“Ho messo a fuoco la città” è un libro fotografico edito nel 2025 da Enzo Pifferi, con immagini dell’omonimo fotografo e testo di Luca Levrini.
L’opera si concentra sulla città, probabilmente Como o aree limitrofe, in linea con i temi ricorrenti di Pifferi sul paesaggio urbano e lacustre lombardo.coatesa+1
Profilo di Enzo Pifferi
Enzo Pifferi è un fotografo italiano specializzato in paesaggi, architetture e storia locale, con numerosi libri sul Lago di Como, ville, giardini e Navigli di Milano.
Ha pubblicato opere come “Ville e giardini del lago di Como” (2024) e “Como allo specchio del tempo”, che ritraggono cambiamenti urbani attraverso foto storiche e contemporanee.
Come editore autonomo, promuove edizioni illustrate di alto livello qualitativo.librerie+2
Contributo di Luca Levrini
Luca Levrini, autore del testo, collabora con Pifferi per contestualizzare le fotografie, offrendo narrazioni storiche e culturali. Il suo intervento arricchisce la dimensione interpretativa delle immagini urbane.coatesa
Il libro si inserisce nella produzione di Pifferi su trasformazioni cittadine, simile a “La Cortesella. Vita e morte di un quartiere di Como”, che documenta quartieri storici. .orsinibiblio+1
Enzo Pifferi è un fotografo, giornalista e editore italiano nato a Milano il 1° giugno 1940.ciaocomo
Carriera Iniziale
Inizia la sua attività professionale nel 1966 come fotografo e giornalista per quotidiani e riviste, lavorando spesso come inviato speciale per documentare eventi di rilievo internazionale.
La sua passione per la fotografia lo portò a realizzare reportage in varie parti del mondo, inclusi spettacolari raid in gommone attraverso l’Europa.ordine.laprovinciaunicatv+2
Attività Editoriale
Nel 1972 fonda la casa editrice Enzo Pifferi Editore, specializzata in pubblicazioni sul territorio lombardo, paesaggi e patrimonio culturale. L’azienda si distingue per libri fotografici di alta qualità, contribuendo alla valorizzazione del Comasco e della Lombardia.lombardiabeniculturaliyoutube
Riconoscimenti
Nel 2024 riceve l'”Abbondino d’Oro”, massima benemerenza del Comune di Como, per il suo contributo alla documentazione visiva del territorio e le sue avventure personali.
Ancora attivo, ha chiuso edizioni di festival fotografici con racconti emozionanti della sua vita.laprovinciadicomo+2
L’articolo di Massimiliano Mondelli intitolato “Le colonne del Liceo Classico: duemila anni di Como,” pubblicato su La Provincia il 1 dicembre 2025, riguarda la presentazione dei risultati del restauro delle antiche colonne romane e dei capitelli del porticato del Liceo Classico e Scientifico “Alessandro Volta” di Como.
Il restauro, concluso a settembre 2025, è stato finanziato dalla Provincia di Como per celebrare il Bimillenario Pliniano e rappresenta un importante intervento di tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico cittadino.
La presentazione si è svolta nella Grand’Aula del Liceo Volta con la partecipazione di autorità locali, esperti e studiosi che hanno illustrato le fasi del restauro, le scoperte archeologiche e il significato storico-culturale delle colonne e dei capitelli. Tra gli intervenuti vi erano il Presidente della Provincia Fiorenzo Bongiasca, la preside del Liceo Barbara Pintus, e lo stesso Massimiliano Mondelli, presidente dell’Accademia Pliniana.
L’evento ha sottolineato come queste testimonianze architettoniche siano un pezzo fondamentale della storia e dell’identità comasca, da conoscere e custodire per rafforzare il legame delle nuove generazioni con la città.
Il restauro non è stato solo un intervento tecnico ma anche un gesto simbolico verso la conservazione della memoria storica di Como romana, con un progetto che ha coinvolto la Provincia, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, l’Accademia Pliniana e il Comitato per le Celebrazioni del Bimillenario Pliniano.
È stata anche utilizzata una ricostruzione digitale 3D per meglio documentare e valorizzare le colonne restaurate.primacomo+1
Il Broletto di Como è un edificio storico medievale situato nel cuore di Como, vicino alla Cattedrale e al Palazzo Vescovile.
Fu costruito nel 1215 su volontà del podestà Bonardo da Codazzo, nel luogo dove già dall’XI secolo si tenevano le assemblee cittadine.
