capisco molto quest’uomo
spesso ho subito e patito la malevolenza che gli abitanti di questi luoghi sanno (in certi casi) esprimere: lettere anonime minatorie, parole di odio, malevolenza, giudizi pesanti alle spalle …
Uno ho anche dovuto denunciarlo ai carabinieri: “lei non sa cosa gli succederà” mi aveva detto.
Faccio i miei auguri all’uomo che ha salvato un cane dalla camorra napoletana.
P.F.
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Sala Comacina. Parla il padrone del cane:
Ma qui in paese, ormai, sono tutti schierati contro di me, incattiviti, decisi a cacciarmi. Ho subito minacce, atti vandalici. Ora ho paura che qualcuno mi avveleni i cani, che io cresco come figli.
Parla il padrone del cane killer «Mi dispiace, tutti contro di me» – Homepage – La Provincia di Como – Notizie di Como e Provincia
per completezza informativa, qui sotto c’è la testimonianza della signora che ha subìto un dolore inaspettato:
scrive Liza Maria B., la padroncina di Ilend, morta a seguito delle gravi ferite inferte da Betty, l’esemplare di pastore tedesco di proprietà di Simone P.
Con una lettera auspica che l’episodio non rimanga circoscritto a un semplice scambio di parole, ma assuma valenza nella regolamentazione dei rapporti tra uomo e animali domestici.
«Non ho mai sostenuto, né pensato che il signor P. non abbia a riservare amore nei confronti degli animali – scrive Liza – ma il padrone di un cane, come un genitore, ha precise responsabilità e deve comportarsi di conseguenza ogni qual volta esce di casa con i cani al seguito. Escludo che in paese ci siano complotti nei suoi confronti, il risentimento delle persone è solo dovuto al fatto che il cane ha dei problemi e si dovrebbe riservare la dovuta attenzione.
«Non sto a descrivere il dolore che ho provato nel portare la cagnolina dal veterinario – continua la lettera – nell’attendere il responso del tentativo di operazione e nel procedere alla successiva cremazione. Per questo e non per altro non ho risposto ai messaggi che mi sono stati inviati tramite telefonino dal proprietario del cane aggressore.
«Tengo però a precisare – continua la proprietaria della cagnolina – che la zona dove è avvenuto l’episodio è molto frequentata dalla gente del paese in quanto si trova poco a monte del borgo, un luogo dove ci sono case e cascine, animali e persone. Non adatta per far correre animali riconosciuti pericolosi senza museruola.
«Se fossero state prese le doverose precauzioni da parte del padrone, un presupposto che nulla ha a che vedere con l’amore per gli animali, la piccola Ilend sarebbe ancora viva. Spero che quanto accaduto valga a evitare qualcosa di ben più grave». (da La Provincia del 6/4/13)
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