Caro Paolo ti penso e ti ripenso in questi ultimi giorni in cui il “tuo” lago si fa ammirare in tutto lo splendore dei suoi colori tra acque e cieli . Incontri e interazioni tornasche sono in letargo in attesa di una nuova primavera. Intanto ho messo insieme un libretto sui servizi che uscirà da ***: dovevo mettere insieme tanti articoli sparsi, almeno così mi è stato detto, e io ci ho creduto….
Categoria: Lago
Paolo Ferrario, riflessione notturna dopo: IL LAGO MAESTRO, monologo di Giuseppe Guin, orchestra ensemble Marco Fusi, al Teatro Sociale, giovedì 16 gennaio 2014 fra le 20 e 30 e le 22 e 30
Sono di ritorno da:


E’ bello vedere e trovare qualcuno che ha ben compreso la “potenza” di luogo del Lago di Como.
Le due torrette della ex cava di Faggeto assomigliano tanto al meditabondo ponte della Civera:

In questi angoli di mondo, dove si arriva solo a piedi o in barca, si può essere presi dallo “spleen”, quella specie di malinconia che assomiglia ad un tango. Occorre lasciarsi andare però. Occorre provare a perdere il controllo sulla situazione di vita.
In questi anfratti, dove conta lo sciabordio delle onde, o le notti di stelle, o gli occhi degli uccelli notturni, si trova, se lo si vuole trovare, quello che gli antichi chiamavano Genius Loci.
Lo spazio ed il tempo sono le categorie essenziali per la stessa nozione di esistenza: ogni percezione di sé e del mondo si realizza nello spazio ed anche le rappresentazione mentali e culturali si realizzano in uno spazio. Il tempo è la curva inesorabile che struttura ogni gesto della nostra vita, ma noi lo viviamo in uno spazio. E’ il nostro linguaggio a rivelarci che sempre pensiamo noi stessi collocandoci in un luogo. Infatti diciamo “sentirsi a casa” o “sentirsi spaesati” o ancora “sentirsi in trincea” o “stare a casa di Dio”. Dunque la spazialità permea il pensiero e il linguaggio.
Per cominciare a costellare il tema del luogo ricorro alla energia del pensiero di James Hillman (2001), quando ci avvisa che: “se è vero che l’anima ha a che fare con l’approfondirsi degli eventi, questi eventi non sono solo dentro di noi ma possono essere dentro il mondo. Questa è l’anima mundi, l’anima nel mondo, o del mondo”. E’ davvero forte questa suggestione che orienta a cercare l’anima nei luoghi. Non è la Psiche ad essere in noi, noi siamo nella Psiche. Mettere in relazione il proprio sé con il mondo esterno è come un “fare anima” anche con il gesto semplice di stare in un posto, alla ricerca lieve, curiosa ed interessata di quel qualcosa di difficilmente afferrabile (se non vi si presta amorosa attenzione) che va a costituire il nucleo essenziale di in luogo. Lo si cattura con una intuizione o con una percezione sintetica.
Lo si è chiamato “Genius Loci”, per rappresentare l’essenza, l’anima, la forza di un luogo. Qualche architetto, in evidente riflessione autocritica, dice: “Il luogo rappresenta quella parte di verità che appartiene all’architettura: esso è la manifestazione concreta dell’abitare dell’uomo, la cui identità dipende dall’appartenenza ai luoghi” (Christian Norberg-Schultz, citato da Francesco Bevilacqua, 2010).
Uno spazio diventa luogo se si manifestano relazioni affettive, economiche e simboliche. Ci deve essere un investimento psicologico e culturale affinché ci sia questa trasformazione.
Giuseppe Guin ha ben capito (e ce lo ha detto con intensità, accompagnato dai musicisti) che “luogo” e “persone ” assieme producono emozione.
