Ivi è Lezzeno, di cui corre il proverbio, che sia senza luna d’estate, e senza sole nel verno … Perpetue vigne e castagneti ne guidano alla punta della Cavagnola, dove amano d’approdare i nocchieri per riprendervi lena con una giara di vin robusto. Son già tre secoli, che sul campanil della chiesa , che or più non esiste, tenevasi una lanterna col lume, acciocchè i naviganti avessero una scorta nel bujo, quando scendevano dal faro di Lavedo.
In Giovanni Battista GIOVIO, Como e il Lario (1795), Valentina edizioni, 1999, pag, 156
Poi segue Lezzeno, suddiviso in cinque villaggi più piccoli, che si possono scorgere sulla riva dritta, nascosti i folti vigneti. Da questi si ricavano vini poco alcolici, simili al vinello dal gusto pungente, assai ricercati dagli ammalati.
In Paolo Giovio, La descrizione del Lario (1537), a cura di Franco Minonzio, editore Polyhistor, 2021 pag. 39