Architettura · COMO città · FOTOGRAFIE · LAGO DI COMO-LARIO: Luoghi

Lun­go il La­rio, per im­ma­gi­ni, progetto curato dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Como

Un progetto curato dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Como percorre i territori del Lario individuandovi punti rilevanti e raccontandoli attraverso testi, disegni e soprattutto sequenze fotografiche. I materiali di «Fisionomie lariane» sono poi presentati in un libro, un sito, una mostra formato cartolina e una serie di visite guidate

vai a: https://www.espazium.ch/it/attualita/lungo-il-lario-immagini

Architettura · Biografie di persone · COMO città

Mario Radice e la Fontana di Camerlata

Architettura · COMO città · LAGO DI COMO-LARIO: Luoghi

FISIONOMIE LARIANE – PERCORSI DI CONOSCENZA NEL TERRITORIO – ORDINE DEGLI ARCHITETI DI COMO, giugno 2020

FISIONOMIE LARIANE

– PERCORSI DI CONOSCENZA NEL TERRITORIO –

Uno strumento multimediale e innovativo di divulgazione culturale dell’architettura e di conoscenza del territorio.

 

Como, 12 giugno 2020 – E’ stato presentato questa mattina Fisionomie Lariane, percorsi di conoscenza nel territorio, un articolato progetto di ricerca in fieri e non convenzionale con lo scopo di indagare le tracce significative, naturali ed artificiali di luoghi di pregio del territorio lariano, noto per i suoi celebri valori ambientali, ma anche per una vasta ricchezza di elementi architettonici ed infrastrutturali del XX secolo.

 

Ideato e sostenuto dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Como, ha avuto tra gli altri il recente contributo del Comune di Como e ha visto negli anni la collaborazione di fotografi, di esperti di filosofia, urbanistica e storia dell’architettura, enti e associazioni di alta rilevanza culturale.

“A tutti loro – sostiene Michele Pierpaoli, Presidente dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Como – va il nostro ringraziamento per la costruzione di questi itinerari che vengono messi a disposizione di cittadini studiosi e visitatori del nostro territorio: dalla Pietra Pendula di Monte Piatto, alle costruzioni romaniche, alle colte ville neoclassiche fino ai noti capolavori dell’architettura del Moderno”.

“Fisionomie lariane costituisce un’azione estremamente positiva realizzata anche grazie al bando multimisura. I contenuti diventano uno spunto e un invito sia per cittadini che per i visitatori per visitare diversi luoghi sul territorio – sostiene Carola Gentilini, Assessore alla Cultura, Turismo e Grandi Eventi del Comune di Como – L’amministrazione potrà continuare a sostenere l’iniziativa in diversi modi, anche aiutando a far conoscere e cogliere la ricerca fatta, che può essere guardata anche come una guida di qualità alla città, anche a chi non è del settore”.

Fisionomie Lariane è quindi uno strumento per i cittadini, per gli architetti, per i turisti interessati a conoscere e a valorizzare le bellezze del territorio comasco. Una nuova e diversa modalità di condivisione di intenti nella divulgazione culturale dell’architettura e del territorio in un’ottica di inclusione di un pubblico ampio.

L’articolato progetto di ricerca è nato con lo studio e l’identificazione di 50 soggetti e/o luoghi architettonici significativi del territorio (chiamati anche “casi studio”) suddivisi in quattro grandi categorie principali: Acque, Tracce, Insediamenti, Attività. A questi primi soggetti, con il prosieguo dello sviluppo della mappatura, se ne sono aggiunti altri 50. Per questi 100 elementi identificativi del territorio sono stati identificati quattro distinti punti di vista capaci di svelare la complessa stratificazione del territorio lariano, dal paesaggio alle infrastrutture, dalle forme dell’abitare alle architetture che in esso sono nate.

La ricerca ha dato forma e vita a quattro progetti, distinti ma strettamente correlati tra loro: il primo riguarda le pubblicazioni la prima edita da NodoLibri nel 2015 e di recente uscita il volume “Acque, Tracce, Insediamenti, Attività-Fisionomie Lariane”, un magnifico volume che esprime il percorso attraverso le quattro categorie che hanno orientato la ricerca e che illustrano una selezione di architetture esemplari, paesaggi naturali e artificiali, definendo percorsi fisici quanto ideali che legano luoghi noti a quelli dimenticati.

Il secondo è un’esposizione fotografica permanente in formato cartolina, oggi ospitata nella sede dell’Ordine degli Architetti di Como, che offre un’attenta panoramica del territorio grazie alla collaborazione di fotografi professionisti.

