Categoria: Tremezzo e Tremezzina
Mostra AMORE E PSICHE, a cura di www.segretaisola.it, 7, 14, 21, 28 settembre 2019, a Villa Mainona, Via Statale Regina 22, loc. Tremezzo (Tremezzina), sul Lago di Como
Ettore Maria Peron, Patrizia Azimonti, Davide dell’Acqua, IL LAGO MERAVIGLIOSO. Alla scoperta di Bellagio, Varenna, Menaggio, Griante e Tremezzina, Itinelario edizioni, 2019
LUOGHI DESCRITTI IN ITALIANO ED INGLESE:
BELLAGIO, pagg. 9-37
VARENNA: pagg. 39-51
MENAGGIO, pagg. 53-65
TREMEZZINA (Griante e Cadenabbia; Tremezzo; Lenno, Isola Comacina : pagg. 67-117
“Chiare, fresche e dolci acque. Viaggi fotografici sul Lago di Como”: Tremezzina, Villa Carlotta. Mostra fotografica , fino al 9 giugno 2019
“Chiare, fresche e dolci acque. Viaggi fotografici sul Lago di Como”
Tremezzina, Villa Carlotta
fino al 9 giugno 2019
Con oltre 220.000 visitatori all’anno, Villa Carlotta è una delle realtà museali più visitate in Italia da turisti provenienti da tutto il mondo. Complice la bellezza delle sponde del Lario, la ricchezza del patrimonio artistico e la varietà delle specie botaniche del suo parco, da metà Ottocento in poi la Villa è da sempre stata meta turistica prediletta dei grandi viaggiatori.
Tra i tanti nomi illustri che visitano la Villa e il Lago di Como non mancano i fotografi, che, ammaliati dai riflessi delle acque del Lario e dagli spettacolari paesaggi montani che lo circondano, tanto hanno scattato e sperimentato sul territorio comasco.
Lo stesso William Henry Fox Talbot, riconosciuto come l’inventore della fotografia, nel settembre del 1833 giunse a visitare le località tanto celebrate del Lago cercando di immortalarle con l’ausilio della camera chiara che, proiettando su di un foglio di carta il paesaggio inquadrato nell’obbiettivo, permetteva di delinearne i contorni, per poi completare il disegno con l’utilizzo dei colori. Saranno gli scarsi risultati ottenuti con questa tecnica che lo spingeranno a cercare un’altra strada, portandolo ad avere la geniale intuizione di affidare alla luce il compito che l’abilità della mano dell’uomo non riusciva a raggiungere.
Al Lario dunque il merito di aver contribuito in maniera importante allo sviluppo tecnico della fotografia.
Proprio per l’importanza che il turismo e la fotografia hanno rivestito nella storia di Villa Carlotta, la stagione 2019 si apre con una mostra fotografica “Chiare, fresche e dolci acque. Viaggi fotografici sul Lago di Como” (12 aprile-9 giugno) che ripercorre un secolo di vita lariana e di storia della fotografia.
Le opere esposte fanno parte di un fondo di oltre 3.000 fotografie, raccolte con sapienza e meticolosità dal collezionista comasco Ruggero Pini. Un viaggio che parte nell’Ottocento con Luigi Sacchi e Pompeo Pozzi e termina con le istantanee di Alfred Stieglitz.
La mostra è suddivisa in quattro sezioni: una prima sala è dedicata a Villa Carlotta, di cui saranno esposte fotografie che documentano la villa dalla metà dell’Ottocento agli anni ’30 del Novecento; la seconda sezione raccoglie gli scatti di fotografi italiani e stranieri che hanno viaggiato sul lago e ne hanno ritratto le bellezze e annovera opere di Alfred Stieglitz, Giacomo Brogi, Giorgio Sommer e degli Alinari. La terza sezione è a tema etnografico e mette in mostra immagini della vita, dei mestieri e delle imbarcazioni tipiche del Lario. La mostra si chiude infine con una sala dedicata ai paesi e paesaggi del centro lago, ove si trova Villa Carlotta.