In questa relazione fra la persona ed il luogo c’è un sapore di eterno. E così coloro che lui ha incontrato sulle rive sono ancorà lì. Perchè è impossibile che le cose vengano dal nulla e finiscano nel nulla, quando “sentiamo” il senso che da lì viene fuori. Ma se viene fuori, vul dire che c’era già da prima.
Ma, certo, occorre essere disponibli a questo ascolto.
Cesare Guin lo ha provato nella sua esperienza diretta e ce lo ha raccontato con la sua voce e con i suoi compagni di scena
Ci si sente bene, poi, quando dal teatro sociale, si passa per piazza del Duomo e ci si saddentra nella città murata, percorrendo i passi di via Cinque Giornate.
Abbiamo il privilegio di vivere in un pezzo della terra davvero straordinario.
Natura del Triangolo Lariano: rocce, piante, animali e altre meraviglie. Seconda parte del professor Attilio Selva, modera Alessandro Cerioli, Biblioteca, piazzetta Bifolco 15, Bellagio, ore 21
| CONFERENZA DI ATTILIO SELVA
Biblioteca, piazzetta Bifolco 15, Bellagio, ore 21, ingresso libero Natura del Triangolo Lariano: rocce, piante, animali e altre meraviglie. Seconda parte del professor Attilio Selva, modera Alessandro Cerioli. Il naturalista Selva condurrà, con l’aiuto di filmati da lui prodotti, in un giro virtuale attraverso i paesaggi lariani, illustrerà la flora e la fauna del territorio, e racconterà esperienze vissute in prima persona. Anche direttore del Museo etnografico e naturalistico della Val Sanagra, Selva spiegherà la volontà di preservazione di luoghi incontaminati tutt’ora a rischio cementificazione e mantenere un habitat quanto più antisettico per la tutela delle specie animali. Sarà possibile visionare anche dei reperti fossili rinvenuti sulle montagne lariane dal naturalista stesso |
giuseppe guin: E’ il lago che detta…. basta ascoltare
a Fox Talbot l’idea di fotografare venne mentre faceva schizzi sul lago di Como | da Brezzadilago di Elena T.
Alla scoperta di UN LAGO SEGRETO, con Giuseppe Guin, regia di Paolo Lipari, supplemento ordinario al quotidiano La Provincia, 2012
Un pomeriggio autunnale a Coatesa sul Lario
“Un lago segreto”, in vendita con il quotidiano a partire da martedì prossimo 20 novembre. Realizzato dal giornalista Giuseppe Guin e dal regista Paolo Lipari, il video racconta l’emozione del lago di Como vissuto nelle ore più inconsuete, quelle serali e notturne: un lago che affascina con le sue innumerevoli bellezze
| Alla scoperta di UN LAGO SEGRETO Presentazione DVD Diego Minonzio, direttore del quotidiano La Provincia di Como, è lieto di invitare alla
presentazione del DVD “Un lago segreto”,
in vendita con il quotidiano a partire da martedì prossimo
20 novembre.LUNEDI’ 19 NOVEMBRE 2012 ALLE ORE 18:45
presso la sede della Scuola cine-video Dreamers c/o Villa Sucota
(via Per Cernobbio 17, Como).Durante l’incontro verrà proiettato il video.
Seguirà rinfresco curato da Oliver Twist.
Realizzato dal giornalista Giuseppe Guin e dal regista Paolo Lipari,
il video racconta l’emozione del lago di Como vissuto nelle ore più inconsuete,
quelle serali e notturne:un lago che affascina con le sue innumerevoli bellezze,
al riparo dai rumori e dalle preoccupazioni della vita di tutti i giorni. I pescatori della notte, i sotterranei di Villa Pliniana, le an tiche cave di sasso, le vecchie darsene, le fortificazioni, gli orridi, le chiese nascoste, i viottoli bui, i temporali improvvisi, l’incanto di una Lucia che naviga ancora nell’oscurità
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Bellagio: affacci sul lago

LAGO, di Margherita Giglio, in POETI A COMO, a cura di Vincenzo Guarracino, DIALOGOLibri, 2002
LAGO
Ho visto la sera
addolcire il lago,
carezzare i monti,
accendere la luna
e prendermi per mano
silenziosamente
di Margherita Giglio
Strade e sentieri nei paesi sulle rive del Lario, Tratto da LAGO DI COMO, LARIO: sogni e storie d’acqua, Cattaneo editore 2006/2009, pagg. 46, 47
La struttura urbanistica delle frazioni dei paesi del lago di Como si è andata formando attraverso schemi fissi, dipendenti dalla geografia dei luoghi.
