CONVEGNI, incontri, dibattiti, corsi, festival · Novecento

Rosasco: un’impresa, un’industria, una città, Giovedì 21 marzo 2013, alle 16, presso il Museo della Seta di Como, (via Castelnuovo 9)

21 MARZO: ”Rosasco: un’impresa, un’industria, una città”
Un convegno per l’industria tessile comasca

Giovedì 21 marzo 2013, alle 16, presso il Museo della Seta di Como, (via Castelnuovo 9) si terrà un convegno sulle industrie Rosasco.Esse saranno lo spunto di partenza per la serie di interventi che tratteranno il tema dell’industria comasca del tessile.

La Rosasco è stata una fabbrica di tessitura che ha avuto un’importanza significativa nel mercato e nell’economia comasca, che ha svolto la sua attività interrottamente dalla fine dell’Ottocento fino alla fine degli anni settanta del secolo scorso.
Programma degli interventi:
Roberto Peverelli (Dirigente ISIS)
Luciano Guggiari (Museo Didattico della Seta)
Fulvio Coltorti (Mediobanca)
Fabio Cani (storico)
Antonio Petraglia (ISIS)
Salvatore Amura (Presidente Accademia Galli)
Graziano Brenna (Fondazione Setificio)
Gioacchino Garofoli (Università dell’Insubria)
Paolo De Santis (Presidente Camera di commercio di Como)
Ambrogio Taborelli (Past President Confindustria Como)
Mario Lucini (Sindaco di Como)
Nel corso del convegno sarà presentato anche il volume “La storia della tessitura serica meccanica Enrico Rosasco”, curato dal Prof. Antonio Petraglia e realizzato da studenti e docenti della Scuola.
Ingresso libero
Conferme: archivio.storico@mediobanca.it, tel.+39028829718
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Cristina FONTANA, COMO A LUCI ROSSE. La prostituzione dall’epoca romana ai nostri giorni , Sampietro editore, 2012

scheda del Libraccio: https://www.libraccio.it/libro/9788887672343/cristina-fontana/como-a-luci-rosse-prostituzione-dall’epoca-romana-ai-nostri-giorni.html

vedi anche: https://coatesa.com/2013/02/25/i-luoghi-della-prostituzione-nel-corso-della-storia-della-citta-murata-di-como-percorso-organizzato-da-guidecomo-it-basato-sul-libro-di-cristina-fontana-como-a-luci-osse-a-cura/

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Dai lupanari dell’antica città romana alle escort digitali che adescano clienti su Internet. È la realtà, sfaccettata, del mestiere più antico del mondo, la prostituzione, così come veniva e viene praticata a Como, ossia la Como a luci rosse.