Il terzo riguarda la realizzazione di visite guidate intese come veri e propri percorsi di conoscenza del territorio lariano: dai noti capolavori dell’Architettura del Moderno di Giuseppe Terragni ai casi significativi più recenti e contemporanei come l’Ex Centro IBM di Morassutti Associati o la Club House di Vico Magistretti, alle solide ed eleganti costruzioni romaniche alle colte Ville Neoclassiche. Le visite sono state realizzate con la preziosa collaborazione di specialisti del settore come: Fulvio Irace, Giulio Barazzetta, Gabriele Neri, Clemente Tajana, ed enti e associazioni culturali quali l’Archivio Cesare Cattaneo e l’Associazione Sentiero dei Sogni.

In ultimo, la piattaforma web www.fisionomielariane.it nella quale confluiscono e diventano fruibili al grande pubblico gli esiti recenti delle ricerche. Qui, on line, oltre alla suddivisione – base di Acque, Tracce, Insediamenti, Attività, si è aggiunto tra i vari filtri a disposizione anche la ricerca per “Autore”: è quindi possibile cercare percorsi personalizzati di itinerari architettonici legati al nome dei Maestri che hanno lasciato un segno. Il sito ha quindi la finalità di essere il riferimento (in continua evoluzione) per la conoscenza del territorio di Como e Provincia valorizzandone le bellezze e stimolando la crescita di turismo attento ai valori architettonici. La mappa interattiva presente nel sito è il risultato di una collaborazione con l’Accademia Aldo Galli che, attraverso gruppo selezionato di studenti ha elaborato delle rappresentazioni grafiche del territorio integrando il materiale di ricerca con gli elementi naturali ed antropici del territorio.

Stefano Larotonda – consigliere dell’Ordine degli Architetti e curatore del progetto – racconta la genesi: “Fisionomie Lariane è un progetto di ricerca nato in concomitanza con Expo Milano 2015 con l’obiettivo di raccontare il territorio comasco allo stato attuale ai numerosi visitatori che sono arrivati nella nostra provincia. L’intento è quello di provare a costruire il ritratto di un territorio attraverso la selezione dei suoi tratti più caratteristici andando oltre l’immagine storica e tradizionale che si conosce di Como di “capitale del lago”, “centro del razionalismo”, “città di confine” o “città della seta”, che l’hanno fatta conoscere nel mondo, indagando l’identità e il carattere della città e provincia comasca ad oggi, anche attraverso lo studio e la valorizzazione del patrimonio dell’architettura del moderno e del contemporaneo.

Niccolò Nessi – che affianca Larotonda sin dall’inizio – prosegue: “Negli anni successivi il lavoro è stato ulteriormente approfondito e potenziato attraverso nuovi strumenti come l’esposizione permanente delle cartoline presso il Novocomum, che negli ultimi mesi ha attivato un’iniziativa di raccolta di riflessioni e pensieri sul periodo “sospeso” i cui contributi sono raccolti sul profilo Facebook dell’Ordine degli Architetti di Como. Il bando Multimisura è stata anche l’occasione per sviluppare un nuovo sito web ed organizzare ulteriori visite guidate”.

Per entrambi, in rappresentanza e come “voce” dell’Ordine degli Architetti PPC comaschi è forte la necessità di rendere accessibile e fruibile le eccellenze del patrimonio paesaggistico e architettonico locale, dove l’istituzione e la “sua casa”, l’importante architettura razionalista del Novocomum, diventi il punto di riferimento fisico e non solo ideale per un pubblico non solo specializzato ma ad un’audience più ampia interessata al nostro territorio.

Fisionomie Lariane è una ricerca aperta per sviluppare nuovi sguardi trasversali sul territorio, uno sguardo concreto di recupero delle origini e che scruta verso il futuro.

 

Architettura · Biografie di persone · Fent Davide · Mostre · STORIA LOCALE E SOCIETA'

CULTURA COMASCA: L’ ARCHIVIO GIANNI ed ENRICO MANTERO, articolo di Davide Fent, 4 mag 2020

 

L’identità storica e politica dell’Italia è fondata su due elementi base: la baruffa e la rimozione. La baruffa, perché la faziosità, il fare la guerra o le pernacchie (o meglio: la guerra e le pernacchie insieme) al vicino è una costante italiana che troviamo praticamente ovunque e da sempre. La rimozione perché, con altrettale regolarità, ogni nuova stagione politica è stata costruita sulla damnatio memoriae di quella precedente.

