GENIUS LOCI · Giardini (in genius loci) · Paesaggio · Psiche e Psicanalisi · Sentieri e Genius Loci

Lingiardi Vittorio, Mindscapes. Psiche nel paesaggio, Raffaello Cortina, 2017. Indice del libro

Destino · GENIUS LOCI · MEDITAZIONE nel Tempo · Psiche e Psicanalisi

meditazione sotto il CILIEGIO, nel tempo della prima visita primaverile all’Orto/Giardino, 18 maggio 2020

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MEDITAZIONE nel Tempo · Miciù · Psiche e Psicanalisi

Quando vedete un gatto in profonda meditazione … (When you notice a cat in profound meditation …), Thomas Stearns Eliot (1888-1965)

Quando vedete un gatto in profonda meditazione,
la ragione, credetemi, è sempre la stessa:
ha la mente perduta in rapimento e in contemplazione
del pensiero, del pensiero, del pensiero del suo nome:
del suo ineffabile effabile
effineffabile
profondo e inscrutabile unico NOME.

When you notice a cat in profound meditation,
The reason, I tell you, is always the same:
His mind is engaged in a rapt contemplation
Of the thought, of the thought, of the thought of his name:
His ineffable effable
Effanineffable
Deep and inscrutable singular Name

Thomas Stearns Eliot (1888-1965),  l libro dei gatti tuttofare (Trad. di Roberto Sanesi, Bompiani , Milano, 1962)

(da  Il nome dei gatti, T. S. Eliot | La terra è blu come un’arancia)

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Alberi · MEDITAZIONE nel Tempo · Psiche e Psicanalisi

gli alberi sanno STARE. Meditazione durante una camminata verso Montepiatto (nel Comune di Torno, sul lago di Como), 23 giugno 2018

Avatar di Paolo FerrarioTRACCE e SENTIERI

nella parola “de-stino” risuona quella radice “sta” indo-europea che indica lo stare, inamovibile, che non si lascia scuotere da alcunche

da Emanuele Severino e La Gloria al festival filosofia 2014 | Ritiri Filosofici.

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Berra Pietro · Careno · MEDITAZIONE nel Tempo · Poesie · Psiche e Psicanalisi

GERMAIN DROOGENBROODT, Conosci il tuo paese? Meditazioni sul lago di Como. Poesia e Pittura. Autore conosciuto tramite Passeggiate creative, a cura di Pietro Berra

Passeggiate creative a Careno sul lago di Como, il 6 maggio 2018:

andremo a CARENO , uno dei borghi più belli del lago di Como, il 6 maggio 2018. A cura di Pietro Berra, direttore artistico di Passeggiate Creative

dove sono anche state lette poesie di:

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vedi anche:

http://www.margutte.com/?p=4799

http://www.raffaellieditore.com/droogenbroodt_germain

 

BIBLIOGRAFIE, LIBRI e EDITORI · Biografie di persone · Luciana Quaia · MEDITAZIONE nel Tempo · ORTO: lavori, cure, manutenzione · Pera Pia · Psiche e Psicanalisi · Tartarugosa

TartaRugosa ha letto e scritto di: Pia Pera (2016), Al giardino ancora non l’ho detto, Ponte alle Grazie – scritto da TartaRugosa

TartaRugosa ha letto e scritto di:

Pia Pera (2016)

Al giardino ancora non l’ho detto

Ponte alle Grazie

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E’ alle parole di Emily Dickinson che si ispira il titolo di questo libro, l’ultimo di Pia Pera.

” Al giardino ancora non l’ho detto – / non ce la farei. / Nemmeno ho la forza adesso / di confessarlo all’ape. / Non ne farò parola per strada – / le vetrine mi guarderebbero fisso – / che una tanto timida – tanto ignara / abbia l’audacia di morire. / Non devono saperlo le colline – / dove ho tanto vagabondato – / né va detto alle foreste amanti – / il giorno che me ne andrò – /e non lo si sussurri a tavola – / né si accenni sbadati, en passant, / che qualcuno oggi / penetrerà dentro l’Ignoto. ”

La scrittrice, maggiormente conosciuta per i suoi testi sui giardini, in queste pagine prende congedo dalla sua tenuta, nella campagna di Lucca.

Una sorta di diario non-diario: che il tempo scorre lo capisci dalla descrizione delle fioriture, delle messe a dimora di bulbi, rose e cespugli, dalle operazioni dettate dal susseguirsi delle stagioni.

E dai cambiamenti corporei che Pia descrive sia fisicamente, sia attraversando biografie di altre persone che si sono trovate in analoga situazione.