 Così la definisce fin dal titolo un’informata indagine storica di Cristina Fontana, collaboratrice del “Corriere di Como” e già autrice di vari volumi dedicati a storie e memorie locali. L’argomento prostituzione non è solo pruriginoso, come vorrebbe suggerire l’immagine erotica sulla copertina del volume. È soprattutto arduo: occorre raccontare in poche pagine (ma neanche pochissime, sono oltre 240) infinite storie di “vita”, tra case di tolleranza, marciapiedi e altre situazioni equivoche, mantenendo la giusta distanza dell’atteggiamento storico senza dimenticare che si sta cercando di circoscrivere una piaga sociale, per quanto atavica. Raccontata da figure mitiche come – degne di una poesia del Porta – la “Giovannina”, la “Marzellina”, la “Luigia”, la “Gigogin” e la “Gorlin”, di esile statura, che batteva in via Italia Libera. Ma è un rosario di «commercio libidinoso» – come lo definisce un documento dell’Archivio di Stato di Como – fatto soprattutto di solitudine, dolore, miseria, malattia, a volte anche morte. Mai fatto di quell’aura romantica di cui certo maschilismo ha ammantato il fenomeno, con la retorica nostalgia per l’epoca in cui “quelle signore” erano regolamentate in lager di Stato, e sopporta omertosamente quelle di oggi per le strade, esposte al libero arbitrio della malavita e dei suoi vari clan.
Qualcosa dei vecchi bordelli della Como novecentesca si respira nel romanzo di Piero Chiara Il pretore di Cuvio, da cui si vuole trarre un film per il centenario dello scrittore luinese nel 2013. È la storia appunto di un pretore, Augusto Vanghetta, ossessionato dal sesso. Tanto da essere «sempre indaffarato a visitar femmine», e questo nonostante l’aspetto tutt’altro che invitante. «Alto poco più di un metro e mezzo, curvo e quasi gobbo, già grasso e occhialuto a vent’anni, e simile a un coleottero o a uno scarabeo stercorario per la sua tendenza a cacciarsi nel sudicio», annota la penna di Chiara. Intrisa di veleno ma al tempo stesso di pietà per le sorti degli umani che si immergono nel brago della solitudine e dell’egoismo quel tanto che basta da aver bisogno di pagare per ottenere un po’ di compagnia. Augusto riesce ad avere comunque successo costante presso vari generi di donna, dalla perpetua alla nobile. Ma riceverà uno smacco dalla consorte, cornificata per anni. L’apprendistato erotico di Vanghetta avviene appunto nei lupanari della “sconcia suburra” della Cortesella, il quartiere di Como rivoluzionato dal “piccone risanatore” del fascismo negli anni Trenta. Certo, i primi passi nella professione forense li compie tra Cantù ed Erba. Ma in città, nei postriboli della malfamata zona attorno al Duomo – il romanzo è ambientato negli anni Trenta, nei primi anni del fascismo – Vanghetta (nomen omen?) viene iniziato ai piaceri dell’eros a pagamento: si reca di buon mattino nelle “case”, grazie a speciali “pass” per accedere alle grazie delle ospiti prima dell’ora di apertura ufficiale. 
Ma dalle fantasie letterarie, sfogliando il libro di Cristina Fontana, pubblicato da Sampietro di Menaggio, siamo richiamati con prepotenza all’esattezza della cornice storica, scandita pagina per pagina da documenti d’archivio di varia fonte. 
Il marciapiede si batteva metaforicamente parlando già sotto i romani. Scopriamo che, all’epoca dei due Plinii, Como aveva un suo edificio per il meretricio pubblico: era tra via Benzi e viale Varese. 
E qui emerge subito il ritratto di un “tipo” sociale ben definito. Scrive Fontana: «Le meretrici erano costrette a indossare una tunica corta, simile alla tonaca degli uomini, perché si distinguessero dalle donne oneste, ma col tempo le leggi sul loro abbigliamento divennero meno rigide, al punto che esse furono tra le donne più eleganti e appariscenti, grazie anche alle cure che dedicavano al corpo».
Passiamo al Medioevo, in cui dilaga la corruzione e in cui i bagni pubblici – in città erano nei pressi dell’attuale basilica di San Fedele – diventano sempre più un centro di prostituzione. A tal punto, chiosa l’autrice, che «le autorità cittadine, al fine di impedire ogni attività sessuale illecita, si battono per la separazione dei sessi e per la periodica ispezione degli stabilimenti. Ma, nonostante questi tentativi, la prostituzione continua a dilagare al punto che la parola “bagno” diventa sinonimo di “bordello”».
Passiamo al ’400 e alla creazione dei veri e propri postriboli di cui il volume fornisce una sintetica mappa sulla base dei dati storici sin qui raccolti. Como decide di costruire il primo lupanare civico nel 1465, dove “calmierare” la presenza di prostitute fino ad allora libere di esercitare la professione in casa o nei luoghi pubblici sollevando scandalo (meretrix erratica), ricorrendo anche a stratagemmi come travestimenti da uomo per adescare i potenziali clienti. Il postribolo “fisso” segnò così la nascita della prostituzione legalizzata e regolarmente tassata. La struttura sorse nei pressi della chiesa di San Provino, in uno stabile della nobile famiglia cittadina dei Rusconi: «Aveva un buon numero di camere – annota Cristina Fontana – altri locali adatti all’uso richiesto e si estendeva fino alle mura, permettendo così di entrarvi con minore vergogna». 
Segno distintivo delle meretrici dell’epoca era il mantelletto di fustagno, che doveva essere indossato per legge ed era probabilmente ispirato a quello delle “colleghe” milanesi. Nemmeno la chiesa era esente dal problema: il curato di Musso, a fine ’500, teneva in casa «oltre la massara» anche «done al suo servitio, maridate e non, giovane, il che rende scandolo a molte persone», come si legge negli Atti della visita pastorale del vescovo Feliciano Ninguarda alle pievi comasche del 1591. A Como nacque in seguito l’esigenza di istituire una struttura atta alla redenzione delle giovani e meno giovani “traviate” sulla strada del meretricio. Fu il “Luogo Pio del Soccorso” fondato «a beneficio di quelle povere figlie che stanno in pericolo di perdere la pudicità», dal gesuita Paolo Sfrondati. Più tardi, nel “Reclusorio del gambero” di via Natta, attestato dal 1819, vennero curate le prostitute infette dalla «nefanda professione”