Gli inizi di insediamento erano possibili solo dove c’era uno spazio (anche minimo) fra lago e monti. Ciò si verificava allo sbocco dei torrenti, sui piccoli coni detritici, quasi sempre preceduti da gole più o meno “orride”: Nesso, Argegno, Menaggio, Bellano, Dervio … Una volta trovato il luogo, il borgo poteva strutturarsi.
A lago c’era il quartiere dei pescatori e dei barcaioli, con il porticciolo e le rive, dove stendere le reti, i portici sotto cui depositare le merci.
Dal porto venivano create una serie di viuzze che risalivano verso il paese vero e proprio, con la chiesa, talvolta il palazzo-castello del signore locale, le case dei commercianti.
Più sopra, la strada / mulattiera di comunicazione orizzontale con i paesi vicini, lungo la quale si trovavano osterie, locande o crotti.
Infine, altre mulattiere verticali collegavano il centro principale ai monti, lungo i versanti delle montagne, che erano abitati per periodi più o meno lunghi a seconda delle necessità.
Di solito sui primi versanti sopra i paesi venivano coltivati l’ulivo e la vite, gli orti, e i campicelli per le esigenze alimentari..
Salendo ancora cominciavano i boschi (di castagno soprattutto) che fornivano prodotti per la sopravvivenza alimentare: castagne per la farina, legname da costruzione, foglie per le lettiere degli animali, ricci e legna per il camino.
Sopra il bosco c’erano i prati ed infine i pascoli per l’allevamento delle mucche, buoi e capre.
Tratto da LAGO DI COMO, LARIO: sogni e storie d’acqua, Cattaneo editore 2006/2009, pagg. 46, 47
Mappa tratta da Albano Marcarini LA STRADA REGIA a piedi da Como a Bellagio, Lyasis edizioni, Sondrio 2007
dalla consapevolezza di vivere in un territorio dove il paesaggio del lago ma soprattutto della montagna nel Lago è di stupefacente bellezza nasce il Programma Tracce 2012 | a cura di TERRITORI Natura Arte Cultura
TRACCE 2012
Cultura Conviviale
15 giugno/22 Settembre 2012
La rassegna “Tracce” nasce innanzitutto dalla consapevolezza di vivere in un territorio dove il paesaggio del lago ma soprattutto della montagna nel Lago è di stupefacente bellezza. In questo paesaggio esistono, accanto a ville e grandi alberghi, piccole realtà turistiche imprenditoriali e di ritrovo che vogliono offrire occasioni di svago, di serenità e di cultura. Siamo convinti di proporre un programma di buon livello che valorizza la nostra montagna con incontri in cui si alternano musica, conversazioni, meditazioni, spettacoli, cori, filosofia, letteratura e altro. Vorremmo farvi conoscere i posti e i personaggi che affascinano anche noi.
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I Luoghi
Como Cascina Respaù
Cernobbio Rifugio Bisbino
Moltrasio Grand Hotel Imperiale
Moltrasio Cooperativa Moltrasina
Carate Urio Santuario di Pobiano
Cerano Intelvi Rifugio Prabello
Argegno Agriturismo I Due Leoni
Colonno Rifugio Alpe di Colonno
Albavilla Capanna Mara
vai al Programma completo qui: Programma Tracce 2012 |.