In questo soliloquio a flusso continuo emergono intrecci di varia natura: filosofici, poetici, letterari, autobiografici, tutti improntati alla presa di coscienza della propria finitudine, ma con un’apertura di orizzonte verso lo spazio più amato, il proprio giardino.

“Vale sempre la pena di piantare un giardino, poco importa se di tempo ne resta poco, se tutto vacilla e la morte avanza. Vale sempre la pena di trasformare uno spazio di terra in un posto accogliente, un luogo dove ci sia più vita”.

E’ un monologo denso, che non risparmia al lettore la partecipazione alle perdite narrate, talvolta con lucida razionalità, altre con nostalgia, altre con misto di speranza e investimento nei diversi tipi di cure.

“E’ cresciuta l’empatia. La consapevolezza che, non diversamente da una pianta, io pure subisco i danni delle intemperie, posso seccare, appassire, perdere pezzi, e soprattutto non muovermi come vorrei.

Mi trovo io stessa in balia. Questo ispira un sentimento di fratellanza col giardino, acuisce la sensazione di farne parte. Altrettanto indifesa, altrettanto mortale.

Forse non è così terribile che le forze lentamente scemino. Andarsene bisogna pure in qualche modo. Chi come me vive in solitudine fatica a rendersi conto che arriva il momento di cedere il passo, che la vita è fatta di fasi e non si resta identici fino alla fine”.

Il giardino è vita. Il giardino ha bisogno di cure. Le forze che si assottigliano sono per Pia fonte di preoccupazione, perché dove non c’è più dialogo tra uomo e paesaggio, la natura irrompe e se ne appropria. L’apprensione per il proprio futuro comprende anche la consapevolezza che ci sarà un inevitabile abbandono della manutenzione necessaria e questo tradimento il giardino ancora non lo conosce.

Pure esiste al tempo stesso un rispecchiamento, un desiderio di reciprocità:

“Non sono più il giardiniere. Sono pianta tra le piante, anche di me bisogna prendersi cura. Cosa è cambiato rispetto a prima? Innaffiavo, scavavo, pacciamavo, seminavo, coglievo, rastrellavo, potavo, bruciavo, concimavo, ramavo,tagliavo l’erba. Ora nulla di tutto questo. Passeggio, guardo, valuto, dico cosa fare, ma soprattutto: mi viene preparato da mangiare, mi viene servito a tavola, vengono lavate e stirate le mie cose, vengo accompagnata in auto. Comincio a somigliare sempre più a una pianta di cui bisogna prendersi cura, divento sorella di tutto quanto vive nel giardino, parte di questa sconfinata materia di cui ignoro confini e profondità”.

Lentamente mutano le prospettive:

“La malattia si distingue in questo: impone un’accelerazione a un processo di perdita che, semplicemente invecchiando, resterebbe impercettibile.

Forse questo bisogna fare nel tempo che resta. Non disperderlo in tentativi vani, ma concentrarsi e sfrondare. Più che mai sfrondare. Accettare serenamente la fine”.

Insieme a Pia viviamo momenti bui, le altalene delle remissioni e delle riacutizzazioni, il travaglio della scelta di eterogenei approcci di cura: i farmaci sperimentali, il Qi Gong, l’agopuntura, l’ayurveda, il bombardamento dei vari consigli forniti dalle testimonianze di altri malati sui poteri di improbabili guaritori, la ricerca delle energie elettromagnetiche nocive nel luogo domestico, il tentativo della terapia chelante. Tutto ciò a sua volta associato all’irrompere del sospetto di essere in mano a ciarlatani imbroglioni e alle decisioni prese all’ultimo minuto di sottrarsi o offrirsi a proposte terapeutiche non convenzionali.

Non solo le trasformazioni del corpo, ma della casa, degli spostamenti degli oggetti, dei libri da eliminare, della gioia per l’arrivo della carrozzina.

“Siamo noi a scegliere, di volta in volta, come vivere quanto ci viene dato. Questo imprevisto: a me la scelta tra farne un momento di frustrazione, o uno spiraglio di libera contemplazione nell’ora forse più bella del giorno, sospesa com’è tra il buio e la luce”.

Pur avendo scelto di vivere da sola, Pia riceve spesso visite e confidenze di amici lontani e vicini con cui condividere ricordi di viaggi, riflessioni sul pensiero buddhista, spostamenti verso studi medici, racconti di altre persone che come lei, hanno amato un giardino e a esso hanno dovuto dire addio.

Filosofi, poeti e scrittori lasciano le loro tracce in questo accompagnamento di sé.