Ecco in un periodo virtuoso per la cultura comasca, non elenco iniziative per non omettere qualcuno rimane un po’ di amaro in bocca nel constatare che un importante Archivio di documenti e molto altro non ha trovato ancora una “degna dimora”, è l’archivio Mantero.

I primi progetti pubblicati ed esposti al pubblico risalgono alla mostra “Mantero. Cento anni di architettura”, omaggio a Gianni ed Enrico Mantero che si tenne nel 2011 presso la città di Como e alcune zone circostanti (Albate, Rebbio, Lipomo e Olgiate Comasco), curata dall’architetto Davide Mantero, coproprietario dell’archivio di famiglia, e Jessica Anaïs Savoia, presidente dell’Associazione Culturale Erodoto (ente organizzatore) e attuale responsabile dell’archivio per conto della famiglia.

Fu anche la prima mostra dedicata alle figure di Gianni ed Enrico Mantero, padre e figlio, entrambi dediti al servizio del cittadino, della società, dell’urbanistica e della buona architettura “fatta dall’uomo per l’uomo”. “Si è trattato di un lavoro molto complesso che ha visto la partecipazione di numerosi professionisti, sponsor e partner pubblici, nonché di energie intellettuali ed economiche – commenta la curatrice e responsabile dell’archivio -. Ci prefiguravamo fosse l’incipit per un’occasione culturale per la nostra città, l’avvio di una macchina che trovasse la sua naturale collocazione in un luogo fisico, un archivio aperto al pubblico, che ci desse modo di continuare il lavoro di catalogazione e di studio, un polo attrattivo per studiosi e curiosi. Purtroppo negli anni questo interesse da parte delle istituzioni cittadine non si è manifestato, e al silenzio di Como hanno risposto solo istituzioni di altre città, finanche di altri Paesi. Forse dovremmo abbandonare l’idea di lasciare a Como un archivio che parla di Como e della sua storia?”.

L’archivio “Gianni ed Enrico Mantero”, che ad oggi non ha ancora trovato una collocazione adeguata né i fondi per poter avviare un serio progetto di studio e di valorizzazione dei documenti, conserva circa 9.000 tavole da disegno di varie dimensioni e su differenti tipologie di supporti cartacei. I disegni sono conservati in un archivio privato, perlopiù in tubi da disegno, per un totale di quasi 200 progetti architettonici realizzati dagli anni Venti del Novecento sino al Duemila. Non solo disegni di progetto è composto l’archivio ma anche di documenti cartacei afferenti all’attività professionale di Gianni Mantero prima e di Enrico poi, per un totale di circa 700 carteggi, oltre a una decina di plastici originali. Ad arricchire il patrimonio dell’archivio e ad avvalorare i progetti inseriti nel contesto storico e sociale afferente, vi sono circa 300 immagini negative su lastre di vetro riferite a una quarantina di soggetti, nonché 1900 diapositive per una cinquantina di soggetti. Non poteva mancare inoltre la documentazione letteraria che compone la biblioteca dell’archivio, patrimonio immancabile nell’attività di due studiosi e professionisti di tale levatura, che conta quasi 1200 pezzi tra collezioni di riviste d’architettura e libri, un patrimonio che per ragioni di spazio e di conservazione è oggi in parte conservato dalla famiglia.

A rimarcare la relazione personale e professionale di un padre e un figlio al servizio della comunità in un’epoca non troppo lontana dalla nostra, Davide Mantero ricorda “un episodio fondamentale per la vita professionale di mio padre che pochi, se non pochissimi, sanno. Una volta conseguita la laurea e l’abilitazione professionale, per mio padre – l’arch. Enrico Mantero – pareva naturale e anche logico di iniziare la professione affiancando suo padre – l’Ing. Gianni Mantero – nello studio di via Volta. Tuttavia nel momento in cui Enrico ne parlò con Gianni questi fu assolutamente in disaccordo con questa prospettiva, e gli chiarì una serie di motivi, ad oggi ancora assolutamente validi, per cui avrebbe dovuto iniziare a fare il mestiere di architetto da solo o al più con colleghi coetanei. Le ragioni erano soprattutto legate al momento culturale del periodo ma anche alle nuove tecnologie e materiali che si stavano affacciando nel mondo delle costruzioni edili. Mio nonno disse a mio padre che all’interno del suo studio avrebbe visto e respirato un’architettura passata, legata a una cultura e a una società che era già profondamente cambiata nel dopoguerra e che sarebbe mutata ancora. Gli assicurò tutto il suo supporto e la sua esperienza, in modo particolare in materia contabile, di preventivazione, e relativa ai rapporti con la clientela. Non è un caso che gli ultimi incarichi professionali ricevuti da lui fossero poi materialmente svolti da Enrico in assoluta autonomia culturale: i casi della scuola di Albate e delle scuole di Olgiate Comasco sono esempi illuminanti della giusta e coraggiosa scelta che mio nonno fece per mio padre. La chiarezza della visione di un padre sulla strada che il figlio avrebbe seguito dimostra la capacità di Gianni di afferrare coscientemente il periodo storico che la cultura architettonica e la società stavano attraversando in quegli anni, e ne sottolinea l’intelligenza con la quale ha saputo imporsi, con acuta lungimiranza, su ciò che sarebbe accaduto negli anni a venire”.

