Architettura · ElleciStudio · Mostre · STORIA LOCALE E SOCIETA'

ANTONIO SANT’ELIA. VISIONI FUTURISTE TRA COMO E MILANO, Alla Pinacoteca civica di Como (la mostra continua fino all’11 gennaio 2026)

ANTONIO SANT’ELIA. VISIONI FUTURISTE TRA COMO E MILANO, Alla Pinacoteca civica di Como (la mostra continua fino all’11 gennaio 2026)

Milano: chiude l’8 dicembre 2025 — Como: prosegue fino all’11 gennaio 2026)

Fino all’8 dicembre all’ADI Design Museum di Milano e fino all’11 gennaio 2026 alla Pinacoteca Civica di Como è in corso l’importante appuntamento espositivo dedicato all’architetto futurista Antonio Sant’Elia, a cura dei Musei Civici di Como e dell’Accademia di Belle Arti di Brera.

La prosecuzione della esposizione nella sede comasca valorizza il legame storico tra Sant’Elia e la sua città natale, offrendo al pubblico un periodo esteso di visita per approfondire visioni urbanistiche e progetti che hanno segnato l’immaginario dell’architettura del Novecento.

Le due mostre hanno valorizzato l’opera di Antonio Sant’Elia e hanno messo in luce il dialogo tra città reale e visioni urbanistiche futuriste, anche attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale e di installazioni multimediali.

L’iniziativa rappresenta la prima tappa del progetto triennale Documentare, valorizzare: tra ricerca e progettazione digitale, avviato nel 2024 grazie alla collaborazione tra Comune di Como, Pinacoteca Civica e Accademia di Brera. Il programma ha coinvolto gli studenti della Scuola di Comunicazione e valorizzazione del patrimonio artistico e della Scuola di Nuove Tecnologie, impegnati durante l’anno accademico 2024–25 in un percorso di studio e ricerca sull’opera di Sant’Elia, di cui la Pinacoteca conserva oltre 180 disegni originali.

Le città di Como e Milano sono state fondamentali nelle vicende umane ed esperienziali di Sant’Elia”. Questa ricerca che ha coinvolto più istituzioni rappresenta “un percorso di divulgazione dell’immenso patrimonio dell’architetto comasco, affinché le nuove generazioni siano sempre più consapevoli del valore delle collezioni dei Musei civici e possano esserne i primi custodi” – ha dichiarato Enrico Colombo, Assessore alla Cultura, Musei, Biblioteca, Turismo e Como UNESCO Creative City.

Antonio Sant’Elia continua a ispirare generazioni di giovani con la forza visionaria delle sue idee. La sua architettura futurista, audace e proiettata verso il domani, parla direttamente a chi sogna un mondo nuovo, dinamico e tecnologico. I suoi disegni, conservati in Pinacoteca, sono spesso oggetto di studio e reinterpretazione da parte di studenti, artisti e designer, che ne colgono l’energia innovativa e il coraggio di rompere con il passato. Sant’Elia non è solo un nome della storia: è un punto di partenza per immaginare il futuro” – afferma Veronica Vittani, Responsabile dei Musei civici.

L’ esposizione di Como presenta 10 disegni originali delle collezioni della Pinacoteca databili tra il 1913 e il 1914 e raramente esposti. Si tratta di progetti e studi di edifici industriali, centrali elettriche, stazioni e infrastrutture, messi in relazione con i contesti urbani di Como e Milano, le due città che più hanno influenzato l’immaginario visionario dell’architetto. L’intenso sviluppo industriale e culturale delle due città a cavallo tra XIX e XX secolo fu infatti determinante nella formazione del suo pensiero.

A Como, l’esposizione è allestita nelle sale dedicate al Sant’Elia al secondo piano della Pinacoteca civica. Il percorso è accompagnato da un video, fruibile sul proprio device tramite qr code, che racconta i luoghi delle città di Como e Milano che sono stati fonte d’ispirazione per l’architetto. Inoltre, su un touch screen permanente, è possibile consultare tutta la collezione civica dei disegni dell’architetto.

Informazioni pratiche mostra a COMO

  • Sede: Pinacoteca Civica di Como – Via Diaz 84
  • Durata: fino all’11 gennaio 2026
  • Orari: martedì-domenica, ore 10.00–18.00 (ultimo ingresso 17.30) – chiusi tutti i lunedì tranne 8 dicembre – chiusi il 25 dicembre e il 1 gennaio.
  • Biglietti: mostra compresa nel biglietto d’ingresso della Pinacoteca – https://museicomo.vivaticket.it/
  • Info: Tel. +39 031 269869 – pinacoteca@comune.como.it – www.comune.como.it
  • Social: Facebook e Instagram @museicivicicomo 

Crediti

Il progetto vede il sostegno di ASF

Partner istituzionale per i Musei civici di Como, Camera di Commercio Como-Lecco

Curatori del progetto:

  • per la Pinacoteca di Como: Veronica Vittani, Francesca Testoni
  • per l’Accademia di Brera: Alessandra Coppa, Rosanna Ruscio, Lorella Giudici

