COMO città · distruzioni urbane · Stadio Giuseppe Sinigaglia · urbanistica

I contrari al progetto per il nuovo Stadio di Como. Articoli nel quotidiano La Provincia, febbraio 2025. “Inaccettabile”; “esposto alla Soprintendenza”; “bello e senz’anima”

Ci sono diverse opinioni contrarie al progetto del nuovo stadio di Como, principalmente legate a questioni estetiche e funzionali. Ecco alcune delle critiche principali:

  1. Criticismo sul design: Alcuni critici, come l’architetto Terragni, ritengono che il nuovo stadio sia troppo alto e che questo comprometta il rapporto visivo con l’acqua del lago di Como[6]. Questa preoccupazione sottolinea la sensibilità verso il contesto paesaggistico della città.
  2. Impatto urbanistico: C’è chi teme che lo stadio possa diventare un “muraglione” davanti al panorama del lago, alterando negativamente la vista e l’estetica dell’area[6].
  3. Posizione dello stadio: Nonostante la maggior parte dei progetti preveda di mantenere lo stadio nella sua posizione attuale per evitare problemi logistici e urbanistici più grandi[1][2], alcuni cittadini continuano a esprimere dubbi sulla sua collocazione in un’area centrale della città.
  4. Burocrazia e vincoli: Il processo decisionale è rallentato da vincoli paesaggistici e burocratici, generando frustrazione tra coloro che desiderano una soluzione rapida per riqualificare lo spazio attuale[1][8].
  5. Costi e finanziamenti: Un’altra preoccupazione è chi pagherà i costi del nuovo impianto sportivo, considerando le risorse necessarie per realizzare un progetto ambizioso come quello descritto[3].



[2] https://www.laprovinciadicomo.it/stories/premium/Cronaca/stadio-pronto-nuovo-progetto-il-como-resteremo-ogni-caso-o_2582268_11/
[3] https://www.ilgiorno.it/como/cronaca/nuovo-stadio-sinigalia-78e0644c
[4] https://www.quicomo.it/attualita/nuovo-stadio-sinigaglia-pareri-progetto-populus.html
[5] https://www.ciaocomo.it/2025/02/04/nuovo-sinigaglia-il-progetto-piace-alle-opposizioni-in-comune-a-como-le-note-di-pd-e-fratelli-ditalia/295432/
[6] https://www.espansionetv.it/2025/02/05/il-nuovo-stadio-del-como-1907-le-critiche-di-terragni-troppo-alto-si-perde-il-rapporto-con-lacqua/
[7] https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=1154120823275155&id=100060317451493
[8] https://comozero.it/attualita/in-consiglio-comunale-si-parla-finalmente-del-nuovo-stadio-del-como-ma-da-sindaco-e-maggioranza-nemmeno-una-parola/

Architettura · urbanistica

Le città senz’anima, anche Como rischia, articolo di Angelo Monti, in l’Ordine/la Provincia , 2 febbraio 2025

cerca in:

https://ordine.laprovinciadicomo.it/archivio/ricerca/autore/Angelo_Monti/

ex Ticosa · urbanistica

nel 2007 iniziava la demolizione della tintostamperia TICOSA. Articolo di Gisella Roncoroni, in la Provincia 27 gennaio 2025 e rimando a un post di Michela Vitale in Espansione TV

vedi anche Area Ticosa, 18 anni fa la demolizione. Il rilancio sognato non è mai partito, articolo di Michela Vitale:

Cani Fabio · Centro Storico di Como · COMO città · Conosco Como? · LAGO DI COMO-LARIO: Luoghi · urbanistica

Fabio Cani, XXCO, L’ARCHITETTURA DEL XX SECOLO IN PROVINCIA DI COMO. Volume 1: 1900-1945; Volume 2: 1945-2000. NodoLibri editore, 2016


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vedi anche:

Centro Storico di Como · Conosco Como? · Mura del centro storico · STORIA LOCALE E SOCIETA' · urbanistica