Il Broletto rappresentava la sede originaria del Comune di Como e ospitava gli organi comunali, gli archivi, le assemblee civiche, la giustizia e la Società dei Mercanti.
L’architettura del Broletto presenta una facciata caratterizzata dall’alternanza di marmi bianchi, grigi e rossi, arcate ogivali al piano terra e trifore gotiche al piano superiore.
Sul prospetto si trova un balcone con una balaustra di eleganti colonnine, probabilmente aggiunto in una fase successiva. Il palazzo è composto da un blocco rettangolare su due piani e da una torre con campana usata per convocare le adunanze pubbliche.
Nel corso del tempo, il Broletto è stato ampliato con la costruzione di un edificio adiacente chiamato il Pretorio, destinato a ospitare la dimora del podestà e attività comunali crescenti.
Oggi, il Broletto è utilizzato come sede espositiva e luogo di eventi culturali, mantenendo il fascino medievale e rappresentando un simbolo delle istituzioni comunali di Como.
La sua posizione strategica tra Duomo e Palazzo Vescovile ne fa un punto di riferimento storico e culturale della città.
In sintesi, il Broletto di Como è un emblematico edificio medievale, testimonianza storica delle istituzioni comunali e centro di attività civiche e culturali in epoca medievale e moderna, con particolare rilevanza architettonica e storica nel tessuto urbano comasco.wikipedia+3
sulla Via Indipendenza, nel centro storico di Como
L’articolo “Il decumano di Como. Una via da ‘leggere'” di Clemente Tajana, pubblicato su La Provincia il 6 ottobre 2025, tratta del percorso storico e urbano della città di Como analizzandolo come una “via da leggere” dal punto di vista storico e culturale, probabilmente nell’ambito delle passeggiate e studi sulla struttura urbana romana e medievale della città, come si evince dalle sue ricerche e pubblicazioni precedenti.
Tajana, noto per il suo lavoro di urbanista e per i suoi approfondimenti sulle vie e i quartieri di Como, interpreta il decumano — la strada est-ovest nelle città di origine romana che incrocia il cardo nord-sud — come un elemento centrale per comprendere l’identità storica e architettonica della città.
Il decumano, come noto nella pianificazione urbana romana, si intreccia con il cardo a formare una griglia urbana fondamentale per la città e il suo sviluppo. L’articolo di Tajana continua la sua linea di divulgazione culturale già vista nelle sue pubblicazioni come “Passeggiate comasche”, dove racconta la città con uno sguardo tecnico ma anche di passione per il “genius loci” di Como.
E’ possibile reperire approfondimenti sulle tematiche urbanistiche e storiche di Como declinate da Tajana in pubblicazioni e articoli precedenti su La Provincia e nelle sue passeggiate culturali.coatesa+2
Il Museo Storico Giuseppe Garibaldi si trova a Como, in Piazza Medaglie d’Oro, n. 6, all’interno di Palazzo Olginati, un edificio risalente al XV secolo che ha subito numerose ristrutturazioni, l’ultima delle quali a metà Ottocento.
Il palazzo, originariamente appartenente alla famiglia De Curte, passò poi ai Della Torre Rezzonico e infine agli Olginati, che lo donarono al Comune di Como con la condizione di istituire un museo dedicato a Giuseppe Garibaldi, in memoria del soggiorno dell’eroe nella città nel 18661246.
Il museo fu inaugurato nel 1932 alla presenza del generale Ezio Garibaldi, nipote dell’eroe, e raccoglie una collezione di cimeli risorgimentali iniziata nel 1884, trasferita da Palazzo Giovio a Palazzo Olginati nel 1932, arricchita da oggetti rappresentativi della nobiltà comasca tra il XVIII e il XIX secolo167.
Il percorso espositivo si articola in due sezioni principali: una dedicata al Risorgimento e alla storia contemporanea, che illustra le vicende storiche dal primo moto insurrezionale fino alle guerre mondiali, con particolare attenzione a Garibaldi e alle guerre d’indipendenza; l’altra sezione è etnografica, con tessuti, abbigliamento, arredi e oggetti che documentano la vita lariana dal XVII al XX secolo27.
Il giardino pensile in via Volta 62 a Como si trova presso Palazzo Volta, un imponente edificio neoclassico situato nel cuore della città murata.