Corsi universitari coinvolti:

  • Storia dell’arte contemporanea (prof.ssa Lorella Giudici, a.a. 2023-24)
  • Storia e documentazione dei beni architettonici (prof.ssa Alessandra Coppa, a.a. 2024-25)
  • Storia dell’architettura e dell’urbanistica (prof.ssa Alessandra Coppa, a.a. 2024-25)
  • Sistemi editoriali per l’arte (prof.ssa Chiara Savino, a.a. 2024-25) 

CONTATTI PER LA STAMPA
Ellecistudio

Paola Carlotti   paola.carlotti@ellecistudio.it +39 335 7059871

Chiara Lupano  chiara.lupano@ellecistudio.it +39 335 7835403

ARTE · Camminare in COMO città · Centro Storico di Como · Liceo classico e Liceo scientifico · STORIA LOCALE E SOCIETA'

Le colonne del Liceo Classico: duemila anni di Como, articolo di Massimiliano Mondelli, in la Provincia 1 dicembre 2025

L’articolo di Massimiliano Mondelli intitolato “Le colonne del Liceo Classico: duemila anni di Como,” pubblicato su La Provincia il 1 dicembre 2025, riguarda la presentazione dei risultati del restauro delle antiche colonne romane e dei capitelli del porticato del Liceo Classico e Scientifico “Alessandro Volta” di Como.

Il restauro, concluso a settembre 2025, è stato finanziato dalla Provincia di Como per celebrare il Bimillenario Pliniano e rappresenta un importante intervento di tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico cittadino.

La presentazione si è svolta nella Grand’Aula del Liceo Volta con la partecipazione di autorità locali, esperti e studiosi che hanno illustrato le fasi del restauro, le scoperte archeologiche e il significato storico-culturale delle colonne e dei capitelli. Tra gli intervenuti vi erano il Presidente della Provincia Fiorenzo Bongiasca, la preside del Liceo Barbara Pintus, e lo stesso Massimiliano Mondelli, presidente dell’Accademia Pliniana.

L’evento ha sottolineato come queste testimonianze architettoniche siano un pezzo fondamentale della storia e dell’identità comasca, da conoscere e custodire per rafforzare il legame delle nuove generazioni con la città.

Il restauro non è stato solo un intervento tecnico ma anche un gesto simbolico verso la conservazione della memoria storica di Como romana, con un progetto che ha coinvolto la Provincia, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, l’Accademia Pliniana e il Comitato per le Celebrazioni del Bimillenario Pliniano.

È stata anche utilizzata una ricostruzione digitale 3D per meglio documentare e valorizzare le colonne restaurate.primacomo+1

  1. https://primacomo.it/attualita/il-liceo-volta-presenta-i-risultati-del-restauro-delle-colonne-romane/
  2. https://www.ciaocomo.it/2025/12/01/liceo-volta-presentati-i-risultati-del-restauro-delle-storiche-colonne-romane/319134/
  3. https://www.facebook.com/rotarycomo/photos/-quotidiano-la-provincia-di-como-articolo-del-15-novembre-2025-pagina-14rassegna/830637506493946/
  4. https://coatesa.com/2024/12/26/storia-del-liceo-classico-di-como-noto-come-liceo-ginnasio-alessandro-volta/
  5. https://coatesa.com/2025/02/24/capiago-intimiano-clemente-tajana-il-paese-di-ariberto-e-le-piaghe-dei-lebbrosi-in-lordine-la-provincia-23-febbraio-2025/
  6. https://sabapcolc.cultura.gov.it/1-dicembre-2025-il-restauro-come-scoperta-le-colonne-e-i-capitelli-del-liceo-volta-di-como/
  7. https://www.valtellinanews.it/al-liceo-volta-presentati-i-risultati-del-restauro-delle-storiche-colonne-romane/26126/
  8. https://www.varesenews.it/2020/10/duemila-anni-nasceva-plinio-vecchio-como-lo-celebrera/973924/
  9. https://fondazionealessandrovolta.it/lattualita-di-plinio-il-vecchio-comasco-a-duemila-anni-dalla-nascita/
  10. https://patrimoniosubacqueo.cultura.gov.it/newspage/
ARTE · Brianza · GENIUS LOCI · LAGO DI COMO-LARIO: Luoghi · LUOGHI D'ITALIA · STORIA LOCALE E SOCIETA' · Tajana Tino

Tajana Clemente, Passeggiate comasche 3. Un viaggio dalla cintura urbana alla Brianza, a cura di Pietro Berra, New Press edizioni, 2025

Il libro “Passeggiate comasche 3. Un viaggio dalla cintura urbana alla Brianza” di Clemente Tajana, curato da Pietro Berra e pubblicato da New Press Edizioni nel 2025, è il terzo volume di una trilogia dedicata al territorio della provincia di Como.