Matteo Gianoncelli, Stefano Della Torre, Microanalisi di una città. Proprietà e uso delle case della Città Murata di Como dal Cinquecento all’Ottocento, Edizioni New Press, 1984, pagg. 427. Indice e Bibliografia

Camminare in COMO città · Centro Storico di Como · COMO città · Conosco Como? · Politeama · STORIA LOCALE E SOCIETA' · urbanistica

Appunti per una storia del Cineteatro POLITEAMA di Como

Il Cineteatro Politeama di Como è un’importante struttura culturale situata in piazza Cacciatori delle Alpi, la cui costruzione è avvenuta tra il 1909 e il 1910.

La sua realizzazione fu voluta dalla Società dei Palchettisti, proprietari del Teatro Sociale, con l’obiettivo di creare un teatro più popolare e versatile per la città[1][3].

Origini e Costruzione

L’idea di costruire un nuovo teatro emerse nel 1908, in un contesto di crisi per il Teatro Sociale, che monopolizzava la scena culturale comasca. Per evitare la concorrenza tra due teatri troppo vicini, si decise di costruire il Politeama in una nuova area[2][3]. La progettazione fu affidata all’architetto Federico Frigerio, noto per le sue competenze innovative nell’uso del calcestruzzo armato, che rese il Politeama il primo edificio della città a utilizzare questa tecnologia[1][2].

I lavori iniziarono il 1° luglio 1909 e, dopo poco più di un anno, il teatro fu inaugurato il 14 settembre 1910 con la rappresentazione de La Bohème di Giacomo Puccini.

La struttura era concepita per ospitare una varietà di eventi, dal teatro alla prosa, dai concerti alle proiezioni cinematografiche[2][3][4].

Funzioni e Attività

Il Politeama si distinse per la sua versatilità: oltre a ospitare spettacoli teatrali e musicali, divenne un luogo di ritrovo sociale, con spazi dedicati a ristoranti e caffè chantant.

La prima proiezione cinematografica avvenne il 15 aprile 1911, segnando l’inizio della sua attività come cinema[2][3]. Nel corso degli anni, ospitò anche spettacoli circensi fino al 1936.

Declino e Abbandono

Dopo un periodo florido, negli anni ’90 il Politeama iniziò a chiudere le sue porte al pubblico.

Sebbene ci siano stati tentativi di ristrutturazione e riapertura, l’edificio cessò definitivamente l’attività nel 2005 dopo la morte dell’ultimo proprietario, Alberto Gaffuri. Da allora, è rimasto abbandonato e in stato di degrado[3][6][7].

Riscoperta e Futuro

Negli ultimi anni, ci sono stati progetti per riportare in vita il Politeama come centro culturale multifunzionale. Attualmente si discute della possibilità di trasformarlo in un polo musicale e cinematografico, ma le speranze per una rinascita concreta rimangono incerte[4][6][7].

Il Politeama continua a rappresentare un simbolo della storia culturale di Como e della sua evoluzione nel panorama teatrale italiano.

scheda informativa nel volume 1 del libro:


[1] https://coatesa.com/category/cinema-e-teatro/teatri/politeama/
[2] https://musicalcafe.it/il-politeama-di-como-quando-il-capitale-umano-non-basta/
[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Teatro_Politeama_(Como)
[4] https://comozero.it/attualita/aveva-5-anni-quando-chiuse-ora-beatrice-sogna-la-rinascita-dello-storico-politeama-di-como-il-mio-cinepolo/
[5] https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO180-00035/
[6] https://www.quicomo.it/social/politeama-cultura-degrado.html
[7] https://www.espansionetv.it/2024/11/25/politeama-di-como-chiuso-dal-2005-lo-storico-cineteatro-ancora-senza-futuro/
[8] https://upel.va.it/it/upel-cultura/como/cinema-teatro-politeama

Il Cineteatro Politeama di Como ha ospitato nel corso della sua storia una vasta gamma di spettacoli e eventi che ne hanno caratterizzato l’identità culturale. Ecco alcuni dei principali:

Spettacoli Teatrali e Musicali

  • Inaugurazione con “La Bohème”: Il Politeama fu inaugurato il 14 settembre 1910 con la rappresentazione dell’opera La Bohème di Giacomo Puccini, un evento che segnò l’inizio della sua attività come teatro[1][3].
  • Luigi Pirandello: Il celebre drammaturgo italiano si esibì al Politeama, contribuendo a elevare il prestigio del teatro[1].
  • Duke Ellington: Il grande musicista jazz americano si esibì sul palco del Politeama, rendendolo un punto di riferimento anche per la musica internazionale[1].

Eventi Culturali e Sociali

  • Filippo Tommaso Marinetti: Il fondatore del Futurismo, originario di Como, tenne un famoso spettacolo-comizio al Politeama, sottolineando l’importanza del teatro come luogo di dibattito culturale[1].
  • Cabaret e Riviste: Il teatro ospitò numerosi spettacoli di cabaret, tra cui quelli di Erminio Macario, un importante comico italiano[1].

Concerti

  • Ornella Vanoni e Adriano Celentano: Questi due artisti iconici della musica italiana hanno tenuto concerti sold-out al Politeama, attirando un vasto pubblico e contribuendo alla sua fama[1][2].

Cinema

  • Proiezioni Cinematografiche: Dopo la sua inaugurazione, il Politeama divenne anche un importante cinema. La prima proiezione avvenne il 15 aprile 1911 con un film muto sull’Inferno di Dante. Negli anni successivi, il teatro continuò a proiettare film, diventando un punto di riferimento per il cinema a Como[2][3].

Spettacoli Circensi

  • Circo: Dal 1914 fino al 1936, il Politeama ospitò annualmente spettacoli circensi, diversificando ulteriormente la sua offerta culturale[1][2].

Questi eventi hanno reso il Politeama non solo un luogo di intrattenimento ma anche un centro vitale per la cultura e la socialità a Como, contribuendo a creare una comunità attiva attorno alle arti performative.


[1] https://musicalcafe.it/il-politeama-di-como-quando-il-capitale-umano-non-basta/
[2] https://it.wikipedia.org/wiki/Teatro_Politeama_(Como)
[3] https://www.espansionetv.it/2024/11/25/politeama-di-como-chiuso-dal-2005-lo-storico-cineteatro-ancora-senza-futuro/
[4] https://coatesa.com/category/cinema-e-teatro/teatri/politeama/
[5] https://iris.unipa.it/retrieve/handle/10447/71723/216298/3158-7621-3-PB.pdf
[6] https://www.quicomo.it/social/politeama-cultura-degrado.html
[7] https://www.quicomo.it/eventi/cultura/la-storia-del-politeama-un-documentario-proiettato-sulla-sua-facciata.html
[8] https://www.teatropoliteama.it/1/storia_del_politeama_463229.html

Il Cineteatro Politeama di Como ha visto esibirsi numerosi attori e musicisti di fama nel corso della sua storia. Ecco alcuni dei più noti:

Attori

  • Luigi Pirandello: Il celebre drammaturgo italiano ha portato la sua arte sul palcoscenico del Politeama, contribuendo a elevare il prestigio del teatro.
  • Valeria Bruni Tedeschi: L’attrice e regista ha recitato in produzioni che hanno coinvolto il Politeama, rendendolo parte della sua carriera.
  • Fabrizio Gifuni: Un altro attore di spicco che ha contribuito a portare il nome del Politeama nel panorama teatrale italiano.

Musicisti

  • Duke Ellington: Il leggendario musicista jazz americano si esibì al Politeama, segnando un momento significativo nella storia musicale del teatro.
  • Ornella Vanoni: La rinomata cantante italiana ha tenuto concerti sold-out, attirando un vasto pubblico e contribuendo alla fama del Politeama.
  • Adriano Celentano: Icona della musica italiana, ha avuto un grande successo con i suoi concerti al Politeama.
  • Erminio Macario: Famoso comico italiano, le sue esibizioni di cabaret hanno intrattenuto il pubblico comasco.