 

Tour turistici organizzati nella vecchia Como a luci rosse

 
Il Giorno ‎- 3 giorni fa
La traccia della visita è stata offerta dalle pagine del bel libro di Cristina FontanaComo a luci rosse, che partendo dai Romani ricostruisce 
 

Como percorso di ” Como a luci rosse ” ovvero i luoghi dov’erano i postriboli (Foto by © Carlo Pozzoni – Como)

COMO Comaschi sempre più interessati alla storia della città, in particolare quando si va alla scoperta della “Como a luci rosse”. Ieri, all’appuntamento organizzato dall’associazione Guide erano presenti più di 50 persone.
In compagnia del cicerone Cristina Fontana hanno fatto tappa nelle principali zone “hard” del centro cittadino, quelle cioè interessate dal fenomeno del meretricio, dove erano ubicate le case di piacere. Ossia: il vicolo Duomo, l’edificio a fianco della Torre Pantera e via Volpi famosa per “Il Dollaro” la casa di tolleranza chiusa nel 1958 per effetto della legge Merlin

Elena D’Ambrosio

Fra le novità presenti quest’anno alla Fiera del Libro da poco conclusa, figurava il libro di Cristina Fontana, “Como a luci rosse”, una vera e propria ricerca storica che affronta per la prima volta il tema della prostituzione nella nostra città partendo dall’epoca romana ed estendendo l’indagine, basata sulle carte d’archivio, fino ad oggi.
Raiuno sta proponendo in questi giorni, vai a   http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Cultura%20e%20Spettacoli/707406/

Brienno · Cinquecento · Novecento · Ottocento · Settecento

ROVEDA GUIDO, Ricerca e documentazione per la storia di BRIENNO, Tipografia Editrice Cesare Nani, Lipomo/Como, 1991, pagg. 450

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anni '50 · Novecento · PERSONE e DESTINI

Marco Guggiari presenta il libro Comaschi ­ persone e fatti del Novecento dialogando con Davide Cantoni, ALLA UBIK Piazza San Fedele 32 (2° piano), ore 18

ALLA UBIK

Piazza San Fedele 32 (2° piano), ore 18, ingresso libero

Marco Guggiari presenta il libro Comaschi ­ persone e fatti del Novecento dialogando con Davide Cantoni. Guggiari, vicedirettore del Corriere di Como, racconta con rigore e in forma narrativa le vicende di una quarantina di personalità significative per il Novecento lariano. Brevi “medaglioni” rievocano le figure di architetti come Sant’Elia e Terragni, scienziati come Grassi, imprenditori come Ratti, Mantero e Catelli, letterati come Fogazzaro e Pontiggia, e tanti altri: artisti, ministri, sportivi, uomini e donne della solidarietà e della fede. Alcune storie riguardano coloro che hanno involontariamente segnato momenti tragici del secolo scorso e ne sono rimasti vittime: Cristina Mazzotti, rapita e uccisa dall’anonima sequestri o la famiglia Mauri, morta nella strage della stazione di Bologna