(Si ringrazia per la collaborazione Jessica Anaïs Savoia)

FOTO  “Sono Gianni padre ed Enrico figlio, quando era da poco nato”:

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selezione di immagini della mostra “Mantero. Cento anni di Architettura” del 2011, realizzata nella ex Chiesa di San Francesco a Como


Post pubblicato in base ad una mail inviata da Davide Fent:

Buongiorno,

 Mi permetto inviarVi per <<FISIONOMIE LARIANE>> mio articolo su Gianni ed Enrico Mantero uscito su CULTURA COMASCA DE LA PROVINCIA,

            ALLEGO FOTO  “Sono Gianni padre ed Enrico figlio, quando era da poco nato” 

Seguono altre foto. Cordiali Saluti con Stima.

 

Davide Fent

@davidefent

davide.fent@gmail.com

Architettura · STORIA LOCALE E SOCIETA' · Tajana Tino · urbanistica

Clemente TAJANA: scrittore. Un viaggiatore con gli occhi aperti, articolo di Alberto LONGATTI, in Como/cultura, commercio, turismo, industria n. 3, 1990

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Architettura · CONVEGNI, incontri, dibattiti, corsi, festival · urbanistica

L’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Como presenta:  la seconda edizione del progetto nazionale ABITARE IL PAESE La cultura della domanda. I bambini e i ragazzi per un progetto di futuro, Martedì 18 febbraio 2020 alle ore 10.30 Sala Conferenze Ordine Architetti – Novocomum Viale G. Sinigaglia 1

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INVITO STAMPA

 

L’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori

della Provincia di Como

presenta:

la seconda edizione del progetto nazionale

ABITARE IL PAESE

La cultura della domanda

I bambini e i ragazzi per un progetto di futuro

 

Promosso dal Consiglio Nazionale degli Architetti in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Como e con il contributo di Rotary Como

 

Martedì 18 febbraio alle ore 10.30

Sala Conferenze Ordine Architetti – Novocomum

Viale G. Sinigaglia 1

 

 

Intervengono:

 

  • Arch. Michele Pierpaoli – Presidente dell’Ordine degli Architetti di Como
  • Dr.ssa Alessandra Bonduri – Assessore alle Politiche Educative del Comune di Como
  • Arch. Stefania Cacia – Responsabile referente del progetto per l’Ordine degli Architetti di Como
  • Prof. Nicola D’Antonio – Liceo Scientifico Paolo Giovio Como
  • Dr.ssa Simona Convenga – Scuola superiore di primo grado “Aldo Moro” dell’I.C. Como Prestino
  • Dott.ssa Daniela De Fazio – Scuola primaria “Giovanni Paolo II” dell’I.C. Como Rebbio

 

 

 

Ufficio Stampa Ordine Architetti Como

Manzoni22

Silvia Introzzi | silvia.introzzi@manzoni22.it

Camilla Palma | camilla.palma@manzoni22.it

T: 031 303482

 

Architettura · ARTE · LUOGHI D'ITALIA

#GENERAZIONE BELLEZZA, Conduce: Emilio Casalini- RaiPlay, 2019/2020

Architettura · CONVEGNI, incontri, dibattiti, corsi, festival · Mostre

mostra VIVERE ALLA PONTI: Esperimenti di vita domestica e architetture per l’abitare e per il lavoro / mercoledì 4 dicembre 2019 ore 11, Sale Ridotto Teatro Sociale di Como

Mostra

VIVERE ALLA PONTI

Esperimenti di vita domestica e architetture per l’abitare e per il lavoro

mercoledì 4 dicembre

ore 11.00

Sale del Ridotto del Teatro Sociale di Como

Via Vincenzo Bellini 1

Intervengono:

Claudio Bocchietti – Presidente Società Palchettisti del Teatro Sociale di Como

Francesco Molteni – Presidente Ance Como

Peter Hefti – Marketing Manager/Museum Manager, Molteni&C

RSVP

Manzoni22 | Camilla Palma

camilla.palma@manzoni22.it

T: +39 3347 0420386

via INVITO PRESS CONFERENCE / mostra VIVERE ALLA PONTI / mercoledì 4 dicembre ore 11, Sale Ridotto Teatro Sociale di Como

a: da classificare · Architettura · ARTE · Biografie di persone · Pittura

RADICE Mario. Il pittore e gli architetti. La collaborazione con Cesare Cattaneo, Giuseppe Terragni, Ico Parisi, Silvana Editoriale, 2019

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Architettura · Mostre · Pittura

MARIO RADICE: IL PITTORE E GLI ARCHITETTI, a cura di Roberta Lietti e Paolo Brambilla, alla Pinacoteca civica di Como fino al 24 novembre 2019

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Architettura · Batt · Mostre · Ossuccio

ASCOLTARE IL BAUHAUS CENTO ANNI DOPO, conferenza di chiusura della mostra Venerdì 21 giugno 2019 alle ore 18,00, presso Villa Leoni Via Provinciale 2, a OSSUCCIO. La mostra proseguirà all’ Asilo Sant’Elia di Como. Ideazione e organizzazione a cura di Doriam Battaglia e Albertina Nessi

scrive Doriam Battaglia:

Buongiorno,

ho il piacere di invitarvi alla chiusura della mostra in oggetto Venerdì 21 giugno alle ore 18,00.
Oltre ad una breve presentazione degli artisti tenuta dal critico d’Arte Massimiliano Porro,   Paolo Aquilini, Direttore del Museo della Seta di Como, terrà una conferenza sull’esperienza del Bauhaus e sulla sua influenza nell’arte moderna e contemporanea. Seguirà un aperitivo in musica con il compositore e pianista Luca Pina.
Cordialmente.

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Architettura · Camminare in COMO città · Centro Storico di Como · Conosco Como? · CONVEGNI, incontri, dibattiti, corsi, festival · Palazzi ed edifici · Tajana Tino · Vie: Cesare Cantù, A. del Pero, P. Tatti, Vitani

VIE E CASE del CENTRO STORICO DI COMO, percorso con CLEMENTE TAJANA. Iniziativa a cura della Università popolare, 16 maggio 2019


Questo percorso guidato da Tino Tajana fa seguito alla seguente  lezione

Architettura raccontata. Storie visive delle CASE DEL CENTRO STORICO DI COMO, lezione di Clemente Tajana, alla Università Popolare, Istituto Carducci, via Cavallotti 7, 9 maggio 2019, ore 15.30. Appunti di Paolo Ferrario


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CASE A CORTE riunite: la CASA BAZZI, oggi in Via Olginati.

L’orto era dove attualmente c’è la pizzeria di Piazza Mazzini

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La Cortesella era dove poi fu costruita la Banca d’Italia. Nella piazza c’era il macello, è lì di fronte una “nevera”, per conservare il cibo

CASE A GRATICCIO, di fronte all’attuale bar Hemingway

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L’allineamento da Piazza Roma alla statua di Alessandro Volta. Ecco il motivo per cui non è al centro della piazza

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Ora si cammina lungo la Via Vitani

La Via Vitani era il CARDO romano

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Dove era il TEATRO ROMANO e dove poi sarà costruito l’ “ospitalis” Valduce

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La CASA MADRE DI VITANI, con muri in pietra bianca di Musso e Nera di Varenna

Dietro, invisibile dall’esterno, c’è una bellissima corte con porticato

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In un cortile di Via Vitani

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Ancora in un cortile di Via Vitani

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All’interno della CASA VINCENZIANA di Via Primo Tatti

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Il CARDO proseguiva da Via Bonanomi (dove attualmente c’è il numero 14)

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Nell’ attuale Piazzolo Terragni per vedere il DECUMANO (attuale Via Indipendenza)

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Casa a corte nella attuale Via Adamo del Pero 8

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Il BATTISTERO che si può intravedere dal cortile di Piazza San Fedele 36

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La TORRE DEGLI ASINI di piazza san Fedele, accanto all’attuale negozio trombetta

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Le colonne romane di Piazza san Fedele

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Le CASE A GRATICCIO  di Piazza San Fedele

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La probabile ubicazione del FORO ROMANO, attualmente nei due cortili adiacenti di Via Indipendenza n. 26. Si sporgono sul Decumano

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