In questo terzo libro, l’autore esplora i centri della cintura urbana limitrofi a Como, come San Fermo e Tavernerio, per poi scendere verso la Bassa, toccare l’Olgiatese ed esplorare ampiamente la Brianza erbese e canturina.

Il testo racconta anche di Campione d’Italia, exclave italiana nel territorio svizzero, nota per i Maestri Campionesi, artigiani e artisti di epoca tardo medievale.

Clemente Tajana, ingegnere e architetto, unisce la sua competenza tecnica alla passione del camminatore per cogliere e raccontare dettagli storici, artistici, architettonici e paesaggistici che definiscono l’identità dei luoghi.

Il volume chiude il trittico iniziato con i primi due libri che hanno avuto molto successo per la capacità dell’autore di coniugare conoscenza e sensibilità emotiva nella descrizione del territorio comasco, dal capoluogo fino ai borghi lacustri e ora alla pianura e Brianza.

Indice delle località

Questi, per la precisione, i Comuni di cui Tajana ci racconta la storia, i personaggi e gli elementi di interesse architettonico, suggerendo puntualmente anche delle passeggiate da compiere nei dintorni: Albese con Cassano, Appiano Gentile, Campione d’Italia, Cantù, Canzo, Capiago Intimiano, Casnate con Bernate, Erba, Fino Mornasco, Grandate, Inverigo, Lomazzo, Montano Lucino, Montorfano, Olgiate Comasco, San Fermo della Battaglia, Tavernerio, Vertemate con Minoprio e Villa Guardia

  1. https://www.laprovinciadicomo.it/stories/premium/como-citta/passeggiate-comasche-il-terzo-libro-di-tajana-con-la-provincia-o_3432680_11/
  2. https://www.newpressedizioni.com/scheda-libro/clemente-tajana/passeggiate-comasche-9788893562249-727109.html
  3. https://coatesa.com/2025/10/07/clemente-tajana-il-decumano-di-como-una-via-da-leggere-in-la-provincia-6-ottobre-2025-pag-36/
  4. https://www.hoepli.it/libro/passeggiate-comasche/9788893562249.html
  5. https://books.google.com/books/about/Passeggiate_comasche.html?id=TWkZ0QEACAAJ
  6. https://www.libraccio.it/libro/9788893562249/clemente-tajana/passeggiate-comasche.html
  7. https://www.mondadoristore.it/passeggiate-comasche-libro-clemente-tajana/p/9788893562249
  8. https://www.ebay.it/itm/136059046973
  9. https://coatesa.com/2023/05/18/tajana-clemente-passeggiate-comasche-in-cammino-per-como-e-dintorni-tra-storia-e-futuro-testi-a-cura-di-piero-berra-copertina-di-mirna-ortiz-new-press-edizioni-2023/
  10. https://libreriadelmare.it/negozio/passeggiate-comasche-cofanetto-clemente-tajana-9788893560498/
  11. https://www.laprovinciadicomo.it/stories/cultura-e-spettacoli/scoprire-segreti-como-libro-tajana-o_1517171_11/
  12. https://www.newpressedizioni.com/libri-collana-passeggiate-creative-63620.html
  13. https://www.libreriauniversitaria.it/passeggiate-comasche-tajana-clemente-new/libro/9788893562249
  14. https://www.ebay.it/itm/236077035823
  15. https://www.ibs.it/libri/autori/clemente-tajana

Centro Storico di Como · Chiese in Como città · Palazzi ed edifici · Pinacoteca di Palazzo Volpi · STORIA LOCALE E SOCIETA' · Tajana Tino · Via Diaz

Tesori nascosti. Il “museo” di Via Diaz, articolo di Clemente Tajana, in la Provincia 3 novembre 2025, pag. 36

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https://www.laprovinciadicomo.it/ricerca/avanzata/?q=Clemente+Tajana

luoghi descritti:

  • la casa Pozzi all’incrocio con Via Parini
  • la Camera di Commercio
  • La chiesa di San Donnino
  • il Palazzo Volpi
  • l’edificio della Confindustria
  • l’edificio che fu sede della Democrazia Cristiana e del quotidiano l’Ordine
  • il teatro Cressoni, poi cinema Odeon, poi cinema Centrale e in seguito chiuso
  • lo spazio Diaz
  • il complesso La Colombetta
  • palazzo Ciceri
  • palazzo Parravicini, nel passato sede del Club Esperia
GENIUS LOCI · Lario · LEGGERE e SCRIVERE · Libri su Como e il Lario · STORIA LOCALE E SOCIETA'

Origine etimologica della parola “Lario”

L’origine etimologica della parola “Lario,” nome antico con cui si designa il Lago di Como, deriva dal latino “Larius”. Questo termine era usato dai Romani e si ritrova già in fonti storiche antiche come Plinio il Vecchio che cita il lago come “Larius Lacus”.

L’origine più antica del termine “Larius” è incerta e contesa: alcune teorie lo collegano a una radice etrusca “Laris,” che potrebbe riferirsi agli dei protettori della casa chiamati “Lari” o a un termine celtico “Lar” indicante un luogo sacro.

