I quattro luoghi simbolo di Como documentati nel libro Memorie presenti. Como, luoghi da rigenerare sono Politeama, San Donnino, ex Orfanotrofio e Ticosa.fieralibrocomo+2
Descrizione dei luoghi
Questi spazi, fotografati da Gin Angri con circa 160 immagini e narrati da Michele Roda, rappresentano esempi di abbandono e potenziale rigenerazione urbana.instagram+1
cineteatro Politeama: ex cinema-teatro in stato di degrado, simbolo di un passato culturale cittadino.instagram
carcere San Donnino: complesso storico sospeso, con tracce di funzioni sociali e religiose.instagram
Ex Orfanotrofio, Via Tommaso Grossi: struttura un tempo dedicata all’infanzia, oggi fragile e in attesa di riuso.instagram
Tintostamperia Val Mulini
Significato nel progetto
I luoghi fungono da atlante visivo per riflettere su memoria collettiva e città pubblica, collegandosi a iniziative come il programma “Gener-Azioni” di Confcooperative.fieralibrocomo
L’associazione do.co.mo.mo Italia (Documentazione e Conservazione del Movimento Moderno) tutela gli edifici e i complessi urbani del Novecento, promuovendo la conoscenza, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio architettonico moderno.
Fondata nel 1990 e costituita formalmente come associazione culturale nel 1995, do.co.mo.mo Italia si occupa di sensibilizzare istituzioni, professionisti e cittadini sull’importanza di preservare l’architettura del XX secolo, spesso a rischio per obsolescenza e trasformazioni non adeguatamente progettate125.
Riguardo al progetto del nuovo Stadio di Como, do.co.mo.mo Italia ha espresso giudizi critici, ritenendo dannoso il progetto per il patrimonio architettonico e paesaggistico della città.
L’associazione sottolinea come interventi non rispettosi del contesto e delle architetture esistenti possano compromettere il valore storico e culturale del territorio, in linea con la sua missione di tutela e conservazione del patrimonio del ‘90015.
In sintesi, do.co.mo.mo Italia si oppone al progetto del nuovo Stadio di Como perché lo considera lesivo per il patrimonio architettonico moderno della città, coerentemente con il suo ruolo di difesa e valorizzazione delle architetture del Novecento15.
Un gruppo di 111 architetti, docenti e intellettuali internazionali ha lanciato un appello per bloccare il progetto di ristrutturazione dello Stadio Sinigaglia a Como, definendolo un rischio per il patrimonio architettonico e paesaggistico della città146. Tra i firmatari figurano nomi di rilievo come Daniel Libeskind, Rafael Moneo, Aaron Betsky e Attilio Terragni (erede di Giuseppe Terragni)124.
Le criticità sollevate includono:
Impatto su un’area di valore storico: l’area dei Giardini a Lago ospita capolavori razionalisti come il Novocomum, la Casa Giuliani Frigerio (entrambi di Terragni) e il Monumento ai Caduti (progettato da Terragni su schizzo di Antonio Sant’Elia)24.
Rischio di alterazione del contesto paesaggistico, con la costruzione di una struttura da 15.000 posti che comprometterebbe la visibilità del lago e degli edifici storici14.
Proposta alternativa: i firmatari chiedono di individuare un’altra area, vicina alle infrastrutture necessarie ma senza pregiudicare il patrimonio esistente25.
Reazioni istituzionali e sociali
Il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, ha respinto l’appello in modo netto, sostenendo che il progetto è parte del programma elettorale e che «la città lo vuole»257. La sua risposta, trasmessa da Espansione TV, ha suscitato polemiche: «Non sono stato eletto per giocare a flipper o a ping pong»27.
Dal fronte dei tifosi è arrivata una replica critica, firmata da Edmondo Battistini, che evidenzia come l’opposizione degli architetti sia tardiva rispetto al degrado pregresso della zona e al proliferare di palazzi3. Il lettore sottolinea che, con un’azione diretta, sarebbe possibile raccogliere 10.000 firme a favore del progetto3.
Dinamiche del dibattito
L’appello ha acceso i riflettori su un tema finora poco contestato, sollevando questioni di democrazia partecipativa e bilanciamento tra sviluppo e tutela del patrimonio. Francesco Degli Esposti, promotore dell’iniziativa, ha ribadito la necessità di un confronto più ampio, sottolineando che la rapidità delle adesioni internazionali dimostra l’importanza del tema5.
Tabella comparativa delle posizioni
Posizione
Argomenti chiave
Architetti e intellettuali
Tutela del patrimonio razionalista, rischio di impatto visivo, proposta alternativa
Amministrazione comunale
Mantenimento del progetto per volontà popolare e impegno elettorale
Tifosi
Critica all’opposizione tardiva, fiducia nel sostegno popolare
Il caso riflette tensioni tra valorizzazione del territorio e esigenze sportive, con un’amministrazione che privilegia la realizzazione del progetto nonostante le obiezioni tecniche e culturali157.
Io contesto la simmetria che ha. Verso Monte Olimpino, quindi dietro la curva di casa, oggi abbiamo solo dei condomini, mentre verso i giardini dei monumenti straordinari. Non tenerne conto vuol dire non capire la città. Io auspico una struttura asimmetrica in altezza, con una differenza marcata tra le due curve.
L’impatto la preoccupa?
Non si può fare un rettangolo che non tiene conto della “cittadella” razionalista. Ci può stare più gente anche senza rovinare quel patrimonio. Renzo Piano ad esempio con lo stadio di Bari ha fatto cose straordinarie, si vede fuori addirittura il castello di Federico II. Il progetto che ho visto per il Sinigaglia non tiene abbastanza conto della “collezione” razionalista. Non sto dicendo, sia chiaro, che va buttato via tutto. Ma va molto rivisto. Io pongo una visione culturale.
E la visuale dal lago?
Se teniamo bassa la struttura verso il Monumento ai Caduti si continuerà a vedere la cupola del Duomo, in caso contrario no. La vista dal lago è un elemento fondamentale, già i Romani ne tenevano conto.”