Questi artisti non solo hanno arricchito la programmazione del Politeama, ma hanno anche contribuito a creare un legame profondo tra il teatro e la cultura popolare italiana.


[1] https://musicalcafe.it/il-politeama-di-como-quando-il-capitale-umano-non-basta/
[2] https://it.wikipedia.org/wiki/Trio_Lescano
[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Teatro_Politeama_(Como)
[4] https://www.quicomo.it/social/politeama-cultura-degrado.html
[5] https://www.weboggi.it/Spettacolo/gli-storici-musicisti-di-pino-daniele-al-politeama-per-ricordare-il-piu-grande-bluesman-italiano/
[6] https://comozero.it/attualita/il-sogno-per-il-politeama-di-como-sala-da-800-posti-teatro-cinema-concerti-ma-il-restauro-costa-30-50-milioni/
[7] https://www.visitcomo.eu/it/vivere/eventi/LHistoire-du-Soldat/
[8] https://www.laprovinciadicomo.it/stories/Editoriali/riaprire-il-politeama-ecco-come-si-e-gia-fatto_1225832_11/

Architettura · COMO città · STORIA LOCALE E SOCIETA' · urbanistica

Isman Paolo, Andare per l’Italia razionalista, il Mulino, 2024. Indice del libro

scheda dell’editore:

https://www.mulino.it/isbn/9788815388742

Molte nostre città vantano qualche edificio razionalista, riconoscibile per le forme «pure» e l’uso di cemento armato e vetro. Il razionalismo, durato solo dal 1925 al 1940 e ispirato dalle esperienze del Bauhaus, di Mies van der Rohe, Gropius e Le Corbusier, opera una propria originale rivoluzione estetica: fa scaturire la forma del costruito dalla sua funzione e abolisce ogni decorazione. Il nuovo stile «littorio» e il regime fascista, con le sue grandi opere pubbliche, ne oscurerà le novità e la memoria. L’itinerario muove dalle «piccole capitali» dove il movimento esordisce (Milano, Como, Roma), per raccontare piccoli gioielli anche di provincia, come Tresigallo, Sabaudia, Ivrea, Torviscosa, Cosenza e molti altri poco conosciuti che vanno riscoperti.

Fabio Isman, giornalista e scrittore, è stato per molti anni inviato del «Messaggero». Con il Mulino ha pubblicato «Andare per le città ideali» (2016), «L’Italia dell’arte venduta» (2017), «1938, l’Italia razzista» (2018), «Andare per l’Italia degli intrighi» (2020), «La Roma che non sai» (2023).

INDICE

Lo «spirito nuovo»
1. Prodromi e maestri
Da Sant’Elia a Matté Trucco, a Boccioni
la villa di Marcellise
2. Le «piccole capitali»: Milano
Il Gruppo 7
Pagano e gli uffici di Gualino a Torino
«Casabella» e «Domus»
Persico
Gio Ponti
3. Le «piccole capitali»: Como
Terragni e i suoi capolavori: il Novocomum, la Casa del fascio, l’asilo Sant’Elia
4. Le «piccole capitali»: Roma
Libera, l’E42 e Capri
Pagano e l’Istituto di fisica
Moretti: la Casa delle armi e le Case dei balilla
Mazzoni e la Stazione Termini
gli uffici postali
la piazza dell’Ara Pacis
5. Latina e la rinascita pontina, Torviscosa e Ivrea
Le Poste di Mazzoni, le nuove città, le company towns
6. Forlì e Castrocaro
Due alberghi, uno per il duce, e il Collegio aeronautico
7. Tresigallo, Cesenatico, le colonie di vacanza
La «città metafisica» e gli insediamenti per i ragazzi
8. Firenze, Brindisi, Cosenza, le Case del fascio
La stazione di Michelucci, il monumento al Marinaio, e altro ancora
9. Arborea, Fertilia, Carbonia e le fondazioni sarde
Una scuola elementare, Carbonia e un’idrovora
10. Gli epigoni
Le cattedrali di La Spezia e Taranto, il grattacielo Pirelli a Milano
Conosco Como? · STORIA LOCALE E SOCIETA' · Tajana Tino · urbanistica

