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http://www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&isbn=9788829015252&Itemid=72
Quando Buffalo Bill portò il suo circo a Como nel 1906, c’era anche lei tra il pubblico. Aveva quattro anni. Quasi mezzo secolo più tardi pubblicò il primo romanzo nella “Medusa degli Italiani” di Mondadori e a 110 anni l’ultimo articolo per il giornale della sua città. È una storia straordinaria quella che Carla Porta Musa (Como, 1902-2012) ha scritto con la sua vita operosa di narratrice, poetessa, giornalista e promotrice culturale, attraverso due secoli. Raccontarla significa gettare nuova luce sul Novecento culturale italiano, incontrare Carlo Linati, Piero Chiara, Dino Risi e Margherita Sarfatti. Nell’«interessantissima» vita dell’«indomita amica» Carla – come la definì Claudio Magris – entrano tante pagine di storia: dalle guerre mondiali all’11 settembre. Firma della “Domenica del Corriere” e prima titolare della rubrica “Posta del cuore” della rivista “Amica”, Porta Musa ha compreso che la parola apre mondi. Fa rialzare. Compensa la frustrazione di sentirsi una madre imperfetta o di abitare il cono d’ombra dopo l’esaltante parentesi del successo. La sua biografia letteraria è soprattutto questo, un incontro che cambia la vita.
Premessa
Scopo e metodo
Fonti inedite e d’archivio
1. In cerca del proprio destino
E attendevo che il tempo passasse/Quel tè con Linati. L’allieva Carla/È così difficile/Le lucenti fedi/«A ridarmi un po’ di pace». Moglie e madre
2. Noviziato letterario
Nuovi orizzonti/«Quando riuscirò a parlare con un editore…»/Ritorno alla poesia
3. “Scrittrice”, finalmente
Nella “Medusa degli Italiani”/Virginia 1880, tutta un’altra storia/Nell’élite letteraria/Frustrazioni di una scrittrice
4. Giornalista non per caso
La piccola lettrice/Direttore letterario della rivista “Como”/Il dialogo con le lettrici di “Amica”/Firma della “Domenica del Corriere” – Racconti «leggeri e garbati»
5. L’amica Carla
Tra i protagonisti del Novecento (e oltre)/Margherita Sarfatti al “Soldo” e nelle lettere/Dino Risi, lezioni di cinema/Lo stupore di Piero Chiara e gli incontri di Montecatini/I Falck, una «lunga e straordinaria amicizia»/Firenze, oh cara!/Indomita amica: l’epistolario con Magris
6. Seconda giovinezza letteraria
La stagione del raccolto/Fino all’ultimo narratrice/Giovane è la parola. Vocazione e destino
Ringraziamento di Livia Porta
Bibliografia
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Un cane come Speck è una vera sciagura. Un randagio impossibile da addestrare, incapace di recepire i comandi. È quasi cieco da un occhio e se si gira troppo in fretta da quella parte va a sbattere contro un palo della staccionata, o il fianco di un furgone in corsa; il suo udito è lacunoso, tutte e due le orecchie sono state strappate all’attaccatura durante la sua ultima lotta seria tra cani, anche se, per qualche miracolo, è sempre in grado di sentire le parole “spuntino” e “biscotto”; e anche il suo olfatto è un po’ compromesso…
Speck è incorreggibile: corre dietro alle auto, litiga con i gatti, sguazza nella merda di asino, armeggia con le carcasse, importuna i corrieri a domicilio, attacca briga con il bestiame… Eppure, forse ci voleva un cane come lui, sopravvissuto alle più sporche meschinità, ai momenti più bassi e difficili della vita, per far sembrare il fiume di malinconia che ha attraversato Rick Bragg una semplice pozza di fango in cui sguazzare felici.
Speck, infatti, è entrato nella vita di Rick in un periodo di grande incertezza: gli era appena stato diagnosticato un linfoma non Hodgkin e si sarebbe dovuto preparare ad affrontare anni di calvario, tra chemioterapia, insufficienza renale, polmoniti ricorrenti… Una situazione che lo stava rendendo via via sempre più chiuso e diffidente, una situazione da cui Speck lo ha salvato e continua a farlo. Autore di grandissima fama, finora mai tradotto in Italia, sempre in vetta alle classifiche dei più venduti ogni volta che un suo libro viene pubblicato, Rick Bragg ha saputo dare voce alle inquietudini e alle contraddizioni degli Stati Uniti attraverso i suoi reportage per il “New York Times” con i quali ha vinto il premio Pulitzer per il giornalismo.
Scritto con uno stile inimitabile, che mescola tenerezza e dolore, umorismo e coraggio, Il randagio che mi ha preso il cuore riesce a cristallizzare un sentimento particolarissimo: l’amorevole e straordinaria devozione tra due creature ferite che, pur appartenendo a specie diverse, riescono a guarire solo perché hanno la forza di sostenersi l’una con l’altra.
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Un paesaggio colombiano a metà tra la selva e l’oceano, dove si è condannati alla resistenza inquieta. Un matrimonio distante con un pescatore, destinato ad amplificare la solitudine di una donna dal corpo che sfascia le cose. In questo scenario «al di là dell’ultimo cerchio dell’inferno», la protagonista de La cagna decide di adottare una cagnolina chiamata Chirli: è il nome che avrebbe voluto dare alla figlia mai nata, un nome da «reginetta di bellezza».
Da quel giorno Damaris inizia a creare un legame simbiotico con l’animale; Chirli viene colonizzata da un carico di amore a cui reagisce sparendo. Brutalmente addomesticata da un’esistenza con poche risorse, Damaris prova a fare da madre a un animale, ma la tentazione di trasformare l’altro nel mezzo della propria felicità si fa miseria.
La cagna è il romanzo con cui Pilar Quintana si è imposta al mondo; il suo Il vecchio e il mare personale: anche qui la narrazione riflette il desiderio di creare un legame a tutti i costi con qualcosa fuori da sé. Ma fino a che punto si possono avere rapporti liberi e autonomi in mezzo a una natura violenta e povera? Quando si è privati di tutto, il male che si fa agli altri si chiama ancora violenza? Pilar Quintana ha scritto un romanzo magistrale, pulitissimo nella scrittura, in cui ribolle la muta rivolta di una donna.
Adriano Caverzasio “PPP” (2022) |
Serata Pasolini, (a 100 anni dalla nascita), Martedì 29 marzo, ore 20.45. proiezione del documentario Cinema in forma di mito – miti e mitologie nell’opera di PPP el regista Mario Bianchi che dialogherà con Davide Fent. The Art Company Como, Via Borgovico 163 (cortile interno) |
Posti limitati, prenotazione necessaria al numero 335.8095646 o inviando una mail a info@theartcompanycomo.it The Art Company Como, Via Borgovico 163 (cortile interno) |
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Gli italiani (poesia di PPP)
un giudizio netto, interamente indignato: Mostrare la mia faccia, la mia magrezza – |
letto in ediziona cartacea
cerca in: https://ordine.laprovinciadicomo.it/