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Novecento

Viene presentata mercoledì 7 novembre 2012 alle ore 21:00 presso la biblioteca dell’Istituto di Storia contemporanea “Pier Amato Perretta” (via Brambilla, 39 – Como) la ricerca Memoria resistente curata da Fabio Cani

MEMORIA RESISTENTE
La memoria della resistenza e dell’antifascismo nel territorio comasco

Viene  presentata mercoledì 7 novembre 2012 alle ore 21:00 presso la biblioteca dell’Istituto di Storia contemporanea “Pier Amato Perretta” (via Brambilla, 39 – Como) la ricerca Memoria resistente curata da Fabio Cani e volta alla valorizzazione della memoria della resistenza e dell’antifascismo nel nostro territorio, anche e soprattutto in un momento particolarmente difficile dal punto di vista sociale e politico come quello attuale, un momento che richiede una profonda riflessione sui valori fondanti della società e un grande impegno per riconoscerli e rinnovarli.

Monumenti, lapidi, tombe di protagonisti della resistenza, indicazioni toponomastiche sono state schedate e raccolte in un volumetto che le presenta tutte (sono 77) e spiega in sintesi non solo i fatti a cui questi elementi si riferiscono, ma anche tempi e modi di dedicazione e realizzazione. Ovviamente, il monumento più importante è quello alla Resistenza Europea, inaugurato a Como nel maggio 1983 alla presenza del presidente della Repubblica Sandro Pertini; di questo monumento si raccontano per la prima volta i momenti salienti della sua ideazione e realizzazione a partire dal concorso del 1977. Vi sono però anche altri monumenti di grande interesse, come quello di Arosio, oppure quelli dedicati a Puecher, Caronti, Olivelli, Clerici e Zampiero. E poi ci sono le tante lapidi, e tombe, spesso dimenticate, ma tutte fondamentali per ricostruire la storia della riconquista della democrazia. Questa ricerca ha preso le forme, oltre che di un volumetto che sarà in distribuzione gratuita, anche di una mostra, che sarà a disposizione di tutte le iniziative pubbliche antifasciste e delle scuole.

Il lavoro è stato promosso da Anpi di Como, Arci,ecoinformazioni e Istituto di Storia Contemporanea “Pier Amato Perretta”, con il contributo della Regione Lombardia – Istruzione Formazione e Cultura.

Si segnala inoltre che nelle prossime settimane vi saranno incontri di presentazione di alcune recenti pubblicazioni promosse dall’ANPI, incontri che si svolgeranno a Mozzate, Uggiate Trevano, Mariano Comense, Dongo e Menaggio.

Il ciclo di manifestazioni troverà una conclusione di spettacolo e di festa con la serata del prossimo 30 novembre: allo Spazio Gloria (via Varesina 72, Como), Andrea Buffa e iMancamezzora presenteranno “Come le api”, racconto in musica della prima azione sappista in Brianza, che prende spunto dalla vera storia dei partigiani che decisero di sabotare la Falck di Sesto San Giovanni tagliando i fili della corrente.

Per il programma completo degli incontri clicca qui.

Novecento

la ex Ticosa di Como

 impareggiabile è il record dell’ex Ticosa a Como. La grande fabbrica estesa, di proprietà della multinazionale francese Princel, chiuse i battenti nel 1980, lasciando di colpo senza lavoro 540 dipendenti. Fu un colpo enorme per la città, tanto che due anni dopo – nell’ingenuo tentativo di contrastare con le armi spuntate di un piccolo consiglio comunale il cambiamento radicale del mondo industriale – il Comune di Como comprò le mura della fabbrica per guidare l’ipotetica rinascita (a favore dell’acquisto da 7  miliardi di lire, votarono Dc, Pri e Psdi. Contrari Psi e Liberali. Astenuto il Pci).