Info
Villa Carlotta, Tremezzina (Co)
Contatti: eventi@villacarlotta.it | comunicazione@villacarlotta.it
Orari e prezzi
http://www.villacarlotta.it/page.php?pag_id=14&sez_id=12&lang_id=1
I paesaggi del lago di Como raccontati attraverso ricordi fotografici che vanno dalla metà dell’Ottocento agli anni Trenta del Novecento: fino al 9 giugno Villa Carlotta a Tremezzina (nel Comasco) ospita la mostra “Chiare, fresche e dolci acque. Viaggi fotografici sul Lago di Como”, che ripercorre un secolo di vita lariana e di storia della fotografia. Le opere esposte fanno parte di un fondo di oltre tremila scatti, raccolti dal collezionista comasco Ruggero Pini. Un viaggio che parte nell’Ottocento con Luigi Sacchi e Pompeo Pozzi e termina con le istantanee di Alfred Stieglitz. Il percorso espositivo prevede una sezione dedicata a Villa Carlotta, ma spazia poi agli altri paesaggi lariani e alle immagini delle imbarcazioni e dei mestieri tipici della zona
articolo di LUCIA LANDONI
programmi 2019 della associazione SEGRETA ISOLA, in Corriere di como, 13 marzo 2019
in battello dalla frazione COATESA di Nesso a BELLAGIO, giovedì 5 settembre, dalle 11 alle 18. Racconto fotografico
Il CENTRO LAGO DI COMO: Bellagio, Varenna, Bellano, Menaggio, Tremezzo. Vista anche su Lenno, Lezzeno, Argegno
BELLAGIO, MENAGGIO, TREMEZZINA, VARENNA: “Gettate le basi per la nascita del Distretto Turistico del Centro Lago di Como, agosto 2017
(Tremezzina, 8 agosto 2017) “Nel pomeriggio di ieri l’Associazione Promo Bellagio, l’Associazione Albergatori Val Menaggio, l’Associazione Turistica Tremezzina e quella degli Operatori Turistici di Varenna con i Comuni di Bellagio, Menaggio, Tremezzina e Varenna, già riconosciuti come Distretto dell’attrattività turistica da Regione Lombardia, hanno siglato il protocollo d’intesa che getta le basi per la delimitazione e l’istituzione, da parte del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, del Distretto turistico del Centro Lago di Como”. Lo dichiarano entusiaste le parti firmatarie dell’intesa che segna la volontà di creare un Distretto turistico nelle aree del centro del lago di Como.
La guida “I Borghi più belli d’Italia” (in vendita in edicola) indica LA TREMEZZINA SUL LAGO DI COMO| SER Società Editrice Romana
La guida “I Borghi più belli d’Italia” (in vendita in edicola) indica LA TREMEZZINA SUL LAGO DI COMO:
http://www.borghitalia.it/pg.base.php?id=4&lang=it&cod_borgo=252
Un veste grafica rivisitata, l’inserimento di 11 nuovi borghi e l’aggiornamento delle strutture ricettive caratterizzano la 9ª edizione della guida “I Borghi più belli d’Italia”, che è giunta nel 2013 all’11º anno di vita.
I borghi dell’edizione 2013, ormai un classico nel panorama nazionale dell’informazione in ambito turistico, sono nel numero record di 217. Crescono di anno in anno, ma devono superare l’esame accurato degli standard per l’iscrizione al Club dei Borghi più belli d’Italia.
I Borghi più belli d’Italia si adeguano, infatti, ai parametri di qualità architettonica e paesaggistica richiesti dalla Fédération des Plus Beaux Villages de la Terre di cui l’Associazione italiana è socio fondatore. Gli altri Paesi con una rete di borghi certificati sono Francia, Belgio, Spagna, Romania, Germania, Grecia, Giappone, Canada (a breve si uniranno Portogallo, Malta e Polonia).
La Guida nasce dalla collaborazione di SER con il Club dei Borghi più Belli d’Italia, nato nel 2001 su impulso dela Consulta del Turismo dell’ANCI (Associazione nazionale dei Comuni italiani). La Guida, ogni anno più ricca, valorizza il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani spesso emarginati dai grandi flussi turistici.