Altri studiosi vedono un’origine preindoeuropea dal radice “lar-” significante “luogo incavato”.

C’è anche una possibile connessione con il termine greco “laros” che significa dolce o grazioso, mentre alcune ipotesi suggeriscono un legame con un tipo di uccello acquatico (folaga), chiamato “larios” in greco.

Nel Medioevo il nome è rimasto in uso nei documenti e nelle cronache, ma ha progressivamente ceduto il posto a “Como” nella toponomastica quotidiana.

In sintesi, “Lario” ha una radice antica e complessa, con influenze linguistiche latine, etrusche, celtiche e preindoeuropee, indicando la rilevanza storica e culturale del lago fin dall’antichità.lombardiasegreta+5

  1. https://lombardiasegreta.com/lorigine-del-nome-lario-del-lago-di-como/
  2. https://www.treccani.it/vocabolario/ricerca/LARIO/
  3. https://lariocomoboat.it/lago-di-como/lago-di-como-o-di-lario-un-viaggio-tra-storia-e-leggenda/
  4. https://www.treccani.it/vocabolario/lariano/
  5. https://venere.it/il-significato-e-la-storia-del-nome-lario/
  6. https://www.laprovinciadicomo.it/stories/premium/ordine/se-lago-como-rinuncia-al-suo-nome-o_3345074_11/
  7. https://trekraft.it/il-territorio-del-lario-caratteristiche-e-curiosita/
  8. https://www.nomi-popolari.com/nome/lario
  9. https://www.larionews.com/lario/speciale-scopriamo-perche-il-lago-di-como-si-chiama-lario
  10. https://it.wikipedia.org/wiki/Toponimi_celtici_d’Italia
  11. https://it.wikipedia.org/wiki/Lago_di_Como
  12. https://imilanesi.nanopress.it/perche-il-lago-di-como-si-chiama-lario/

Le citazioni antiche che menzionano “Larius Lacus” provengono principalmente da Plinio il Vecchio, che nel suo celebre trattato “Naturalis Historia” (77 d.C.) definisce il Lago di Como con il nome latino “Larius Lacus.” Plinio, originario di Como, utilizza questo termine per descrivere il lago, testimoniando l’uso del nome in epoca romana come luogo di rilievo naturale e paesaggistico.

Inoltre, Virgilio nelle “Georgiche” (31 a.C.) definisce il “Larius Lacus” come “maximus,” cioè il più grande, sottolineando già allora la sua importanza geografica e paesaggistica.

Fonti successive tra il Medioevo e l’età moderna, come Paolo Giovio nel XVI secolo, mantengono vivo l’uso del nome “Larius Lacus,” associandolo a descrizioni dettagliate del lago, contribuendo a conservarne la memoria storica e culturale.

Riassumendo, le fonti antiche principali che menzionano “Larius Lacus” sono:

  • Plinio il Vecchio, “Naturalis Historia” (77 d.C.)
  • Virgilio, “Georgiche” (31 a.C.)
  • Scritti medievali e rinascimentali come quelli di Paolo Giovio (XVI secolo).lariocomoboat+3
  1. https://lariocomoboat.it/lago-di-como/lago-di-como-o-di-lario-un-viaggio-tra-storia-e-leggenda/
  2. https://www.larionews.com/lario/speciale-scopriamo-perche-il-lago-di-como-si-chiama-lario
  3. https://www.laprovinciadicomo.it/stories/premium/ordine/se-lago-como-rinuncia-al-suo-nome-o_3345074_11/
  4. https://it.wikipedia.org/wiki/Lago_di_Como
  5. https://www.romanoimpero.com/2017/08/citazioni-latine.html?m=0
  6. https://www.romanoimpero.com/2010/02/detti-degli-antichi-romani.html?m=0
  7. https://www.padovauniversitypress.it/system/files/download-count/attachments/2025-01/9788869384363.pdf
  8. https://archive.org/stream/chilhadettotesor00fumauoft/chilhadettotesor00fumauoft_djvu.txt
  9. https://www.parchiletterari.com/rassegna-stampa-scheda.php?ID=05723
  10. https://www.venditastampeantiche.com/archivio-cartografia-antica/archivio-cartografia-antica-lombardia/larius-lacus-hondius
  11. https://it.wikiquote.org/wiki/Lago_di_Como
  12. https://coatesa.com/2019/11/06/itinerari-pliniani-a-cura-dellente-turismo-di-como-in-occasione-del-xix-centenario-della-morte-di-plinio-il-vecchio-testi-del-prof-paolo-maggi/
  13. https://www.romaecomaratona.com/index.php?option=com_content&view=article&id=32%3Ala-leggenda-dei-fappari&catid=8%3Aarticoli
  14. https://coatesa.com/2025/07/15/poesie-che-hanno-per-tema-lacqua-di-lago/
  15. https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=156193&force=1
  16. https://www.venditastampeantiche.com/archivio-cartografia-antica/archivio-cartografia-antica-lombardia/larius-lacus
  17. https://www.nationalgeographic.it/viaggi/2020/12/lario-lezioni-di-bellezza
  18. https://www.youtube.com/watch?v=f02nTYOsY88
  19. https://www.youtube.com/watch?v=QhI_kpGOdvw
  20. https://coatesa.com/2020/05/10/citazioni-da-plinio-il-vecchio-como-23-d-c-stabia-79-d-c-storia-naturale-grazie-ad-a-b-per-la-condivisione/
  21. https://galileodiscovery.unipd.it/discovery/fulldisplay/alma990022684970206046/39UPD_INST:VU1
  22. https://thepeterpancollar.com/2015/04/02/como-sei-bella-ma-discreta-quindi-mi-piaci/33tpc
  23. https://www.romanoimpero.com/2010/04/fonte-di-giuturna-lacus-iuturnae.html?m=0&hl=en
  24. https://dilei.it/frasi-aforismi/frasi-sul-lago-citazioni-aforismi/1177354/
Associazione Carducci · COMO città · Conosco Como? · Palazzi ed edifici · STORIA LOCALE E SOCIETA'