Difficile dire che il peggio iniziò con quello sciagurato acquisto. Ma di sicuro i fallimenti politico-amministrativi che si sono succeduti nei 30 anni successivi hanno contribuito a fare dell’ex Ticosa un emblema dell’immobilismo lariano. 

da Ticosa e Palababele, orrori-lumaca.

anni '50 · CONVEGNI, incontri, dibattiti, corsi, festival · Novecento · Svizzera

Martin Kuder Italia e Svizzera dal 1945 al 1970. Commercio, emigrazione, finanza e trasporti. Venerdì 5 ottobre 2012 ore 20:45 – Villa Bernasconi – Cernobbio (CO)

Martin Kuder
Italia e Svizzera dal 1945 al 1970. Commercio, emigrazione, finanza e trasporti.

Venerdì 5 ottobre 2012 ore 20:45 – Villa Bernasconi – Cernobbio (CO)Il Centro Studi Raul Merzario e il Comune di Cernobbio invitano alla presentazione del volume di Martin Kuder (premioMigros Ticino 2011) intitolato Italia e Svizzera dal 1945 al 1970. Commercio, emigrazione, finanza e trasporti, edito da Franco Angeli.Interverranno, oltre all’autore, il Prof. Luciano Segreto(Università Bicocca di Milano) e il Dott. Luigi Lorenzetti(coordinatore del Laboratorio di Storia delle Alpi presso USI/Mendrisio).

Il volume presenta un’analisi ad ampio spettro delle relazioni bilaterali tra Italia e Svizzera nei decenni successivi al secondo dopoguerra. Tramite un’analisi ad ampio spettro, che considera non solo gli scambi commerciali, i rapporti finanziari e gli investimenti svizzeri nella Penisola, ma anche l’emigrazione italiana in terra elvetica, i trasporti e le vie di comunicazione, l’autore mostra come le relazioni bilaterali rivestissero un’importanza notevolissima per entrambi i Paesi, che costituivano l’uno per l’altro uno dei principali partner economici. Di grande interesse è il forte peso assunto dalle operazioni illecite – perlomeno da un punto di vista italiano – nel corso degli anni ’60: le merci di contrabbando arrivarono a costituire fino a un quinto delle esportazioni elvetiche nella Penisola, e la fuga di capitali italiani verso la Confederazione, che portò alla nascita della piazza finanziaria di Lugano, raggiunse livelli talmente elevati da incidere sulla bilancia dei pagamenti italiana. Per l’Italia del boom economico, che esportava oltre confine sia fondi occultati al fisco sia lavoratori del Mezzogiorno, le relazioni con la Svizzera rappresentarono dunque lo specchio delle contraddizioni di una modernizzazione ancora incompiuta.

Martin Kuder si è laureato in storia contemporanea all’Università di Bologna e ha conseguito il dottorato all’Università di Ginevra. Da diversi anni lavora come redattore e traduttore per la redazione di lingua italiana del Dizionario storico della Svizzera. Ha pubblicato Italia e Svizzera nella seconda guerra mondiale: rapporti economici e antecedenti storici (Carocci, 2002) e vari saggi, in particolare sull’esportazione di capitali italiani in Svizzera negli anni ’60 del secolo scorso.
Biblioteca comunale di Nesso · Novecento · Ottocento

TEMPI DEL LAVORO 110 anni di immagini e di storie nel territorio comasco, Venerdì 5 ottobre 2012 alle ore 21:00 presso la Sala consiliare del Comune di Nesso si terrà la presentazione del volume a cura di Fabio Cani con testi di Fabio Cani,Luca Fonsdituri, Paolo M. Gagliardi, pubblicato da NodoLibriin occasione del 110° anniversario della Camera del Lavoro di Como

News NodoTEMPI DEL LAVORO
110 anni di immagini e di storie nel territorio comasco