Nel 2013 la regione più rappresentata è l’Umbria (22 borghi), seguita da Marche e Abruzzo (20 ciascuna), Liguria (19), Lombardia (18), Toscana (17), Lazio e Sicilia (12), Emilia Romagna e Piemonte (11), Puglia (10) e via via tutte le altre.
La storia di ogni borgo, le cose da vedere, i piaceri e i sapori, gli eventi, i musei, un ricco apparato fotografico e le tavole cartografiche dell’ACI, Automobile Club d’Italia, guidano il lettore attraverso l’insospettabile ricchezza della provincia italiana, dove la bellezza sedimentata nella storia aspetta solo di svelarsi al visitatore curioso.
La guida, assai maneggevole, si articola in 736 pagine formato 14 x 22 cm. per oltre 2.800.000 caratteri, cioè quasi 1.600 “cartelle” giornalistiche. È arricchita da 17 tavole cartografiche dell’Automobil Club d’Italia e da ben 1.572 illustrazioni a colori.
Ogni scheda dedicata a un borgo occupa 3 o 4 pagine ed è suddivisa in 3 sezioni: “note generali” con le informazioni di accesso, quali l’altitudine, il numero di abitanti, la festa patronale, l’ufficio turistico, le distanze dai principali centri, come si raggiunge il borgo e il suo sito Interne. Seguono la sezione dello “spirito del luogo” con l’atmosfera del borgo e con i castelli, le chiese, i palazzi, le piazze, le opere d’arte, i panorami da non perdere, e la sezione dei “piaceri e sapori”.
Per ogni borgo è segnalato, tra le altre cose, il piatto tipico: circa 600 (gran parte dei borghi ne presenta più d’uno), dai sughitti di Montecassiano al cappon magro di Noli o piatto dei dogi, dal magliatello (di capretto) di Vico del Gargano al ciauscolo e ai vincisgrassi di Treia, dalla filiciata (formaggio fresco su foglie di felce) di Fiumefreddo Bruzio a li taccù (tagliolini grosi) di Offida…
Le attività – artigianato, ospitalità e ristorazione – segnalate nella Guida sono 4.900. Gli eventi che hanno luogo dei borghi sono 1.289: sagre enograstronomiche, feste religiose, ricostruzioni storiche in costume, ma anche festival letterari, teatrali, cinematografici, dalle Pietre che cantano di Cisternino a E le stelle stanno a guardare di Apricale…
I musei e le gallerie d’arte proposte sono ben 417 (figurano in 186 borghi su 217) proponendo la storia, le tradizioni, particolarità affascinanti: dal Museo degli Orsanti di Compiano che ricostruisce un pezzo dell’emigrazione all’estero di artisti girovaghi al Museo Walser di Macugnaga che documenta la minoranza tedescofona in Valle d’Aosta; dal Sacro Monte di Orta S. Giulio con un itinerario di 20 cappelle e 900 affreschi allaLatteria Turnaria di Etroubles dov’è nata la fontina al Museo Mandralisca di Cefalù con un piccolo meraviglioso quadro di Antonello da Messina accanto a 20mila conchiglie da tutti i mari del mondo, al Museo dei Tasso e della storia postale di Cornello del Tasso: i Torre e Tasso (in tedesco Thurn und Taxis) furono per secoli i grandi imprenditori europei del trasporto e c’è chi dice che la parola taxi derivi da lì.
da La guida “I Borghi più belli d’Italia” | SER Società Editrice Romana.
ANDAR PER ERBE … TRA GLI ULIVI con Paola e Zaira, sabato 2 maggio ( e non domenica 3 maggio ),14,15-18,30 (partenza da Ossuccio in Tremezzina
LAGO DI COMO: MENAGGIO E TREMEZZO | da postinelmondo
Da Tremezzo a Sala Comacina lungo la Greenway, domenica 19 ottobre 2014

Domenica 19 ottobre abbiamo imparato che i luoghi assumono una intensità diversa se vengono visitati con l’intenzione di “leggerli” dal punto di vista storico oltre che paesaggistico.