Gradualmente, nella sua casa e nella sua terra, fanno comparsa figure di aiuto:“Quanto mi piace dire agli altri cosa devono fare. Ci voleva da ammalarsi, per scoprire quanto dare disposizioni sia in fondo più gratificante di una faticosa autosufficienza”.

Non è un percorso facile. Pia non pensava di morire a sessant’anni e spesso le piaceva immaginarsi vecchia, con le rughe e i capelli bianchi. Quando la malattia irrompe, però, bisogna fare appello a ciò che rimane e a come è possibile sfruttarlo al massimo e quando anche queste ultime capacità si dissolvono, la meditazione aiuta a tenere sotto controllo paura e terrore nel momento più cupo, quello della notte.

La revisione del proprio esistere si ancora alla similitudine delle stagioni:“Sul finire dell’inverno è sempre il mandorlo il primo a fiorire, adesso è il momento del susino. I meli non ancora, i ciliegi non ancora. Non sboccia tutto insieme, così ciascuno si gode il suo momento di gloria,ognuno a turno può esercitare la sua attrattiva ..Mi piacerebbe facessero così anche gli umani, che si accontentassero di primeggiare nel momento del loro massimo fulgore e accettassero poi di restarsene discretamente in disparte”.

Man mano che le possibilità del corpo si restringono, una nuova dimensione si apre:

“Adesso il giardino è il grembo in cui passo questo tempo fisicamente poco attivo in un senso di pace, serenità. E’ quello che vedo dalla finestra, quando sono sdraiata sul divano a leggere.  .. Il giardiniere e la morte si configura allora così: il rifugiarsi in un luogo ove morire non sia aspro.

E’ tutto di una bellezza, una grazia, un’armonia, che mi sorprendo a desiderare di vedere un’altra primavera ancora, e a pensare: che strano che adesso che ne dubito, che non lo do per scontato, il mondo mi appaia incredibilmente ricco di meraviglie”.

Il 26 luglio 2016 Pia se ne va.

TartaRugosa, nel suo giardino, aveva da poco finito di leggere quelle che sono diventate le sue memorie.

Sorgente: TartaRugosa ha letto e scritto di: Pia Pera (2016), Al giardino ancora non l’ho detto, Ponte alle Grazie – TartaRugosa

MEDITAZIONE nel Tempo · Psiche e Psicanalisi · Silenzio

libri che trattano o evocano il tema del SILENZIO, dalla biblioteca di Paolo e Luciana

sul SILENZIO: libri della bilblioteca di Paolo e Luciana

  • BRUNELLO MARIO

SILENZIO

IL MULINO,  2014,  p. 120

  • EMO ANDREA, a cura di Massimo Donà e

LA  VOCE INCOMPARABILE DEL SILENZIO

GALLUCCI EDIZIONI,  2013,  p. 263

  • DEMETRIO DUCCIO

I  SENSI DEL SILENZIO. Quando la scrittura si fa dimora

MIMESIS,  2012,  p. 58

  • LOI FRANCO

IL  SILENZIO

MIMESIS,  2012,  p. 58

  • POLLA-MATTIOT NICOLETTA

PAUSE. Sette oasi di sosta, sull’orizzonte del silenzio

MIMESIS,  2012,  p. 60

  • FERRARIO P.

Silenzio e lentezza: nuovi valori del nostro tempo?

Blog Magazine Muoversi Insieme di Stannah,  2011,  p.

  • TRANSTROMER TOMAS

POESIA DAL SILENZIO

CROCETTI,  2011,  p. 200

  • APISA GLORIA GRAZIA

IN UNO SQUARCIO DI SILENZIO

GOLDEN PRESS,  2011,  p. 54

  • MAITLAND SARA

IL  LIBRO DEL SILENZIO

CAIROEDITORE,  2009,  p.

  • JULLIEN FRANCOIS

LE  TRASFORMAZIONI SILENZIOSE

RAFFAELLO CORTINA EDITORE,  2009,  p. 145

 

sul SILENZIO: libri della bilblioteca di Paolo e Luciana

  • BENNI STEFANO, UMBERTO PETRIN

VIAGGIO NEL SILENZIO DI THELONIOUS MONK

FELTRINELLI,  2005,  p.

  • OSHO

MUSICA MEDITAZIONE E SILENZIO

NEW SERVICES CORPORATION,  1998,  p.

  • TERNI P.