Clemente Tajana, Quando Monte Olimpino aveva il lago, in L’Ordine/la Provincia, 22 settembre 2024

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https://ordine.laprovinciadicomo.it/archivio/ricerca/autore/Clemente_Tajana/

AMBIENTE, ECOLOGIA, AREE URBANE · Politica locale - Como · TURISMO · urbanistica

Overtourism e strategie locali, articolo di Lorenzo Spallino in La Provincia, 27/08/2024

Appartiene alle scienze sociali il compito di definire il corretto approccio all’«overtourism», ossia al turismo declinato in forme e modalità che provocano o possono provocare danni all’ambiente, oltreché disagi per i residenti. Fenomeno diverso dalla «turistificazione», che riguarda l’insieme delle trasformazioni innescate sul territorio dall’incremento dei flussi turistici.

Rientra invece tra i compiti degli amministratori locali cercare di individuare strategie che sopperiscano all’inerzia del legislatore rispetto agli impatti di un turismo non regolato ed eccessivo, dove una delle facce del tema è quello dell’alterazione del mercato immobiliare, con il combinato effetto di sottrarre unità al mercato delle residenze e di elevare il costo di queste sino a renderle economicamente inappetibili. Il dato finale è comune a tutte le località europee colpite dal fenomeno: l’espulsione dei residenti dai quartieri più appetibili dai turisti, per altro identificabili con i centri storici, dove spesso risiede la parte più debole della popolazione.

Se l’ottica di una politica urbanistica locale è, o dovrebbe essere, quella della attrattività delle città in una prospettiva di crescita della comunità, è ovvio che una pressione turistica che si spinge sino a espellere i residenti nega alla città il diritto di decidere sulla forma del proprio futuro. Nell’attesa di politiche legislative nazionali e regionali che si facciano carico del tema, la risposta delle comunità sta nelle forme di regolamentazione urbanistica, cui non può essere opposta una presunta intangibilità della proprietà privata. Vuoi perché la giurisprudenza amministrativa ha da tempo legittimato approcci di tutela del territorio perseguiti attraverso strumenti di pianificazione territoriale, vuoi perché, più in generale, la definizione della proprietà privata come sacra, inviolabile e intangibile risale allo Statuto Albertino del 1848, mentre l’attuale articolo 42 della Costituzione la riconosce e garantisce «solo quando realizza una funzione sociale».

Applicando i canoni generali della legislazione vigente, la giurisprudenza afferma quello che il comune sentire percepisce: ossia, da un lato, che il significato letterale attribuito al termine abitazione permette di escludere che l’attività di affittacamere possa assimilarsi all’uso abitativo, dovendo piuttosto essere qualificata come attività commerciale, e dall’altro che l’attività di affittacamere, pur differenziandosi da quella alberghiera per le sue modeste dimensioni, presenta natura a quest’ultima analoga, comportando, non diversamente dall’esercizio di un albergo, un’attività imprenditoriale, un’azienda ed il contatto diretto con il pubblico.

Le conseguenze sono almeno tre. Da un lato, sotto il profilo urbanistico, c’è da interrogarsi sulla compatibilità con le destinazioni impresse dallo strumento urbanistico quando queste non contemplano (o escludono) destinazioni commerciali. È vero che la legislazione lombarda del 2015 prevede che case e appartamenti per vacanze mantengano la destinazione residenziale, ma ciò non significa che i comuni non possano intervenire ad esempio chiedendo alla proprietà di farsi carico degli standard urbanistici, ossia delle quantità minime di spazi pubblici o di uso pubblico a tutela della qualità della vita di residenti e dei futuri abitanti (parcheggi, verde e così via), che l’attività comporta. Da un altro lato, quello civilistico, non può sfuggire l’incompatibilità con le disposizioni dei regolamenti condominiali che vietino attività commerciali, essendo pacifico che l’attività di affittacamere sia del tutto sovrapponibile a quella alberghiera. Da un altro lato ancora, per quanto non esista un’unica qualificazione, valida su tutto il territorio nazionale, dell’attività di Bed & Breakfast, la cui regolamentazione spetta alle singole Regioni, è ritenuto legittimo un regolamento comunale che, con riferimento alla determinazione della tariffa da applicare ai fini TARSU, equipara la porzione di immobile destinata all’esercizio del B&B ad un albergo.

