

#bacomania è un progetto ambizioso che ha come obiettivo quello di riportare in attività la filiera della seta a Como. Il progetto pone la sua attenzione sui quattro soggetti principali della filiera: il Gelso, rivalorizzando le sue dolci more e le sue foglie preziose; il baco, così interessante e fortemente radicato nella nostra storia; il bozzolo, un nido dalle mille ricchezze; e il prezioso filo della nostra seta
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https://www.facebook.com/Bacomania-245289339373532/
Una storia, la sua, segnata dall’agricoltura, dall’allevamento e, per secoli, dalla lavorazione della seta.
Molte cose oggi sono cambiate, ma la gente che vive sul lago, col suo carattere perseverante e la sua attenzione alle tradizioni, è riuscita a mantenere il territorio vivo e produttivo.
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https://www.raiplay.it/social/video/2018/05/Il-Lario-7bee1d00-ec2d-496e-b267-ec7d475b289b.html
Nesso. L’economia della terra – Fabio Cani – NodoLibri – libro NodoLibri Editore http://t.co/QX3kcXReMe
Altri libri pubblicati a cura della Biblioteca di Nesso:
DIALETTI E RICERCA. Tradizioni e lingue della provincia di Como – Atti del convegno
[http://www.nodolibri.it/libro.php?lid=140]
NodoLibri, 2005
Sopraffatti, soggiogati e, alla fine, sconfitti dagli ECCESSI DI CULTURA
Paolo Ferrario
questa notizia va associata a questo dato storico:
per il tema: il futuro da incubo
classificato in: islamismo
e infatti la Caritas si compiace di questi pessimi dati
Le imprese degli immigrati sembrano resistere meglio all’impatto della crisi. Nei primi nove mesi del 2012 le imprese individuali con titolari provenienti dai Paesi extra europei sono aumentate di 13mila unità, mentre le altre sono diminuite di 24.500 unità. È quanto emerge da uno studio della Confesercenti. In dieci anni il loro peso sul totale delle imprese è passato dal 2% a quasi il 9% e lo stock delle attività si è più che quintuplicato a dispetto di una contrazione tendenziale generale del 3%.
tutto l’articolo Le imprese degli immigrati battono la crisi. Nei primi nove mesi sono aumentate di 13mila unità – Il Sole 24 ORE.
L’Islam fa paura. Talvolta più della crisi economica e dell’incertezza sul futuro. Lo dimostrano le molte segnalazioni giunte nelle settimane scorse al presidente della Circoscrizione di Camerlata, il leghista Mirko Pontrelli (candidato, tra l’altro, al consiglio comunale del capoluogo nelle liste del Carroccio), sull’attività sorta attorno ad alcuni locali di via Repubblica Romana.
“ho riscontrato molta preoccupazione da parte dei cittadini. Non capisco gli assembramenti, mi preoccupa il fatto che i vetri dei locali siano oscurati e, in generale, vorrei saperne di più. Evitare che succeda come in via Pino, dove è nata una moschea senza che nessuno se ne accorgesse e potesse reagire
tutto l’articolo qui: Paura moschea, segnalazioni alla Digos da Camerlata
da associare a: http://mappeser.com/2012/04/24/antonia-arslan-racconta-il-genocidio-armeno-a-wikiradio-di-radio3-24-aprile-2012/
Como – Dopo un anno di assenza torna a Como, nella nuova location di viale Corridoni, zona giardini a lago, l’iniziativa promossa dal Consorzio per la tutela dei prodotti tradizionali della provincia di Como «Sapori di Terra, Sapori di Lago: dall’azienda agricola alla città », che darà la possibilità ai comaschi e ai turisti di apprezzare e acquistare direttamente dalle aziende produttrici i prodotti tradizionali lariani. Semuda, vino Igt Terre Lariane, Missoltino, nocciolini di Canzo, masigott di Erba, braschino di Garzeno, la Resta di Como. |
da Torna in città «Sapori di Terra, Sapori di Lago» – Como7.