Storia del Palazzo Carducci di Como

Appunti sulla storia del Palazzo dell' Istituto Giosuè ...

Il Palazzo Carducci di Como, noto anche come Istituto Giosuè Carducci, fu progettato dall’architetto milanese Cesare Mazzocchi, con la collaborazione dell’ingegnere Luigi Catelli. La costruzione iniziò nel 1909 e si concluse con l’inaugurazione il 20 settembre 19101467. Il palazzo fu eretto su un terreno ceduto dal Comune di Como a un prezzo favorevole, grazie a generose donazioni, tra cui una rilevante di un ingegnere Musa3.

L’edificio fu concepito per ospitare l’Associazione “Pro Cultura Popolare”, fondata nel 1903 con l’obiettivo di promuovere l’educazione e la cultura nelle classi popolari della città167. Al suo interno trovavano spazio molteplici iniziative culturali tra cui una scuola di musica, una biblioteca circolante, corsi di disegno e scultura tenuti da artisti rinomati, e una scuola per massaie chiamata “Romualdo Borletti”2.

Dal punto di vista architettonico, il palazzo è caratterizzato da un grande salone per concerti e conferenze, sinonimo delle attività culturali intense che ospitava. Il complesso originario ha una pianta triangolare, mentre un ampliamento successivo, anch’esso progettato da Mazzocchi e Catelli tra il 1919 e il 1921, presenta una configurazione ad “U”. Entrambe le strutture si sviluppano su tre piani e sono realizzate con struttura in cemento armato, decorazioni esterne in cemento decorativo e coperture a tetto a falde145.

Un evento di rilievo nella storia del Palazzo Carducci fu nel 1927, quando ospitò il Congresso Internazionale dei Fisici in occasione delle celebrazioni per il centenario della morte di Alessandro Volta, alla presenza di 12 premi Nobel, nella cosiddetta “Sala dei Nobel” dell’istituto7.

Il palazzo continua a essere riconosciuto come un centro culturale significativo a Como, legato ad attività educative e culturali fin dalle origini, e ha subito negli anni ampliamenti che ne hanno mantenuto e ampliato la funzione pubblica e culturale12347.

  1. https://coatesa.com/2024/12/27/appunti-sulla-storia-del-palazzo-dell-istituto-giosue-carducci-di-como/
  2. https://associazionecarducci.it/storia.html
  3. https://coatesa.com/2012/03/02/il-palazzo-della-associazione-giosue-carducci-storia/
  4. https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO160-00005/
  5. https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO160-00006/
  6. https://alessandrovolta.it/luoghi-voltiani/como/istituto-carducci/
  7. https://www.visitcomo.eu/it/scoprire/monumenti/monumenti-dal-900/istituto-carducci/index.html
  8. https://www.oggiacomo.it/scoprire/monumenti/monumenti-dal-900/istituto-carducci/
  9. https://www.laprovinciadicomo.it/stories/cultura-e-spettacoli/113057_centanni_di_storia_il_carducci_cerca_soci/
Palazzo Carducci in viale Cavallotti, sgombero in vista: il ...

Le principali caratteristiche architettoniche del Palazzo Carducci di Como sono le seguenti:

  • Il complesso è composto da due unità edilizie distinte e contigue. Il nucleo originario ha una pianta triangolare, mentre il corpo successivo, costruito negli anni 1919-1921, presenta una pianta articolata ad “U” collegata al primo edificio da un piccolo portico con copertura a terrazza1.
  • Entrambi gli edifici si sviluppano su tre piani fuori terra. I piani sono collegati da rampe di scale a giorno nel nucleo triangolare e da un unico corpo scala a giorno nell’edificio a U12.
  • La struttura portante degli edifici è in cemento armato; i tramezzi interni sono in muratura di mattoni pieni. Le decorazioni esterne sono realizzate con cemento decorativo, mentre la copertura è a tetto a falde per l’edificio a U e a tetto piano con terrazza praticabile per il corpo triangolare12.
  • Architettonicamente il palazzo è caratterizzato da un grande salone per concerti e conferenze, che riflette la sua vocazione culturale35.