IL SILENZIO DELLA MUSICA

PROMETEO,  1983,  p. 86-91

  • HALL EDWARD

IL  LINGUAGGIO SILENZIOSO

GARZANTI,  1972,  p. 260

ARTE · Cani · CONVEGNI, incontri, dibattiti, corsi, festival · Psiche e Psicanalisi · Terapia psicoanalitica (1978-1991)

AZIONI RANDAGE, mostra personale di Armando Fettolini, Como dal 7 al 29 giugno 2014 | daMAG Marsiglione Arts Gallery

Avatar di Paolo FerrarioLUOGHI del LARIO e oltre ...

AZIONI RANDAGE
Mostra personale di Armando Fettolini

a cura di Simona Bartolena e Salvatore Marsiglione

Sospensione randagia, 2009:

SOSPENSIONE RANDAGIA

Inaugurazione sabato 7 giugno ore 19:00

dal 7 al 29 giugno 2014
al Palazzo Broletto Piazza Duomo Como
e a: MAG Via Vitani, 31 Como

info: 3287521463
info@marsiglioneartsgallery.com
http://www.magcomo.it

Con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Como.
Con il Patrocinio dell’Associazione Archivio Luigi Russolo.

orari apertura: tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00 giovedì, venerdì e sabato fino alle 22:30

Il progetto proseguirà anche a:
Palazzo Ghirlanda Silva a Brugherio (MB) a novembre.
Con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Brugherio
Palazzo Comune vecchio a Viganò (LC) a dicembre.
Con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Viganò

La mostra personale del Maestro Armando Fettolini, in scena dal 7 al 29 giugno, è stata fortemente voluta dai due curatori, Salvatore Marsiglione e Simona Bartolena

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AUDIO e VIDEO · infarto · Psiche e Psicanalisi

RESPIRO. Anima bassa e Anima media: l’esercizio del LAGO (letture da: lettura da Jacques SCHLANGER, Filosofia da camera, Feltrinelli 2004. E da John M. Kennedy e Jason Jenning, RESPIRA COL CUORE, Mondadori, 2010)

lettura da

Jacques SCHLANGER, Filosofia da camera, Feltrinelli 2004.

e da John M. Kennedy e Jason Jenning, RESPIRA COL CUORE, Mondadori, 2010

GENIUS LOCI · MEDITAZIONE nel Tempo · Psiche e Psicanalisi

Luoghi di meditazione, di pellegrinaggio, di spiritualità in Italia | di Paola Giovetti

libro di Paola Giovetti, “Luoghi di meditazione, di pellegrinaggio, di spiritualità in Italia” in cui si parla anche di Anghiari e dell’Accademia del Silenzio. La parte che ci riguarda è stata curata direttamente da Duccio Demetrio.

In questa nostra epoca frenetica e dominata dalla velocità sembrano quasi un controsensoo forse una sfida: sono i luoghi del raccoglimento, del silenzio, della meditazione. Luoghi dove si ritrova se stessici si ricarica di energiasi recupera l’armonia interiore messa a dura prova dalla convulsa e stressante vita quotidiana. In Italia di questi luoghi di raccoglimento e di meditazione ce ne sono molti più di quanto si potrebbe pensare: nelle città nelle campagne sulle colline in montagna in riva al mare improntati alle tradizioni più diverse: cristiana, induista,buddhista, islamica e altro ancora passando per una grande varietà di origini tradizioni e fondatori.

Questo libro traccia – per quanto possibile – una mappa di questi luoghi suddivisi per tradizione e orientamento: templi, monasteri, santuari che custodiscono antiche memorie e istituzioni moderne create appositamente ai giorni nostri per ospitare iniziative religiose e laiche più recenti o da poco approdate in Italia. Scopo comune: insegnare a meditare – secondo regole rituali e discipline diverse antiche e moderne, ma tutte tese a mettere il praticante in condizione di ritrovare il proprio centro – calmare la mente far pace con se stesso con il prossimo e con il mondo, dare un senso alla propria vita, intraprendere il cammino che conduce al divino al Dio che vive nel profondo di ognuno di noi. Con gradualità, un passo dopo l’altro, un orizzonte dopo l’altro. Nel libro si parla anche della “meditazione in movimento”ovvero il pellegrinaggio un tema importante e molto suggestivo ricco di storia tradizioni spiritualità. Camminando con la mente rivolta alla meta del pellegrinaggio alla sua storia e alle vicende ad essa legate, si compie una meditazione spontanea che arricchisce e rasserena. Come scrive l’autrice: “Un viaggio straordinario pieno di sorprese e di scoperte di incontri con persone insolite e ricche di spessore e spiritualità che mi ha coinvolta e arricchita e che ora offro con amore a chi è interessato a questo tipo di esperienza”.