A rendere possibile questo obiettivo è l’accompagnamento dello storico Fabio Cani, il cui lavoro di analitico studio documentale gli permette di fornirci informazioni a cavallo di diversi secoli di storia locale ed europea.
Partenza da Piazza Cavour attorno alle 9 in aliscafo all’interno di un gruppo che, pur nella sua eterogeneità, condivide interesse e voglia di conoscere. L’utilizzo dell’aliscafo consente inoltre una vista complessiva delle sponde del lago, poiché i diversi “passaggi acquei” vengono attraversati velocemente.
Arriviamo allo scalo di Tremezzo attorno alle 10 e 30 e, prima dell’inizio della camminata, ci viene sottolineata la riflessione che è solo da pochi decenni che le rive del nostro lago vengono percorse con l’automobile.
Per lungo tempo infatti la vera “autostrada” è stata il lago stesso e gli abitanti lacustri erano ben abituati a percorrenze “ad U”, con partenza da un punto del lago, penetrazione dell’entroterra e ritorno da un diverso punto d’approdo. Questo permetteva di fare esperienza della straordinaria doppiezza dei nostri luoghi, costituita dalla profonda integrazione fra la linea dell’acqua e la ripida pendenza dei monti.
La giornata è bellissima. Sole, caldo e cielo terso costituiscono uno scenario abbastanza insolito per essere a ottobre avanzato. Il percorso inizia con una ripida erta lungo i tipici sentieri acciottolati che talvolta dividono in due giardini e orti delle case. Lungo la salita sono distribuiti qua e là archi di pietra che collegano i vari appezzamenti.
L’arrampicata è impervia, ma il risultato ne vale la pena: al cospetto della torre medievale di Rogaro è possibile rimirare una stupenda visione del lago.
Giunti a mezza costa il cammino è più rilassato e tranquillo e ci porta abbastanza rapidamente alla frazione di Bonzanigo, dove di fronte al palazzo Rosati apprendiamo che questi luoghi sono stati tutt’altro che isolati e chiusi, visto che i loro abitatori intrattenevano intensi collegamenti commerciali e artistici con le regioni del Nord Europa.
Attraversiamo questo straordinario borgo che alterna agglomerati di case addossate l’un l’altra ad archi di pietra affacciati sul panorama delle montagne che contornano il lago. Visita della chiesa di Sant’Abbondio con breve relazione di Fabio Cani sugli aspetti storici e artistici e rapida escursione nel vicino cimitero.
L’incantevole caratteristica di questo luogo è il paesaggio dolcemente digradante in cui spiccano ampi terrazzamenti di centinaia di ulivi e cipressi.
Attorno alle 13 giungiamo all’imbarcadero di Lenno.
Qui è il lungolago ad imporsi grazie alla spaziosa curvatura verso il promontorio di Villa Balbianello.
Nella piazza ascoltiamo la descrizione dell’architettura romanica del Battistero e, con un notevole balzo in avanti del tempo, la storia più recente rappresentata dal monumento di caduti che si erge a pochi metri dalla chiesa di Santo Stefano.
E’ davvero bella la possibilità di camminare in viottoli paralleli al percorso delle automobili. Appare alla nostra vista la villa Balbiano, stupenda anche nella veduta retrostante, il cui giardino nulla ha da invidiare a quello ben più famoso di Versailles.
Breve sosta davanti alla chiesa di Sant’Eufemia e poi imbocchiamo il sentiero che passando davanti a Villa Monastero ci porterà verso Ossuccio, la cui principale attrattiva è la chiesa di Santa Maria Maddalena, dove ci viene ricordata la sua collocazione vicino a un antico “hospitium”. Il luogo è di profonda suggestione dovuta anche alla prospettiva sull’isola Comacina. Da qui l’ultimo tratto di strada previsto dalla gita ci conduce a Spurano dove, a strapiombo sul lago sorge la chiesa di San Giacomo e Filippo.
Termina qui il nostro “cammino nella conoscenza”.
Alcuni torneranno a Como in corriera e altri in aliscafo, con la netta percezione di avere trascorso una giornata indimenticabile.