Questi elementi combinano funzionalità e un linguaggio formale tipico del primo Novecento, con attenzione sia alle strutture moderne (cemento armato) sia a dettagli decorativi esterni in cemento13.

In sintesi, il Palazzo Carducci si distingue per la doppia configurazione planimetrica triangolare e a U, la struttura in cemento armato, i tetti a falde e piani, la presenza di un grande salone centrale e le decorazioni in cemento che ne caratterizzano la facciata123.

  1. https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO160-00005/
  2. https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO160-00006/
  3. https://coatesa.com/2024/12/27/appunti-sulla-storia-del-palazzo-dell-istituto-giosue-carducci-di-como/
  4. https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_Cova
  5. https://coatesa.com/2012/03/02/il-palazzo-della-associazione-giosue-carducci-storia/
  6. https://www.visitcomo.eu/it/scoprire/monumenti/monumenti-dal-900/istituto-carducci/index.html
  7. https://www.oggiacomo.it/scoprire/monumenti/monumenti-dal-900/istituto-carducci/
  8. https://www.ciaocomo.it/2019/09/28/associazione-carducci-la-cultura-como-ci-dal-1910-presentata-stagione-coi-fiocchi/183717/
  9. https://catalogo.beniculturali.it/detail/Lombardia/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/CO160-00006_R03
  10. https://ecoinformazioni.com/wp-content/uploads/2019/10/Programma-Attivit%C3%A0-Culturali-convertito.pdf
Associazione Carducci · COMO città · Monizza Gerardo · Palazzi ed edifici · STORIA LOCALE E SOCIETA'

Palazzo Carducci, intervento di GERARDO MONIZZA: “Vi racconto il Palazzo”, in La Provincia, 27 luglio 2025, pag. 21

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https://www.laprovinciadicomo.it/ricerca/avanzata/?q=Gerardo+Monizza

AMBIENTE, ECOLOGIA, AREE URBANE · LAGO DI COMO-LARIO: Luoghi · STORIA LOCALE E SOCIETA' · Tajana Tino · Varenna

Clemente Tajana, VARENNA. Il paese fondato due volte, in l’Ordine/la Provincia, 6 luglio 2025

vai agli articoli di Clemente Tajana in l’Ordine/la Provincia:

https://ordine.laprovinciadicomo.it/archivio/ricerca/autore/Clemente_Tajana/

Architettura · STORIA LOCALE E SOCIETA'

Gianni Biondillo, La costruzione del potere. Perché l’architettura fascista non esiste, Marsilio, 2025

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Biografie di PLINIO IL VECCHIO (23 o 24 d.c. – 79 d.c.) e PLINIO IL GIOVANE (61 d.c. – 114 d.c.)

Plinio il Vecchio (Gaio Plinio Secondo)

  • Nato a Como nel 23 o 24 d.C. in una famiglia di rango equestre.
  • Fu scrittore, naturalista, filosofo della natura, comandante militare e governatore provinciale romano.
  • Ricoprì cariche importanti nell’amministrazione imperiale e militare, tra cui il comando della flotta di Capo Miseno sotto l’imperatore Tito.
  • Morì il 24 ottobre del 79 d.C. a Stabia, travolto dall’eruzione del Vesuvio mentre cercava di soccorrere le popolazioni colpite.
  • È noto soprattutto per l’opera enciclopedica Naturalis Historia, un vasto trattato in 37 libri che copre astronomia, geografia, zoologia, botanica, medicina e altre scienze naturali. Quest’opera è stata fondamentale per la conoscenza scientifica dell’antichità e ha influenzato la cultura medievale e rinascimentale.
  • Altre sue opere, oggi perdute, includevano trattati storici e biografici, come i Bellorum Germaniae libri e la biografia di Pomponio Secondo.
  • Il suo approccio era caratterizzato da una curiosità enciclopedica e da un moralismo che criticava la corruzione e i progressi scientifici e tecnici fuori dai limiti naturali e morali1356.

Plinio il Giovane (Gaio Plinio Caio Secondo)

  • Nipote e figlio adottivo di Plinio il Vecchio, nacque a Como nel 61 d.C.
  • Studiò retorica a Roma con Quintiliano e intraprese la carriera politica seguendo il cursus honorum.
  • Ricoprì cariche importanti come prefetto dell’erario sotto l’imperatore Traiano, console nel 100 d.C., e governatore delle province del Ponto e della Bitinia.
  • Morì intorno al 114 d.C.
  • È celebre soprattutto per il suo Epistolario, una raccolta di lettere in dieci libri, indirizzate a personaggi come l’imperatore Traiano e lo storico Tacito. Le lettere trattano vari argomenti, dalla vita quotidiana alla politica, e includono anche la descrizione della morte dello zio durante l’eruzione del Vesuvio.
  • Scrisse anche il Panegirico di Traiano, un discorso in onore dell’imperatore.
  • Plinio il Giovane fu anche mecenate e donò alla sua città natale una biblioteca, oltre a sostenere iniziative sociali68.