Titolo: Luoghi di meditazione, di pellegrinaggio, di spiritualità in Italia
Autore: Paola Giovetti
Editore: Gruppo Editoriale Edizioni Mediterranee
Pagine: 304 con 16 tavole a colori f.t.
ISBN: 9788827221563

sito web dell’editore: http://www.edizionimediterranee.net

da Luoghi di meditazione, di pellegrinaggio, di spiritualità in Italia | Accademia del Silenzio.

MEDITAZIONE nel Tempo · Psiche e Psicanalisi · Silenzio

Riscoprire il Silenzio. Ad Anghiari si scrive il Manifesto del Silenzio, 10/11 giugno 2011

Riscoprire il Silenzio. Ad Anghiari si scrive il Manifesto del Silenzio

 

Un premio a Città Slow e la presenza di Elena Loewenthal sono alcuni tra i momenti fondamentali del convegno che si svolgerà venerdì 10 e sabato 11 Giugno

 

Il silenzio. Per le strade di Anghiari, come di altri antichi borghi,  è possibile percepirlo e sostare ad assaporarne ogni aspetto. Non poteva nascere che ad Anghiari l’Accademia del Silenzio, all’interno della Libera Università dell’ Autobiografia. Nata da un’idea di Duccio Demetrio e Nicoletta Polla-Mattiot, in pochi mesi dal suo lancio in rete, l’Accademia ha ottenuto oltre 600 adesioni e ha già visto un folto pubblico nei primi appuntamenti di Marzo a Milano e Aprile a Torino. Ora apre ufficialmente i battenti ad Anghiari, venerdì 10 e sabato 11 Giugno.

Il progetto nasce come conseguenza dell’esperienza più che decennale dedicata alla cultura della memoria e della scrittura autobiografica, con lo scopo di diffondere la cultura del silenzio, del piacere di re-imparare a riascoltare suoni, voci, natura,
e di promuovere attività che hanno bisogno di silenzio: creare, comporre, scrivere, camminare, leggere, pensare, dipingere, fare giardinaggio.
Infine per sperimentare un “linguaggio del silenzio” come strumento di dialogo, di reale integrazione e comprensione reciproca, e quindi come percorso di relazione.

Il convegno Per un Manifesto del Silenzio, aprirà venerdì 10 nel pomeriggio al Castello di Sorci, con il saluto del neosindaco di Anghiari, Riccardo La Ferla e con interventi di scrittori e giornalisti, sul tema delle Voci del silenzio: il silenzio nella cultura, nell’arte, nella meditazione, nella preghiera e proseguirà con gruppi di approfondimento sul silenzio personale, sociale, relazionale. La notte sarà occasione per osservare il silenzio delle stelle, dimensione cantata da poeti, artisti, scrittori.

Sabato 11  invece appuntamento al teatro di Anghiari, con tre eventi fondamentali: la performance poetica “Il Silenzio eloquente”, il conferimento del I Premio Accademia del Silenzio a Città Slow per il suo impegno anti rumore e infine una lezione di Elena Loewenthal su “Le parole del Silenzio”. La scrittrice, ha di recente pubblicato La vita è una prova d’orchestra (Einaudi), nato dall’esperienza di un anno come volontaria negli ospedali, entrando delicatamente nel mondo della malattia e dell’isolamento silenzioso nel quale la società ha relegato il dolore e la sofferenza.

Una riflessione a tutto tondo dunque sul Silenzio, inteso come necessità dell’uomo, oggi da riscoprire e valorizzare.

 

Per informazioni Libera Università dell’Autobiografia 0575788847

Anghiari · Demetrio Duccio · GENIUS LOCI · Lua- Libera Università Autobiografia · MEDITAZIONE nel Tempo · Psiche e Psicanalisi

Accademia del Silenzio, Anghiari

I luoghi dove i corsi e le attività si svolgono, dove gli scrittori e le scrittrici di ogni età si ritrovano in silenzio, sono particolarmente propizi per vivere momenti brevi o lunghi di raccoglimento interiore.

Perché

Per diffondere la cultura del silenzio, del rispetto dei luoghi, della ricerca e della meditazione interiore, del piacere di re-imparare a riascoltare: suoni, voci, natura…
Per promuovere una “nuova militanza del silenzio” nei consueti luoghi di vita e di soggiorno, contro l’inutile rumore.
Per favorire un approfondimento delle occasioni e delle risorse intellettuali che hanno la necessità del silenzio, per creare, comporre, scrivere, camminare, leggere, pensare, dipingere, fare giardinaggio…
Per sperimentare un “linguaggio del silenzio”, delle pause, del giusto tono, dell’alternanza di ascolto e comunicazione, come strumento di dialogo, di reale integrazione e comprensione reciproca, e come percorso di relazione

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