Venerdì 5 ottobre 2012 alle ore 21:00
presso la Sala consiliare del Comune di Nesso
si terrà la presentazione del volume
Tempi del lavoro – 110 anni di immagini e di storie nel territorio comasco,
a cura di Fabio Cani con testi di Fabio Cani,Luca FonsdituriPaolo M. Gagliardi,
pubblicato da NodoLibri
in occasione del 110° anniversario della Camera del Lavoro di Como.
Con la partecipazione di Alessandro Tarpini (segretario Camera del Lavoro
territoriale di Como).
In 268 pagine, 486 immagini, 4 capitoli “cronologici” e 2 capitoli “trasversali”,
Tempi del lavoro – 110 anni di immagini e di storie nel territorio comasco 
è il primo tentativo di ricostruire la storia del lavoro a Como nel corso nel Novecento.
Grazie ad una approfondita ricerca d’archivio,
si ripercorrono le diverse modalità lavorative
dai mestieri tradizionali dell’inizio del Novecento
fino al lavoro precario dell’inizio del Terzo millennio.

Le immagini sono organizzate in 56 paragrafi,

ciascuno introdotto da un testo di commento che, pur lasciando in primo piano il racconto visivo,

concorre ad ampliare la prospettiva e le informazioni.

In appendice l’elenco dei segretari della Camera del Lavoro di Como,
per la prima volta ricostruito sulla base dei documenti.

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Criminalità e microcriminalità · Novecento · Storia e Economia · Teatri

La Gianna e il Neri Giovedì 26 aprile – Erba, Newsletter NodoLibri 24/4

 

La Gianna e il Neri
Giovedì 26 aprile – Erba

Alle 21.00 presso il teatro Excelsior (via Diaz 3) la compagniaTeatro d’Acqua Dolce presenta La Gianna e il Neri: la storia sbagliata. Opera pop per voci, corpi e chitarre con Sarah Paoletti e Gabriele Penner. Liriche originali scritte musicate e cantate daFilippo Andreani. Ingresso 10 €.
Info: 335.5916322 – ilgiardinodelleore
Gianna e Neri sono i nomi di battaglia di Giuseppina Tuissi e Luigi Canali. Sono due partigiani: lei staffetta e lui comandante della 52^ Brigata Garibaldi, attiva nell’alto lago di Como, che hanno percorso insieme quella parte della Seconda Guerra Mondiale che va dall’8 settembre 1943 alla Liberazione e ai primi giorni del dopoguerra. La loro storia è controversa, contraddittoria e drammatica, scomoda ma vera, fino alla fine. E’ una vicenda umana fatta di ideali politici, di scelte di parte, di angosciosi dilemmi, di passione e amore, di sofferenza, torture, umiliazioni.
Lo spettacolo si terrà anche all’Arci Guernica di Bulgarograsso(via Cesare Battisti 21) venerdì 27 aprile alle 21.00.
Filippo Andreani – La storia sbagliata (NodoLibri 2010)
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Novecento · Storia e Economia

industria ed economia a Como: Lechler. Storia e Racconti di un Marchio

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da Lechler. Storia e Racconti di un Marchio.

COMO città · Novecento · Pifferi Enzo · Storia e Economia

Il Novecento a Como, Enzo Pifferi editore, 2011

Il Novecento è un secolo immenso. Smisurati sono gli eventi di cronaca che hanno cambiato il mondo, numerosi i movimenti sociali che hanno trasformato il rapporto dell’uomo nello spazio in cui vive, infiniti i progressi tecnologici e della scienza che hanno accelerato il benessere e le possibilità del genere umano. Le 700 immagini contenute in questo libro offrono, a grandi linee, un profilo storico degli avvenimenti della città di Como

Novecento

L’albero, per il Giorno della Memoria

GIORNATA DELLA MEMORIA

Comune di Brunate, Biblioteca comunale

sabato 29 gennaio 2011

alle ore 17.00

presso l’auditorium

la bilbioteca comunale propone:

L’albero di Anne di Irène Cohen-Janca, 2010

Diario di Anna Frank


Adattamento del testo e regia di Marco Ballerini

recitano: Elisa SciréMarco Ballerini

Vai all’audio di L’albero

da: L’albero, per il Giorno della Memoria | TartaRugosa.