In sintesi, Plinio il Vecchio è ricordato come un grande enciclopedista e naturalista, mentre Plinio il Giovane è noto per le sue lettere che offrono un prezioso spaccato della vita e della politica romana del I secolo d.C. e per il suo ruolo politico e culturale.

  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Plinio_il_Vecchio
  2. https://www.treccani.it/enciclopedia/plinio-il-vecchio/
  3. https://www.skuola.net/letteratura-latina-eta-imperiale/plinio-vecchio.html
  4. https://mostrevirtuali.uniroma1.it/mostra/conoscenzaemisericordia/it/77/gaio-plinio-secondo-detto-plinio-il-vecchio
  5. https://www.skuola.net/letteratura-latina-eta-imperiale/plinio-vecchio-vita-opere.html
  6. https://domenicomarinoblog.wordpress.com/2017/03/21/plinio-il-vecchio-e-plinio-il-giovane-letteratura-latina-geologia/
  7. https://plinio23.it/plinio-il-vecchio/
  8. https://www.skuola.net/letteratura-latina-eta-imperiale/plinio-vecchio-giovane.html
BIOGRAFIA, biografie · Blevio · CULTURA e CULTURA LOCALE · Moltrasio · STORIA LOCALE E SOCIETA'

biografie di Giuditta Pasta (1797-1865) e Vincenzo Bellini (1801-1835)

Ecco le biografie sintetiche di Giuditta Pasta e Vincenzo Bellini:

Giuditta Pasta

Giuditta Angiola Maria Costanza Pasta, nata Negri, nacque a Saronno il 26 ottobre 1797 e morì a Como il 1º aprile 1865. Fu una delle più grandi cantanti liriche del XIX secolo, considerata insieme a Maria Malibran tra le più celebri interpreti di quel periodo12.

Figlia di Carlo Antonio Negri, farmacista, e di Rachele Ferranti, iniziò gli studi musicali con lo zio materno Filippo Ferranti e poi a Como con Bartolomeo Lotti. Debuttò in teatro nel 1816 a Milano, e la sua carriera si sviluppò rapidamente, portandola a esibirsi nei principali teatri d’Italia e d’Europa, da Londra a Parigi, da Dublino a Pietroburgo124.

La sua voce, estesa dal registro di contralto a quello di soprano, la rese celebre soprattutto nelle opere di Rossini, Donizetti e Bellini, dal quale fu molto apprezzata. Nel 1829 passò definitivamente al registro di soprano, ottenendo grande successo con ruoli come Semiramide di Rossini e Norma di Bellini, quest’ultima opera che segnò una svolta nella sua carriera e nella storia dell’interpretazione lirica romantica15.

Giuditta Pasta fu nota anche per la sua vita morigerata e dedicata interamente alla musica e alla famiglia, distinguendosi dalle altre dive dell’epoca per la sua serietà professionale5. Trascorse gli ultimi anni della vita nella villa «Roda» di Blevio, vicino a Como1.

Vincenzo Bellini

Vincenzo Bellini (1801-1835) è stato un compositore italiano, tra i massimi esponenti del melodramma romantico italiano. Nato a Catania, è celebre per le sue opere liriche caratterizzate da melodie di grande lirismo e da una profonda espressività emotiva. Tra le sue opere più famose si ricordano Norma, La sonnambula e I puritani.

Bellini ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo del melodramma romantico, influenzando molti compositori successivi. La sua musica è nota per la linea melodica fluida e cantabile, che richiede interpreti dotati di grande tecnica vocale e sensibilità espressiva.

Bellini morì prematuramente a Parigi nel 1835, ma la sua eredità musicale è rimasta centrale nel repertorio lirico mondiale.


  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Giuditta_Pasta
  2. https://www.treccani.it/enciclopedia/giuditta-pasta/
  3. https://www.parcolura.it/pagina.php?id=90
  4. https://www.treccani.it/enciclopedia/giuditta-negri_(Dizionario-Biografico)/
  5. https://www.azione.ch/cultura/dettaglio?tx_news_pi1%5Baction%5D=detail&tx_news_pi1%5Bcontroller%5D=News&tx_news_pi1%5Bnews%5D=5133&cHash=6e35349375fc2540494f8429a60bd2e9
  6. https://bibliolmc.uniroma3.it/node/2515
  7. https://www.150anni.it/webi/stampa.php?wid=1906&stampa=1
  8. https://www.villagianettisaronno.it/lettere-giuditta-pasta/vita-pubblica-e-politica/

Giuditta Pasta e Vincenzo Bellini ebbero un legame artistico particolarmente intenso e affettuoso. Bellini compose per lei opere su misura del suo talento vocale e interpretativo, in particolare “Norma” e “La Sonnambula”. Il compositore modellò il ruolo di Norma sulla personalità musicale della Pasta, e lei plasmò la celebre aria “Casta Diva” sul proprio timbro vocale134.