Sfogliando le pagine del nuovo libro di Ottavio Lurati “Nomi di luoghi e di famiglie e i loro perché?…” ci si rende conto di quanto siano legate le diverse regioni dell’Insubria. Lo indica anche il fatto che l’autore abbiamo scelto di includere nelle sue ricerche la Svizzera italiana, la Lombardia e il Piemonte. I nomi di luogo e cognomi che si ritrovano in diverse località di questa area dimostrano, se ce ne fosse bisogno, quanto forti siano stati nella storia i legami familiari, economici, istituzionali e culturali.
Dalle ipotesi sulle origini celtiche di Como e Varese, a quelle latine del nome Lugano, il volume edito dalla Fondazione Ticino Nostro passa all’analisi di nomi come Ascona (= la zona dagli ampi pascoli, quelli appunto che stavano sul delta della Maggia), Locarno (= lo spazio del piccolo lago: quello formato dalla strozzatura creata dalla Maggia, che taglia il lago con i suoi detriti) o Bellinzona (= lo sperone di roccia che si erge in mezzo alle anse del Ticino e su cui già i Celti si fortificano).
È impressionante a quante informazioni si può risalire a partire da un nome di luogo o di famiglia. I nomi racchiudono indizi sulle etnie che hanno popolato l’Insubria, sui mestieri dell’agricoltura, sulle funzioni amministrative, sulla fede religiosa, sulla storia dell’economia, sulla geografia, e permettono di seguire le trasformazioni istituzionali, di fare ipotesi su movimenti migratori, di meglio capire le contaminazioni culturali.
Le antiche culture longobarde, affiorano in nomi come Lombardia, Germignaga, Arona, Sondrio, Sondalo, mentre la tradizione latina compare in Cantù (il terreno che era stato donato ai cantori del duomo), e in termini come Galliate, Lomellina, Magenta, ecc. La storia dei nomi è storia viva, e anche profondamente umana: basti pensare alle alterazioni dovute ai vezzi o addirittura agli errori di trascrizione di parroci, notai e cancellieri del passato.
Significativi anche nomi e nomignoli più recenti, magari intrisi di umore popolare, come la “macchina da scrivere” termine con cui a Roma si designa l’Altare della Patria, o il termine “san Marco”, con cui gli abitanti di Ascona chiamano la zona di eleganti ville costruite grazie alla forza del marco, la valuta tedesca antecedente all’euro.
La ricerca di Ottavio Lurati si sofferma anche su nomi recenti, come quelli attribuiti ai centri commerciali, “nomi di nonluoghi … inventati a tavolino da pochi manager… calati dall’alto sulla gente senza difese in questi tendenziali circuiti del consumo totale”. Inevitabilmente un giorno anche nomi come Foxtown, o come Serfontana, faranno parte della storia e verranno studiati dai linguisti a venire.
L’universo dei nomi come punto di partenza per studiare la storia e la società, sempre nel rispetto di chi questi nomi li ha dati. “Molti di questi nomi, – osserva l’autore – “aprono” a momenti sull’uomo. Non solo curiosità dunque, ma anche una nuova pista per accostarci agli uomini e alle donne che questi nomi hanno dato e continuano a dare.”
Michele Andreoli
Ottavio Lurati, Nomi di luoghi e di famiglie. E i loro perché? Lombardia – Svizzera italiana- Piemonte. Il volume è distribuito da Macchione, Varese e Armando Dadò, Locarno.
da: http://www.infoinsubria.com/2011/11/nella-storia-dei-nomi-la-nostra-storia/
per gli appunti sulle MUTAZIONI CULTURALI:
Aggredita con l’estintore al comando della polizia locale di Como. E’ accaduto a Luciana Costantini, commissario aggiunto della polizia locale, proprio nel giorno dell’uccisione di un collega a Milano durante un servizio. Ed a lei scappa, con gli occhi lucidi, un “Mi è andata bene…” dopo essere stata dimessa dall’ospedale ed avere assistito – oggi – al processo all’autore di quel ferimento brutale: si tratta di un 42enne immigrato senegalese – Malik Gueye El Hadji – in Italia senza documenti e senza fissa dimora. Identificato dagli agenti in Questura con le impronte digitali.
CiaoComo – Como-choc: agente aggredito da immigrato con un estintore.