Basterebbero queste minime indicazioni quanto meno per impostare un approccio al fenomeno, consci che qualche strumento, e non di poco conto, è dato. In un’ottica di programmazione, la revisione degli strumenti urbanistici che l’aggiornamento del Piano Territoriale Regionale della Lombardia impone ai comuni entro due anni dalla approvazione dei piani di competenza provinciale, rappresenta l’occasione per approfondire, con riferimento alle singole comunità, l’impatto del turismo e la sua sostenibilità. Tutto ciò senza dimenticare che la legge regionale sul turismo, per quanto di pregevole fattura, è stata scritta quasi dieci anni fa e che in questo periodo l’evoluzione del fenomeno è stata particolarmente ^aggressiva^, passando dai quasi 38.000.000 di presenze del 2015 ai quasi 48.000.000 del 2023. Una riflessione sotto questi profili si impone quindi anche per il legislatore regionale, ma su scala locale questa città non può non cominciare ad interrogarsi su cosa vuole essere.

Se rifiuterà di occuparsi dell’impatto del turismo su di essa, sarà il turismo ad occuparsi di lei, con un approccio di rendita passiva che suggerirà alle nuove generazioni di cercare altrove il proprio futuro.

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COMO città · Politica locale - Como · Stadio Giuseppe Sinigaglia · Tajana Tino

Stadio Giuseppe Sinigaglia. Articolo di Clemente Tajana: Lo stadio capolavoro e come raggiungerlo, in l’Ordine/la Provincia 2 giugno 2024

letto in edizione cartacea

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https://ordine.laprovinciadicomo.it/archivio/ricerca/autore/Clemente_Tajana/

AMBIENTE, ECOLOGIA, AREE URBANE · distruzioni urbane · LAGO DI COMO-LARIO: Luoghi · Torno

“no” al progetto del nuovo resort di lusso che potrebbe sorgere a Torno – sponda orientale del lago più amato del mondo – tra la Villa Pliniana e il cimitero, articolo di Daniela Colombo in La Provincia, 19 maggio 2024

Una colata di cemento sulla storia, sulle tradizioni, sull’anima del paese. Un cemento che soffoca chi, tra quelle vie, ci è nato e cresciuto e ora non si vuole arrendere al turismo dei ricchi, a chi è disposto a pagare per una notte la cifra che un operaio incassa in un mese.

Sono queste le persone che ora gridano “no” al progetto del nuovo resort di lusso che potrebbe sorgere a Torno – sponda orientale del lago più amato del mondo – tra la Villa Pliniana e il cimitero

… Un intervento urbanistico su una superficie di 29mila metri quadrati Destinato a cambiare per sempre la faccia della sponda orientale del Lario …

vai all’articolo pubblicato su La Provincia:

Il lago “sfregiato” dal resort di lusso – Cronaca

https://www.laprovinciadicomo.it/stories/premium/lago-e-valli/il-lago-sfregiato-dal-resort-lusso-o_2232014_11/

Camminare in COMO città · COMO città · Conosco Como? · Paesaggio · Sguardi · Stadio Giuseppe Sinigaglia · Tempio Voltiano

Como: sguardo fotografico su: giardini a lago; Monumento ai Caduti; Tempio Voltiano; Stadio

Como Stadio SInigaglia e quartiere razionalista, giardini a lago, tempio voltiano, monumento ai caduti