Questo giardino pensile è un elegante spazio verde sopraelevato che si affaccia sulle mura federiciane di viale Varese ed è accessibile da uno dei due cortili simmetrici del palazzo1247.
Palazzo Volta, di proprietà privata e sede attuale dell’Ordine degli Ingegneri di Como, risale al XVI secolo ed è caratterizzato da interni riccamente decorati con boiserie, stucchi, dorature, specchi e pavimenti con intarsi geometrici e graniglie veneziane.
Durante eventi speciali come le Giornate FAI di Primavera, il pubblico può visitare sia gli interni del palazzo che il giardino pensile, che rappresenta un classico esempio di giardino pensile nascosto lungo le mura medievali della città1247.
In sintesi, il giardino pensile di via Volta 62 è un luogo storico e suggestivo, parte integrante del patrimonio architettonico di Como, che offre una vista panoramica sulle antiche mura cittadine e rappresenta un raro angolo verde nella città murata124.
Il giardino pensile in via Volta 70 a Como è un classico esempio di giardino pensile nascosto lungo le mura del centro storico della città.
Fa parte del complesso difensivo medievale e si trova in un’area sopraelevata, integrata con le mura federiciane, che risale al XII secolo126.
Questo giardino è considerato un vero e proprio “tesoro dimenticato” di Como, situato all’esterno del Museo Giovio, e non è sempre accessibile al pubblico3. Tuttavia, viene aperto eccezionalmente in occasione di eventi culturali come il festival “Bellezze Interiori”, che permette di visitare alcuni giardini privati e segreti del Lago di Como, incluso il giardino pensile di via Volta 70.
Durante il festival si tengono anche attività come sessioni di yoga nel giardino, che si svolgono in uno scenario unico e suggestivo147.
Il giardino pensile rappresenta una fusione tra storia, architettura e natura, offrendo uno scorcio affascinante sul sistema difensivo medievale di Como e sulle sue mura storiche6. La sua posizione sopraelevata lo rende un luogo particolare, nascosto ma di grande valore storico e paesaggistico8.
In sintesi, il giardino pensile in via Volta 70 è un luogo storico e naturalistico di Como, parte delle mura medievali, che viene valorizzato tramite aperture straordinarie e eventi culturali, ma rimane poco conosciuto e non sempre accessibile al pubblico.
Si accede al giardino attraverso l’androne, il cortile e un cancello con incisi i nomi della famiglia Petazzi, che ha mantenuto l’area nel suo stato originale, offrendo un luogo segreto e suggestivo nel cuore della città13.
Il giardino è parte di un contesto storico importante: via Volta, intitolata ad Alessandro Volta nel 1888, ospita diverse architetture e luoghi di interesse, tra cui il Giardino Pensile Petazzi, che si distingue per il suo valore storico e paesaggistico34.
Il giardino è stato anche protagonista di eventi culturali come il Festival Bellezze Interiori, che permette ai visitatori di esplorare luoghi normalmente chiusi al pubblico, offrendo esperienze di natura, arte e cultura in un contesto unico. Nel 2025, ad esempio, il giardino è stato sede di attività come sessioni di yoga e visite guidate, inserite in un programma che valorizza il patrimonio nascosto di Como6.
In sintesi, il Giardino Pensile in via Volta 68 è un giardino storico privato , accessibile durante eventi culturali, che rappresenta un angolo di verde e storia nel centro di Como, con un forte legame con la tradizione e l’architettura locale136.
Il giardino pensile della Prefettura si trova in via Volta a Como ed è uno spazio verde privato che viene aperto eccezionalmente al pubblico in occasione di eventi culturali come il festival “Bellezze Interiori”.
Questo giardino è noto per ospitare mostre d’arte, come le opere digitali dell’artista Tommaso Lipari esposte durante il festival, e attività come laboratori per bambini e letture animate346.
L’accesso al giardino pensile della Prefettura è limitato e spesso richiede prenotazione, poiché si tratta di una proprietà privata.
Durante il festival Bellezze Interiori, che si tiene ogni anno a maggio, il giardino diventa una delle location principali per eventi artistici, musicali e culturali, offrendo ai visitatori un’occasione unica per scoprire questo spazio segreto nel cuore di Como35.
In sintesi, il giardino pensile della Prefettura in via Volta è un luogo di grande valore storico e culturale, aperto al pubblico solo in occasioni speciali come il festival Bellezze Interiori, durante il quale si svolgono mostre, performance e attività educative345.