’utilizzo dell’aliscafo consente inoltre una vista complessiva delle sponde del lago, poiché i diversi “passaggi acquei” vengono attraversati velocemente.
Arriviamo allo scalo di Tremezzo attorno alle 10 e 30 e, prima dell’inizio della camminata, ci viene sottolineata la riflessione che è solo da pochi decenni che le rive del nostro lago vengono percorse con l’automobile.
Per lungo tempo infatti la vera “autostrada” è stata il lago stesso e gli abitanti lacustri erano ben abituati a percorrenze “ad U”, con partenza da un punto del lago, penetrazione dell’entroterra e ritorno da un diverso punto d’approdo. Questo permetteva di fare esperienza della straordinaria doppiezza dei nostri luoghi, costituita dalla profonda integrazione fra la linea dell’acqua e la ripida pendenza dei monti.
La giornata è bellissima. Sole, caldo e cielo terso costituiscono uno scenario abbastanza insolito per essere a ottobre avanzato. Il percorso inizia con una ripida erta lungo i tipici sentieri acciottolati che talvolta dividono in due giardini e orti delle case. Lungo la salita sono distribuiti qua e là archi di pietra che collegano i vari appezzamenti.
L’arrampicata è impervia, ma il risultato ne vale la pena: al cospetto della torre medievale di Rogaro è possibile rimirare una stupenda visione del lago.
Giunti a mezza costa il cammino è più rilassato e tranquillo e ci porta abbastanza rapidamente alla frazione di Bonzanigo, dove di fronte al palazzo Rosati apprendiamo che questi luoghi sono stati tutt’altro che isolati e chiusi, visto che i loro abitatori intrattenevano intensi collegamenti commerciali e artistici con le regioni del Nord Europa.
Attraversiamo questo straordinario borgo che alterna agglomerati di case addossate l’un l’altra ad archi di pietra affacciati sul panorama delle montagne che contornano il lago. Visita della chiesa di Sant’Abbondio con breve relazione di Fabio Cani sugli aspetti storici e artistici e rapida escursione nel vicino cimitero.
L’incantevole caratteristica di questo luogo è il paesaggio dolcemente digradante in cui spiccano ampi terrazzamenti di centinaia di ulivi e cipressi.
Attorno alle 13 giungiamo all’imbarcadero di Lenno.
Qui è il lungolago ad imporsi grazie alla spaziosa curvatura verso il promontorio di Villa Balbianello.
Nella piazza ascoltiamo la descrizione dell’architettura romanica del Battistero e, con un notevole balzo in avanti del tempo, la storia più recente rappresentata dal monumento di caduti che si erge a pochi metri dalla chiesa di Santo Stefano.
E’ davvero bella la possibilità di camminare in viottoli paralleli al percorso delle automobili. Appare alla nostra vista la villa Balbiano, stupenda anche nella veduta retrostante, il cui giardino nulla ha da invidiare a quello ben più famoso di Versailles.
Breve sosta davanti alla chiesa di Sant’Eufemia e poi imbocchiamo il sentiero che passando davanti a Villa Monastero ci porterà verso Ossuccio, la cui principale attrattiva è la chiesa di Santa Maria Maddalena, dove ci viene ricordata la sua collocazione vicino a un antico “hospitium”. Il luogo è di profonda suggestione dovuta anche alla prospettiva sull’isola Comacina. Da qui l’ultimo tratto di strada previsto dalla gita ci conduce a Spurano dove, a strapiombo sul lago sorge la chiesa di San Giacomo e Filippo.
Termina qui il nostro “cammino nella conoscenza”.
Alcuni torneranno a Como in corriera e altri in aliscafo, con la netta percezione di avere trascorso una giornata indimenticabile.