Il loro rapporto fu fondamentale per entrambi: la Pasta trovò in Bellini l’unico compositore capace di valorizzare appieno le sue doti vocali e drammatiche, mentre Bellini trovò in lei l’interprete ideale per le sue creazioni, grazie ai suoi ricchi mezzi vocali che soddisfacevano la sua vena creativa e sperimentale6.

Bellini scrisse anche per la Pasta l’opera “Beatrice di Tenda”, rappresentata in anteprima al Teatro La Fenice di Venezia nel 18336. La Pasta interpretò inoltre “Giulietta” ne “I Capuleti e i Montecchi” di Bellini, diretta dal compositore a Londra nel 18352.

Sul piano personale, la loro storia d’amore è oggetto di narrazioni di fantasia letteraria, basate però su un contesto storico reale. Si racconta di un amore intenso, ma impossibile, vissuto in un’epoca di grandi passioni e fermenti culturali e politici, con la Pasta vista come una cantante-attrice capace di trasmettere sentimenti sul palco ma meno nella vita privata5.

In sintesi, Giuditta Pasta fu la principale ispiratrice e interprete delle opere di Bellini, in particolare di “Norma”, e il loro rapporto artistico influenzò profondamente il melodramma italiano dell’epoca136.

  1. https://www.150anni.it/webi/stampa.php?wid=1906&stampa=1
  2. https://it.wikipedia.org/wiki/Giuditta_Pasta
  3. https://www.parcolura.it/pagina.php?id=90
  4. https://bibliolmc.uniroma3.it/node/2517
  5. https://www.saronnonews.it/2021/04/01/del-primo-amore-romanzo-storico-e-damore-con-giuditta-pasta-protagonista/
  6. https://parita.regione.emilia-romagna.it/piani-programmi-progetti/vie-en-rose/schede/negri-giuditta-in-pasta
  7. https://www.osservatoreromano.va/it/news/2022-06/quo-135/bellini-e-la-pasta-alla-norma.html
  8. https://museocity.it/opere/2019/ritratto-della-cantante-giuditta-pasta

Nel romanzo storico recente “Del primo amore” di Manuel Sgarella, l’amore tra Giuditta Pasta e Vincenzo Bellini viene rappresentato come una storia di sentimento puro e intenso, ma allo stesso tempo ingabbiato e impossibile1. L’autore parte da una solida base storica, ma innesta una vicenda amorosa di pura fantasia che si svolge in un’Europa post-napoleonica, durante i moti rivoluzionari e la nascita del Romanticismo, un periodo di forti passioni e fermenti culturali1.

Nel romanzo, Giuditta Pasta è descritta come una donna capace di vivere e trasmettere intensamente i sentimenti sul palco, ma incapace di farlo nella vita privata, il che rende il loro amore contrastato e difficile1. Il sentimento tra i due protagonisti è quindi intenso ma soffocato dalle circostanze storiche e personali, riflettendo un amore idealizzato e tormentato che si sviluppa sullo sfondo delle lotte per la libertà e dei grandi cambiamenti sociali dell’epoca1.

In sintesi, nel romanzo l’amore tra Pasta e Bellini è una passione romantica, idealizzata e impossibile, che rispecchia sia la complessità dei loro caratteri sia il contesto storico di un’Europa in trasformazione1.

  1. https://www.saronnonews.it/2021/04/01/del-primo-amore-romanzo-storico-e-damore-con-giuditta-pasta-protagonista/
  2. https://www.amazon.it/Del-primo-Amore-Manuel-Sgarella/dp/B092G6JCW7
  3. https://letteredalconvento.wordpress.com/tag/vincenzo-bellini/
  4. https://www.teatroalighieri.org/wp-content/uploads/2020/11/150327_PS_Sonnambula.pdf
  5. https://www.teatrolafenice.it/wp-content/uploads/2019/03/NORMA-4.pdf
  6. https://iris.unive.it/retrieve/e4239ddc-5cf4-7180-e053-3705fe0a3322/Capuleti_vMG.pdf
  7. https://www.teatroallascala.org/static/upload/sca/scala_magazine_n6_7_digital.pdf
  8. https://iris.unipa.it/retrieve/e3ad891e-46a2-da0e-e053-3705fe0a2b96/Milena%20Giuffrida-Per%20una%20nuova%20edizione%20commentata%20del%20carteggio%20Verga-Capuana.pdf
La Provincia · STORIA LOCALE E SOCIETA'

Tavernerio: le identità di tre paesi fuse in uno, articolo di Clemente Tajana, in l’Ordine/la Provincia, 18 maggio 2025

cerca nell’archivio:

https://ordine.laprovinciadicomo.it/archivio/ricerca/autore/Clemente_Tajana/

https://ordine.laprovinciadicomo.it/archivio/scheda_autore/406-architetto-e-ingegnere-clemente-tajana/